Avanguardia: differenze tra le versioni

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È nel primo decennio del Novecento che sorgono i veri movimenti tipici dell'avanguardia, come l'[[espressionismo]] e la [[dodecafonia]] in [[Germania]] e in [[Austria]] con [[Vasilij Kandinskij]], [[Georg Trakl]], il [[futurismo]] in [[Italia]] con [[Filippo Tommaso Marinetti]] e [[Umberto Boccioni]] (che si svilupperà poi in [[Russia]] con [[Vladimir Vladimirovič Mayakovsky|Vladimir Majakovskij]], e in Inghilterra con l'affine [[vorticismo]]) l'[[imagismo]] in [[Gran Bretagna]] e negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] con [[Ezra Pound]] e nel primo dopoguerra con il [[dadaismo]] e il surrealismo. Il manifesto di questi movimenti consiste nella provocatoria distruzione delle tradizionali forme estetiche intese, come teorizzava [[Hegel]], nella "morte dell'arte". Nel rifiutare l'arte borghese era infatti palese il rifiuto della società borghese e quindi una tendenza delle avanguardie verso le ideologie e i movimenti rivoluzionari.
Tali movimenti ebbero filiazioni anche extraeuropeeeextraeuropee. Si veda il caso del Giappone, che ebbe negli anni '20-'30 un nutrito gruppo locale di dadaisti, surrealisti e futuristi, e propose proprie versioni delle avanguardie, come nel caso dei Neo-percezionisti (Shinkankakuha), di cui fecero parte anche il giovane [[Kawabata Yasunari|Yasunari Kawabata]], poi premio Nobel per la letteratura nel 1968, e [[Yokomitsu Riichi|Riichi Yokomitsu]].
 
== Le seconde avanguardie ==