Andrej Romanovič Čikatilo: differenze tra le versioni

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== Primi anni ==
Čikatilo nacque nel villaggio di [[Jabločnoe]] nel 1936. La sua infanzia fu particolarmente traumatica: l'[[URSS]] sarebbe entrata a breve in guerra con la [[Germania]] ed i piani sulla [[Collettivizzazione|collettivizzazione agricola]] di [[Stalin]] avevano causato devastanti carestie. Čikatilo venne a sapere, tempo dopo, di avere avuto un fratello più vecchio rapito e divorato dai vicini affamati. Sebbene non ve ne siano conferme, è storicamente accertato<ref>{{Cita web|url = http://www.archives.gov.ua/Sections/32-33/Vinn/|titolo = Archivio Nazionale Della Oblast' di Vinnytsia|accesso = 2015-06-01|sito = www.archives.gov.ua}}</ref> che in Russia e in Ucraina effettivamente si verificarono episodi di [[cannibalismo]] nel periodo Stalinista. Durante la [[Seconda guerra mondiale]], Čikatilo fu testimone dei devastanti effetti dei bombardamenti tedeschi e la sua mente fu invasa da fantasie nelle quali portava ostaggi tedeschi nei boschi e procedeva alla loro esecuzione, fantasie che ebbero poi un nesso con i suoi omicidi.
Mentre suo padre era in guerra, Čikatilo dormiva insieme a sua madre. I frequenti episodi di [[enuresi|incontinenza]] notturna erano da lei brutalmente puniti e Čikatilo era picchiato e umiliato. Suo padre, catturato ed imprigionato dai [[nazismo|Nazisti]], ritornò a casa nel 1949, ma fu bollato come traditore e codardo (nella Russia stalinista, i prigionieri sopravvissuti erano visti come codardi<ref>{{YouTube|lingua=en|autore=Jayson Ducharme|id=srpx5lkSx6o|titolo=A&E Biography - Andrei Chikatilo - Part 3|data=30 ottobre 2006|accesso=8 aprile 2014}}</ref>). Čikatilo ebbe buoni risultati a scuola e riuscì a conseguire il [[Diploma]], ma fallì l'esame di ammissione all'[[Università statale di Mosca|Università di Mosca]].
 
Dopo aver finito il servizio nazionale nel 1960, si spostò a Rodionovo-Nesvetaevskij e vi trovò impiego come tecnico telefonico. La prima esperienza sessuale di Čikatilo avvenne nell'adolescenza quando, a 18 anni, saltò addosso adaggredì una ragazza di 13 anni (un'amica di sua sorella), lottò con lei per terra e le eiaculò in faccia mentre la ragazza si dimenava per sfuggirgli. Questo incidente lo portò ad associare il sesso alla violenza per tutta la vita. Čikatilo si sposò nel 1963, con un matrimonio organizzato dalla sorella più giovane, mossa a compassione dall'incapacità del fratello di trovare una fidanzata e che gli fece conoscere una sua amica. Sebbene soffrisse di frequente [[disfunzione erettile|impotenza]] ed avesse una vita sessuale praticamente inesistente, Čikatilo ebbe un figlio ed una figlia.
 
Si iscrisse con successo alla Libera Università di Arte di Rostov e nel [[1971]] ottenne la [[Laurea]] in Lingua e Letteratura Russa e tentò la carriera di insegnante a [[Novošachtinsk]]. I risultati furono però scarsi, essendo incapace di ottenere una qualsiasi forma di rispetto dai suoi alunni, ma continuò la professione spostandosi di scuola in scuola quando era sospettato di abusi sessuali. Nel ruolo di maestro, divenne un pedofilo che abusava dei propri studenti, ma non fu mai arrestato: le autorità scolastiche preferivano licenziarlo invece di iniziare un'indagine e rovinare la reputazione della scuola. Alla fine trovò lavoro come commesso: approfittò dei numerosi viaggi di lavoro nell'[[Unione Sovietica]] per commettere i suoi crimini.
 
== Gli omicidi ==
Nel [[1978]], Čikatilo si spostò a [[Šachty]], una piccola città mineraria vicino a [[Rostov-sul-Don|Rostov]], dove commise il suo primo omicidio documentato. Il 22 dicembre, attirò una bambina di 9 anni in una vecchia casa che aveva comprato in segreto dalla sua famiglia, dove tentò di stuprarla. Quando la bambina si ribellò e cercò di scappare, la pugnalò a morte. Mentre l'accoltellava, [[eiaculazione|eiaculò]]. Questo L'atto gli piacque talmente tanto, che da questoquel momento in poi accoltellare donne e bambini, fino a provocarne la morte, sarebbe stato il suo unico modo di procurarsi piacere. Perciò applicòApplicò questo [[modus operandi]] ad ogni suo omicidio. Nonostante non ci fossero chiare prove che lo legavano all'omicidio della bambina, un giovane uomo, Aleksandr Kravčenko, fu in seguito arrestato e giustiziato per il crimine. Non uccise più fino al [[1982]], anno in cui però fece molte volte vittime: s'aggirava attorno a stazioni di autobus o treni avvicinando giovani vagabondi, spingendoli ad allontanarsi, e il bosco più vicino diventava la scena per un nuovo omicidio.
 
Nel [[1983]] non uccise nessuno fino a giugno, ma nei mesi estivi altre quattro persone, donne e bambini, caddero preda della sua furia maniaca. Čikatilo solitamente tentava di avere rapporti sessuali con le vittime, ma spesso era incapace di raggiungere un'erezione: questo creava in lui una furia omicida, specialmente se la donna lo derideva. Riusciva a raggiungere l'orgasmo solo quando le pugnalava a morte.

In quel tempo, nell'[[URSS]], i crimini come quelli commessi da Čikatilo erano nascosti e reputati "comuni solo ''nelle edonistiche nazioni capitaliste''". Per questo motivo i genitori ignoravano il crescente numero di vittime e non avvisavano i bambini dei pericoli. Quando, nonostante la mancanza di informazioni ufficiali, negli anni ottanta iniziarono a circolare notizie di selvaggi omicidi, nella comunità ucraina nacquero dicerie circa stranieri che uccidevano bambini sovietici in preparazione di un'invasione e la presenza di [[Licantropo|lupi mannari]].
 
Sei corpi (su un totale di quattordici vittime) furono scoperti. Questo portò ad una risposta da parte della polizia di [[Mosca (Russia)|Mosca]]: un team guidato dal maggiore Michail Fetisov fu inviato a [[Rostov-sul-Don]] per dirigere le indagini. Fetisov concentrò le indagini intorno a Šachty ed assegnò all'esperto medico legale Viktor Burakov la guida delle operazioni. Furono indagati tutti i malati di mente e i colpevoli di crimini sessuali dell'area, eliminando uno alla volta quelli che non erano coinvolti. Un certo numero di ragazzi confessò gli omicidi, ma solitamente erano malati di mente che ammettevano le loro colpe solo dopo lunghi e brutali interrogatori. Almeno uno dei sospetti si suicidò in cella. Quando la maggior parte delle vittime iniziarono ad essere ragazzi, le comunità gay, a quel tempo clandestine in [[URSS]] (dove l'omosessualità era un crimine), furono setacciate. Oltre 150.000 persone furono interrogate e schedate prima che anche questa strategia fosse abbandonata. Nel [[1984]] furono commessi altri quindici omicidi. La polizia aumentò il numero di pattuglie ed agenti in borghese alle principali fermate di trasporti pubblici.