Stati Generali della Repubblica delle Sette Province Unite: differenze tra le versioni

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A differenza del parlamento inglese, sostanzialmente coeso nella sua struttura, gli Stati Generali dei Paesi Bassi erano un corpo composito, formato dai rappresentanti di ben diciassette provincie, particolarmente gelose delle loro autonomie e dei loro privilegi: un organismo comune
avrebbe dovuto assicurare l'espressione unitaria degli interessi del paese, ma le sue decisioni potevano essere respinte dagli Stati Provinciali, organi rappresentativi delle singole provincie, e dalle città. Il rapporto fra gli Stati Generali ed il potere monarchico, già dialettico sotto il dominio della dinastia del Duchi di [[Borgogna]], divenne estremamente problematico sotto gli [[Asburgo]] di Spagna<ref>KOENIGSBERGER H. G., ''Monarchies, States Generals and Parliaments. The Netherlands in the Fifteenth and Sixteenth Centuries'', Cambridge, Cambridge University Press, 2001.</ref>.
 
La concezione imperiale del potere di [[Carlo V]], originario di [[Gand]], si era riflessa nella tolleranza seguita anche sotto il governatorato di [[Margherita d'Austria]]; il cambio di gestione, impresso da Filippo II, produsse lo scoppio di quella drammatica guerra civile che avrebbe visto nel 1567 la durezza del [[Fernando AlvarezÁlvarez de Toledo|Duca d'Alba]]: la decapitazione a Bruxelles del Conti di Hornes e di [[Egmont]] violava anche simbolicamente i provilegiprivilegi degli Stati generali, visto che i due nobili ne facevano parte ma non godettero del relativo ''aforamiento'', finendo processati e condannati dal [[Consiglio_dei_torbidi#Casi_famosi|Consiglio dei torbidi]].
 
==Evoluzione==