Biblioteca di Alessandria: differenze tra le versioni

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[[File:ancientlibraryalex.jpg|thumb|upright=1.4|Antica Biblioteca di Alessandria, l'interno]]
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La '''Biblioteca reale di AlessandiaAlessandria''' fu la più grande e ricca [[biblioteca]] del [[mondo antico]] ed uno dei principali poli [[cultura]]li [[Ellenismo|ellenistici]]. Andò distrutta nell'antichità, probabilmente più volte tra l'anno [[48 a.C.]] e il [[642]] d.C.; in suo ricordo è stata edificata, ed è in funzione dal [[2002]], la moderna [[Bibliotheca Alexandrina]].
 
La Biblioteca di [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]] fu costruita intorno al [[III secolo a.C.]] durante il regno di [[Tolomeo II|Tolomeo II Filadelfo]]. Questo polo culturale, annesso al [[Museo (Alessandria)|Museo]], era gestito da un προστάτης (sovrintendente), ruolo di grande autorità. Il sovrintendente era nominato direttamente dal re (il primo filologo ad occupare tale carica fu [[Zenodoto di Efeso]]).
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=== L'editto di Teodosio I ===
In alternativa a questa teoria alcuni studiosi, basandosi su fonti che attestano la sopravvivenza del Museo fino al [[IV secolo]], hanno ipotizzato che la distruzione della biblioteca vada ricondotta ad una data vicina al [[400]].<ref name="cass"/><br />
Secondo questa interpretazione, la fine della Biblioteca di Alessandria e del Museo sarebbe collegata a quella del [[Serapeo#Serapei in Egitto|Serapeo]], la biblioteca minore di Alessandria, distrutto in seguito all'[[Decreti teodosiani|editto]] dell'imperatore [[Teodosio I]] del [[391]], ostile alla cosiddetta "saggezza pagana"<ref>I pagani asserragliati nel grande tempio di Apollo furono trucidati. Cfr. Carlo Rovelli "Cos'è la scienza. La rivoluzione di Anassimandro", Mondadori, 2011.</ref>. Secondo altri studiosi quest'ipotesi sarebbe originata invece da una confusione tra le due biblioteche di Alessandria. E dunque la Biblioteca maggiore di Alessandria sarebbe sopravvissuta anche a questo episodio.
 
Morris Kline, a proposito della scomparsa del mondo greco, in relazione alla distruzione della biblioteca di Alessandria, nota:<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Morris Kline|titolo=Mathematical Thought from Ancient to Modern Times|anno=1972|editore=Oxford University Press|città=|p=|pp=211-213 della traduzione italiana Einaudi|ISBN=}}</ref>
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«Dopo la conquista di Alessandria da parte dei maomettani la maggioranza degli studiosi emigrarono a Costantinopoli, che era diventata la capitale dell'impero romano d'Oriente. Sebbene fosse impossibile che nell'ostile atmosfera cristiana di Bisanzio fiorisse alcuna attività che proseguisse le linee del pensiero greco, il flusso di studiosi e la possibilità ivi trovata di lavorare con relativa tranquillità accrebbero enormemente il tesoro di conoscenze che doveva raggiungere l'Europa otto secoli più tardi.
 
È forse privo di senso immaginare ciò che avrebbe potuto essere. Ma non si può fare a meno di osservare che la civiltà alessandrina pose fine alla sua vita scientifica attiva sulle soglie dell'età moderna. Essa possedeva l'insolita combinazione di interessi teorici e interessi pratici che doveva rivelarsi così feconda un migliaio di anni più tardi. Fino agli ultimi secoli della sua esistenza, godette della piena libertà di pensiero, che è un altro degli elementi essenziali per il fiorire di una cultura, e fece compiere importanti passi avanti in numerosi campi che dovevano diventare fondamentali nel Rinascimento: la geometria quantitativa piana e solida, la trigonometria, l'algebra, il calcolo infinitesimale e l'astronomia.» la biblioteca di alessandria, inoltre, era anche il luogo di cultura generale e mondiale più visitato e gettonato al mondo in quegli anni.
 
== Serie dei capo-bibliotecari ==