Bolzaneto: differenze tra le versioni

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=== Romairone ===
[[File:Genova Bolzaneto cappella Durazzo Cataldi.jpg|thumb|upright|La cappella della villa Durazzo-Cataldi]]Ai piedi della collina di [[San Quirico (quartiere di Genova)#San Biagio|San Biagio]], sulla sponda destra del Polcevera, di fronte a Morigallo, esisteva fino agli [[Anni 1950|anni cinquanta]] il borgo di '''Romairone''', in ligure ''Rumaiun'' ({{IPA|['ru:ma:iun]}}), un tempo località di villeggiatura di nobili famiglie genovesi, dove sorgeva tra gli altri un palazzo settecentesco della nobile famiglia [[Durazzo (famiglia)|Durazzo]], divenuto nell'[[XIX secolo|Ottocento]] di proprietà della famiglia Cataldi. Il borgo di Romairone (compresa la Villa Durazzo) scomparve completamente per far posto alla [[raffineria (petrolio)|raffineria]] [[ERG (azienda)|ERG]]. Alla demolizione è sopravvissuta solo la [[cappella]] gentilizia della Villa Durazzo (visibile presso l'ingresso sud dell'attuale centro commerciale).
 
Del borgo di Romairone resta solo la memoria nel nome della via che attraversa la zona, ora occupata da centri commerciali e da un quartiere residenziale, denominato “San Biagio” come il vicino paese sulla collina soprastante.
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Il "Forte Diamante", posto sulla vetta del monte omonimo, nel territorio del comune di [[Sant'Olcese]], sorge più arretrato rispetto ai Due Fratelli ma è ben visibile da molte parti del territorio bolzanetese. Tra i forti genovesi è uno dei meglio conservati; fu costruito nel [[XVIII secolo|Settecento]] dalla Repubblica di Genova e poi completato ed ampliato nella prima metà dell'Ottocento dal governo sabaudo.
 
Questi forti possono essere raggiunti attraverso brevi percorsi escursionistici (circa un'ora di cammino), dalla Val Polcevera, con inizio da [[Rivarolo (quartiere di Genova)#Begato|Begato]] o Geminiano, da Trensasco (frazione di [[Sant'Olcese]]) oppure da [[Genova]], partendo dal [[Righi]].
 
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[[File:Genova Bolzaneto mulattiera Brasile.jpg|thumb|L'antica [[mulattiera]] di Brasile]]Fino da tempi remoti la [[Valpolcevera]] era attraversata dalla [[via Postumia]], che da [[Genova]] portava alla [[Pianura Padana|valle padana]] attraverso il [[passo della Bocchetta]].
 
Di questa strada non esistono più tracce nell'area genovese, e sono state elaborate varie ipotesi sul possibile percorso; una tra queste è che uscisse da [[Genova]] verso [[Granarolo (Genova)|Granarolo]] e attraversando [[Rivarolo (quartiere di Genova)#Begato|Begato]], passasse per Campora di Geminiano e Cremeno, scendesse a passare il [[Secca (torrente)|Secca]] al ponte (o [[guado]], prima della sua costruzione) di “Muruallo”, oggi Morigallo, risalendo a Morego e [[San Cipriano (Serra Riccò)|San Cipriano]], per poi scendere a [[Pontedecimo]] e risalire infine al [[Passo della Bocchetta]], da dove sempre per costa di monte raggiungeva [[Libarna]] (presso l'attuale [[Serravalle Scrivia]]). Aggiornando questo antico percorso nel 1585 fu tracciata la nuova strada della Bocchetta, e negli [[anni 1770|anni settanta del Settecento]] fu realizzata la nuova strada sul fondovalle del Polcevera; la sua costruzione fu resa possibile con il personale contributo del [[Doge (Repubblica di Genova)|doge]] [[Giovanni Battista Cambiaso]], in cambio di benefici fiscali (ed anche per rendere più agevole il percorso tra Genova e la sua villa di Cremeno). L'apertura di questa nuova arteria, la prima costruita con moderni criteri e, a differenza degli antichi percorsi collinari,adatta al transito di carri e non solo di animali da soma, diede un primo impulso allo sviluppo dell'economia della zona.
 
La strada (inizialmente chiamata “Camblasia”, e in seguito, con l'annessione della [[Repubblica Ligure]] napoleonica allo stato [[Casa Savoia|sabaudo]] nel 1814, "Strada Reale" e poi "Via Nazionale") fu ammodernata intorno al 1820 ed è ancora oggi il principale asse viario urbano della valle. La strada lasciandosi alle spalle l'abitato di [[Rivarolo (Genova)|Teglia]] (frazione del comune di [[Rivarolo (Genova)|Rivarolo Ligure]]) entrava nel territorio di Bolzaneto in corrispondenza dell'ansa del torrente [[Polcevera (torrente)|Polcevera]], percorrendone l'argine sinistro, allora costituito dalle attuali vie Giro del Vento e Bolzaneto (che i bolzanetesi più anziani ancora oggi chiamano "Via Nazionale"). Prima dell'attraversamento del vecchio borgo un ponte sul Polcevera (che sorgeva in corrispondenza dell'attuale Piazza Rissotto) portava al convento di San Francesco, da dove iniziava la salita a [[Murta]]. Questa topografia fu completamente sconvolta dai lavori di arginatura del torrente (1849-1853) per la costruzione della linea ferroviaria.<ref name="Lamponi"/>