Pesca del pesce spada: differenze tra le versioni

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==Storia==
Le leggende che si intrecciano intorno a questoal [[pesce]] spada sono tante e antichissime, una indicata nell'[[Iliade]] narra che alla morte di [[Achille]], eroe omerico, i suoi guerrieri [[Mirmidoni]], esperti e abilissimi lancieri, per la disperazione si suicidarono tutti, gettandosi in mare ma la dea Tetide, per pietà li trasformò in pesci spada, in ricordo del loro valore e della loro arma.
La pesca del pesce spada ha origini molto antiche, infatti si praticava già nel II sec. [[a.C]]. In origine, non veniva usata alcuna imbarcazione: [[Polibio]] ha descritto nelle sue opere questa tradizione, facendo trapelare al lettore lo stupore che lui stesso ha provato guardando per la prima volta un [[pescatore]] calabrese chiamato lunter, appostarsi sugli scogli ed aspettare con l’arpione il pesce spada. [[Polibio]] descrive anche altre tradizioni ed usi come l’utilizzo di torrette e passerelle. Questi usi tramandati di generazione in generazione, hanno fatto sì che da più di duemila anni la tecnica originaria di pesca nello [[Stretto di Messina]] sia rimasta pressoché immutata: avvistare il [[pesce]], inseguirlo o attenderlo, lanciargli un arpione e lottare con lui fino alla morte.
[[File:Xiphias gladius drawing.jpg|thumb|Xiphias gladius drawing]]
 
==Tecnica e Imbarcazioni==
A differenza di quanto avveniva nell’[[antichità]], negli ultimi secoli (probabilmente dal [[Quattrocento]]) venne introdotta un tipo di [[imbarcazione]] di origine araba, chiamata Feluca o Luntre, quest’ultimo nome derivante dal latino linter e dal basso latino lunter.