La donna della montagna: differenze tra le versioni

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{{Film
|titoloitaliano = La donna della montagna
|titolooriginaletitoloalfabetico = La donnaDonna della montagna, La
|immagine = La donna della montagna (film 1943).JPG
|didascalia = Marina Berti
|titoloalfabeticotitolooriginale = DonnaLa donna della montagna, La
| linguaoriginale = IT
|paese = [[Italia]]
|annouscita = [[1944]]
|titoloalfabetico = Donna della montagna, La
|durata = 93 min
|tipocolore = B/N
| ratio = 1,37:1
|genere = Drammatico
|regista = [[Renato Castellani]]
|soggetto = [[Salvator Gotta]]
|sceneggiatore =[[Renato Castellani]]
|casaproduzione= [[Lux]]
|produttoreesecutivo=[[Dino De Laurentiis]]
|casaproduzione= [[Lux]]
|distribuzioneitalia = [[Lux]]
|attori =
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== Critica ==
{{Citazione|La triste situazione coniugale è descritta con episodi non del tutto convincenti, e anche la lieta soluzione non ci persuade per il motivo che la provoca. Per meglio dire: non ci persuade l'affrettata e semplicistica soluzione. Il valore psicologico del tormento dei due protagonisti non risulta in pieno, pur avendo avuto il regista molti accorgimenti. Bella la fotografia [...] dovuta all'ottimo Terzano, e curata la messinscena. In quanto agli interpreti, Amedeo Nazzari non ci è apparso nella sua forma migliore, e Marina Berti [...] ha ben caratterizzato il suo personaggio.|[[Alberto Blandi]] su ''[[La Stampa]]'' del 6 gennaio 1945<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,0013_01_1945_0006_0002_13864938/anews,true/ ''Sullo schermo: «La donna della montagna» di R. Castellani'']</ref>}}
 
{{Citazione|Il film inizia con una sequenza stupenda, quella del funerale in montagna, degna dei maggiori registi non solo d'Europa. Ma il soggetto, che Castellani ha rifatto su una trama di [[Salvator Gotta]], e che può essere avvicinato a ''Rebecca'', ci presenta dei personaggi così falsi, così fuori di ogni principio d'umanità, che il pubblico si è ribellato (almeno nella versione veneziana) beccando due attori che, diretti da un regista di così vivo e giovane ingegno, stavano dando il meglio di loro stessi. Amedeo Nazzari, bravo e simpatico come da tempo non era più stato, e Marina Berti, incantevole per la sua grazia, una vera attrice. La fotografia, specie negli esterni di montagna, è mirabile, merito di Massimo Terzano.|Su ''[[Film]]'' del 10 marzo [[1945]]}}
 
Quando Castellani chiese un parere all'amica e sceneggiatrice [[Suso Cecchi D'Amico]], lei espresse sinceramente un parere molto negativo, definendo il film orrendo, e lo invitò a non farlo nemmeno distribuire.<ref>Suso Cecchi D'Amico, ''Storie di Cinema (e d'altro) raccontate a Margherita d'Amico'', Garzanti, 1996, p. 43</ref>
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== Bibliografia ==
*[[Francesco Savio]], [[Ma l'amore no (libro)]]|''Ma dil'amore [[Francesco Saviono'']], Sonzogno editore, 1975.; Pagpag. 109
*Vittorio Calvino, "''È fotogenico"'', in "''Film"'', 26 giugno 1943.
*Fabrizio Sarazani, recensione in "''[[Il Tempo"]]'', 23 novembre 1945.
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|url=http://www.ancr.to.it/Tool/Card/?id_card=483|titolo=Scheda del film}}{{Collegamenti cinema}}
* {{Collegamenti cinema}}
 
{{Portale|cinema}}