Ottobuono de' Terzi: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Apparteneva al casato rurale dei [[Terzi di Parma]]. Era il primogenito di [[Niccolò Terzi il Vecchio]] e di madonna Margherita.
Rimasto vedovo, a fine agosto del [[1405]], di una [[Orsini]], il 1º di ottobre di quello stesso anno sposava nel [[castello di Dinazzano]] Francesca, figlia di [[Carlo da Fogliano]]. Ottobuono fu padre di Gio-Francesco, di Giberto (dal quale discese la famiglia dei [[Terzi di Sissa]],<ref>Archivio di Stato di Parma, Comune, Raccolta Zunti, b. 4350, Enrico Scarabelli Zunti, ''Tavole genealogiche della famiglia Terzi'', ms., sec. XIX.</ref> e di [[Niccolò Terzi, il Guerriero]].
 
Condottiero spietato, segnato da una fama sinistra, maturò le sue prime esperienze militari affiancando [[Giovanni Acuto]]. Combatté nel regno di Napoli agli stipendi di [[Giulio Antonio I Acquaviva d'Aragona|Antonio Acquaviva]]. Mise quindi le sue milizie al servizio della [[Repubblica di Venezia]] e al soldo di [[Giangaleazzo Visconti]]. Conte di [[Tizzano Val Parma]] e di [[Reggio Emilia]], in tempi successivi e diversi fu infeudato marchese di [[Borgo San Giovanni]] e delle terre di [[Montecchio Emilia]], [[Brescello]], [[Colorno]], [[Fiorenzuola d'Arda]]. Nel 1403 costituì una sua signoria su [[Parma]], [[Piacenza]] e [[Reggio Emilia]], che tenne fino alla primavera 1409 quando i suoi avversari, coalizzati in una Lega guidata dagli Estensi, riuscirono infine a ucciderlo.
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Allorché il signore di [[Parma]] e il signore di [[Ferrara]] furono impegnati nell'usuale scambio di convenevoli, lo Sforza si pose alle spalle di Ottobuono de' Terzi e lo colpì proditoriamente con un pugnale, assassinandolo.<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/ottobono-terzi/ Treccani.it. Terzi Ottobono.]</ref> Il cadavere, caricato poi su ''un vil carro'', fu recato a Modena, e qui orrendamente smembrato. La testa di Ottobuono, issata su una picca, fu esposta davanti al [[duomo di Modena]] e quindi alla rocca di [[Felino (Italia)|Felino]].
 
[[Carlo da Fogliano]], fuggendo a piedi, riuscì a portare in salvo il giovanissimo figlio di Ottobuono, e proprio nipote, Niccolò entro le mura di [[Parma]]. Qui [[Giacomo Terzi]], fratello di Ottobuono, farà proclamare il fanciullo, che acquisterà fama di condottiero come [[Niccolò Terzi, il Guerriero]], signore della città. Ricoprirà quella carica solo per venti giorni.
 
== Note ==