Algernon Swinburne: differenze tra le versioni

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Aveva pubblicato solo pochi componimenti su rivista quando diede alle stampe il poema drammatico (destinato però alla sola lettura) ''Atalanta in Calydon'' ([[1865]]), a cui arrise un successo eccezionale. Solo un anno dopo gli scandalosi versi di ''Laus Veneris'' e ''Poems and Ballads'' gli diedero fama di poeta immorale, scatenando una campagna diffamatoria secondo molti perfettamente inutile: molte delle perversioni descritte da Swinburne erano un fatto puramente letterario. Secondo altri Swinburne era [[bisessuale]], e aveva imparato a [[Eton (Berkshire)|Eton]] tecniche erotiche [[sadismo|sadomasochiste]] come, in particolare, la [[flagellazione]] e l'[[autoflagellazione]] (egli manifestava spesso atteggiamenti [[masochismo|masochistici]] o di [[algolagnia]], ossia raggiungere il piacere sessuale attraverso il dolore fisico); e gli sono attribuite almeno due relazioni omosessuali, con [[Richard Monckton Milnes]], che gli fece scoprire il [[Marchese de Sade|De Sade]], e con il viaggiatore [[Richard Francis Burton]]. Sarebbe stato proprio [[Dante Gabriel Rossetti]] a tentare di convertirlo all'[[eterosessualità]] facendolo incontrare con l'artista circense (poi nota come attrice, pittrice e poetessa) [[Adah Isaacs Menken|Adah Menken]]; costei, rinunciando, avrebbe detto: "''Non riesco a fargli capire che mordere non serve a niente''". Le chiacchiere sul suo conto, ben lungi dall'avvilirlo, lo spronarono ad assumere atteggiamenti sempre più provocatori, fino a lasciar correre su di sé voci che lo volevano [[pederastia|pederasta]], e persino [[zooerastia|amante]] di una [[scimmia]]. Secondo [[Oscar Wilde]], come si è detto, nulla di tutto ciò era vero; per lui, Swinburne era solo "''un fanfarone, riguardo ai propri vizi, che ha fatto tutto il possibile per convincere il mondo della sua [[omosessualità]] e della sua bestialità quando non era né omosessuale né bestiale''".<ref name=bio/>
[[File:Algernon Charles Swinburne and Theodore Watts-Dunton.jpg|thumb|left|200px|Swinburne e il suo avvocato e amico Theodore Watts Dunton]]
 
Nel [[1868]] Swinburne affittò con un amico, George Powell, una casa a [[Étretat]], battezzandola Chaumière de Dolmancé ("[[cottage]] di Dolmancé", dal nome di un personaggio de ''[[La filosofia nel boudoir]]'' di Sade), dove ricevette una visita del giovane [[Guy de Maupassant]], che lo salvò dall'annegamento (il poeta stava nuotando nel mare della [[Normandia]] quando rischiò di affogare, e Maupassant, buon nuotatore, e altri si tuffarono e lo trassero in salvo) e per riconoscenza fu invitato a pranzo e trascorrere la giornata nella villa. Secondo quanto Maupassant raccontò nel 1875 a [[Edmond de Goncourt]] e [[Flaubert]], lo scrittore francese rimase vivamente impressionato dalla presenza di ossa umane su un tavolo, strane pitture alle pareti e una [[bertuccia]] vestita di tutto punto che dormiva nel letto di Powell, oltre a diverse stranezze ed eccentricità esibite. [[Jean Lorrain]] si sarebbe ispirato a questo racconto, e anche Goncourt, nel suo romanzo ''La Fausta'' ([[1881]]) ispira il personaggio di Georges Selwyn, il sadico amatore di ragazzine (tratto da un personaggio storico di [[George Selwyn|politico]] del XVIII secolo noto per le sue stranezze sessuali e che già aveva ispirato [[Charles Maturin]], zio di Wilde, per ''[[Melmoth l'errante]]''), a Swinburne così come appare dal racconto di Maupassant.<ref name=bio/><ref>[https://publicdomainreview.org/2012/01/24/an-unlikely-lunch-when-maupassant-met-swinburne/ An unlikely lunch: when Maupassant met Swinburne]</ref>