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==Effetti del ristagno sulle piante==
Le piante mostrano sensibilità diverse al ristagno in relazione soprattutto alla [[specie]] e allo stadio vegetativo. In generale sono indifferenti le piante igrofite, che possono anzi trarre vantaggio, sono moderatamente tolleranti le piante mesofite, sono particolarmente sensibili le piante [[Xerofita|xerofite]]. Nell'ambito della stessa specie il ristagno fa sentire i suoi effetti soprattutto in piena attività vegetativa: ad esempio, il [[malus domestica|melo]] è in grado di resistere a ristagni prolungati durante i mesi invernali perché è in riposo vegetativo, mentre diventa molto più sensibile durante l'attività vegetativa.
 
In generale il ristagno provoca una riduzione dell'attività respiratoria delle radici, a causa della minore disponibilità di ossigeno. Questa condizione può portare a conseguenze drastiche, come l'asfissia radicale, fino alla morte delle piante, oppure ad un progressivo deperimento in quanto la nutrizione minerale diminuisce o si arresta con conseguente arresto dell'accrescimento.
 
Molte piante tendono ad emettere nuove radici più superficiali o radici avventizie dal [[Colletto (botanica)|colletto]]. Lo sviluppo di un apparato radicale superficiale può essere deleterio in quanto viene meno la funzione di ancoraggio ma, soprattutto, le piante sono meno resistenti ad eventuali periodi siccitosi che fanno seguito al ristagno.
 
==Mezzi di difesa==
I mezzi di difesa dal ristagno si compongono di due tipi: da un lato devono essere rimosse o corrette le cause che predispongono i terreni al ristagno, da un altro si adottano soluzioni che accelerano lo sgrondo dell'acqua in eccesso.
 
Rientra fra le soluzioni del primo tipo la [[sistemazioniSistemazioni superficialidi piano|sistemazione superficiale]] dei terreni in piano: la predisposizione di [[Baulatura|baulature]] e scoline nei terreni argillosi favorisce il deflusso superficiale dell'acqua evitando che nel terreno s'infiltrino quantitativi elevati d'acqua che poi sarà smaltita con difficoltà. In questo caso l'acqua che non s'infiltra nel terreno defluisce lungo la superficie, grazie alla pendenza formata dalla baulatura, e si raccoglie nelle scoline.
 
Nella progettazione, oltre al calcolo del coefficiente udometrico (l/s .Ha), si adottano pendenze idonee anche ad evitare erosione per il ruscellamento dell'acqua di piogge intense.