Pettine (tessitura): differenze tra le versioni

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Utilizzo in cucina
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Il pettine più ''largo'' può avere ''riduzione'' 2, cioè avere due lamelle che tengono distanziati due fili ogni centimetro, quelli più fitti 3/4/6... fino a n. Se il filato è molto sottile, come la [[seta]] o [[tecnofibre|fibre sintetiche]], vengono ''tirati'' più fili in una sola fessura, non essendo possibile per resistenza strutturale dei materiali moltiplicare eccessivamente il numero delle lamelle.
 
==Nella cultura popolare==
==Curiosità==
Il proverbio che dice ''tutti i nodi vengono al pettine'' non si riferisce ai nodi sui capelli ma a quelli sui fili di ordito, che quando ''vengono al pettine'' creano difficoltà al tessitore, con la rottura del filo quando il pettine batte. Infatti nell'orditura quando si devono giuntare due fili non si possono annodare nel mezzo dell'ordito, bisogna farlo ad una estremità in modo che il tessitore non corra il rischio di ritrovarsi la sorpresa del nodo quando svolge l'ordito.
 
==Utilizzo in cucina==
[[File:La preparazione domestica dei maccheroni al pettine.jpg|miniatura|destra|La preparazione tradizionale dei [[maccheroni al pettine]]]]
Il pettine da tessitura, realizzato in legno e [[Arundo donax|canna comune]], viene utilizzato in cucina per la preparazione tradizionale dei [[garganelli]] romagnoli e dei [[maccheroni al pettine]] emiliani.
 
La produzione avviene prendendo un piccolo quadrato di [[pasta all'uovo]], che viene arrotolato su un bastoncino e poi pressato sul "pettine". In tal modo si ottiene un prodotto con un'insolita rigatura trasversale (anzichè quella longitudinale tipica della pasta tubolare estrusa o trafilata), che permette di trattenere meglio i condimenti e in particolare il [[ragù]] all'emiliana.
 
==Note==