Guerra del Golfo: differenze tra le versioni

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{{Guerre e conflitti recenti nel Golfo Persico}}
 
La '''guerra del Golfo''' (2inizi agostodi febbraio del [[1990]] – 28 febbraio [[1991]]),<ref>{{cita web|http://www.pbs.org/wgbh/pages/frontline/gulf/cron/|Public Broadcasting Service: Cronologia della guerra del Golfo|lingua=en|accesso=4 agosto 2007}}</ref> detta anche '''prima guerra del Golfo''' in relazione alla cosiddetta [[guerra d'Iraq|seconda guerra del Golfo]], è il conflitto che oppose l'[[Iraq]] ad una coalizione composta da 35 stati<ref>Il numero di stati partecipanti alla coalizione varia a seconda delle fonti. La variazione è legata ad una diversa definizione del livello di partecipazione necessario per essere considerato "membro" della coalizione nonché per la diversa tempistica di aggregazione alla stessa da parte degli stati. A titolo di esempio: [http://www.gulfwar1991.com/Gulf%20War%20Files/Introduction%20The%20Real%20Story%20of%20the%201991%20Gulf%20War%20By%20Hassan%20A%20El-Najjar.htm un trattato arabo avverso alla guerra ne conta 31]; [http://www.cnn.com/SPECIALS/2001/gulf.war/facts/gulfwar/ CNN - 34]; [http://arabic-media.com/gulf_coalition.htm Un sito di media arabo media site - 36]; [http://www.heritage.org/Research/MiddleEast/wm225.cfm La ''Heritage Foundation'' (un think tank conservatore statunitense cita un documento del Dipartimento della Difesa del 1991) - 38]; [http://www.nationmaster.com/graph-T/mil_gul_war_coa_for ''US Institute of Medicine'' nel rapporto sulla salute dei veterani - 39]. La versione italiana di [[Encarta]] parla di ''oltre 40 stati'' mentre [http://www.corriere.it/speciali/golfo_90-91/ Il Corriere della Sera] ne cita 33</ref> formatasi sotto l'egida dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] e guidata dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], che si proponeva di restaurare la sovranità del piccolo [[Emiro|emirato]] del [[Kuwait]], dopo che questo era stato [[invasione|invaso]] e [[annessione|annesso]] dall'Iraq.
 
La prima guerra del Golfo fu anche un evento mediatico che segnò uno spartiacque nella storia dei media. Fu infatti definita ''La prima guerra del villaggio globale''.<ref>Stefano Beltrame: ''Storia del Kuwait'' Padova 1999</ref>
 
== Cause scatenanti ==
Il 2inizi agostodi febbraio del [[1990]] il ''[[raʾīs]]'' (presidente) [[Iraq|iracheno]] [[Saddam Hussein]] invase il vicino Stato del [[Kuwait]] per via delle sue grandissime riserve di petrolio. {{citazione necessaria| Le ragioni dell'invasione vanno rintracciate su due livelli: il primo, consistente in una prova di forza con gli [[Stati Uniti]] ed i loro alleati, come conseguenza dell'ambigua politica mediorientale portata avanti dal governo di [[Washington]] durante e dopo la [[Guerra Iran-Iraq]]}}; ilIl secondo rivendicando l'appartenenza del Kuwait alla comunità nazionale irachena, sulla scorta del comune passato ottomano e di una sostanziale identità etnica, malgrado tuttavia l'Iraq avesse riconosciuto l'indipendenza del piccolo [[Emiro|Emirato]] del [[golfo Persico]] quando questo era stato ammesso alla [[Lega degli Stati Arabi|Lega araba]].
 
L'invasione provocò delle immediate sanzioni da parte dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] che lanciò un ultimatum, imponendo il ritiro delle truppe irachene. La richiesta non conseguì risultati e il 17 gennaio [[1991]] le truppe degli Stati Uniti, supportate dai contingenti della coalizione penetrarono in Iraq. Le operazioni di aria e di terra furono chiamate dalle forze armate della coalizione ''[[Operation Desert Storm]],'' motivo per cui spesso ci si riferisce alla guerra usando la locuzione "Tempesta nel deserto". L'intervento della coalizione anti-irachena ha trovato la sua motivazione più concreta nelle risorse di petrolio e nel blocco dei capitali kuwaitiani sulle piazze finanziarie americane, asiatiche ed europee, causato dall'invasione irachena.
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=== L'invasione del Kuwait ed i tentativi di soluzione pacifica ===
* 2 agosto - l'esercito iracheno invade all'alba il Kuwait con 100&nbsp;000 uomini e 300 carri armati, vincendo in quattro ore la resistenza dell'Emirato. Lo sceicco Jaber Al-Ahmed Al Sabah, sovrano dello Stato, ripara con la famiglia in [[Arabia Saudita]], mentre suo fratello Fahd rimane ucciso, fra altre 200 persone, negli scontri di Kuwait City. Molti tra i velivoli della ''Royal Kuwait Air Force''<big> ﺍﻟﻘﻮﺍﺙ ﺍﻟﺠﻮﻳـة ﺍﻟﻜﻮﻴﺘﻴـة</big> (Al-Quwwat al-Jawwiyya al-Kuwaytiyya), dopo aver effettuato alcune missioni di combattimento contro le colonne irachene avanzanti, si rifugiano in Arabia Saudita. Il [[Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite|Consiglio di Sicurezza dell'ONU]] con una risoluzione condanna l'invasione.
* Negli Stati Uniti, il presidente [[George H. W. Bush]] convoca un'unità di crisi composta fra gli altri da [[James Baker]], segretario di Stato, [[Colin Powell]], capo dell'esercito USA, [[Norman Schwarzkopf]], generale delle forze armate nel Golfo, [[Dick Cheney|Richard Cheney]], segretario alla Difesa. Intanto telefona personalmente a più di sessanta capi di Stato per mettere insieme un fronte comune al fine di schierare contro Saddam, in caso di confronto, non solo gli Stati Uniti, ma il mondo intero.
* 4 agosto - la [[Casa Bianca]] intima all'Iraq di ritirarsi dal Kuwait.
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* 15 agosto - dopo otto anni di guerra, l'Iraq inaspettatamente decide di firmare la pace con l'Iran, restituendo 2600 chilometri quadrati di territorio conquistati, riconoscendo i confini stabiliti nel [[1975]] con il [[trattato di Algeri]], e consegnando a [[Teheran]] il controllo totale sullo [[Shatt al-'Arab]]. Il tutto in cambio della neutralità iraniana.
* 18 agosto - Saddam "invita" i cittadini occidentali bloccati a rimanere in Iraq e annuncia che saranno "ospitati" in dei siti speciali. La sua intenzione è quella di utilizzarli come scudi umani. Gli stranieri provenienti da [[Asia]] e paesi arabi possono invece lasciare l'Iraq, senza però la possibilità di portare con sé i propri averi.
* 20 agosto - Vengono chiuse le ambasciate straniere a Kuwait City e il personale diplomatico viene fatto rimpatriare. Rimangono aperte solo le ambasciate di [[Francia]], [[Regno Unito]], [[Italia]] e [[Stati Uniti d'America|USA]], e il personale fa scorta di viveri per sopravvivere senza acqua, energia elettrica e servizi all'interno degli edifici.
* 23 agosto - Viene diffuso un video di Saddam Hussein circondato da ostaggi britannici: tutto il mondo è indignato nel vederlo accarezzare la testa di un bambino di 5 anni di nome Stuart Lockwood.
* 25 agosto - Nelle acque del [[Mediterraneo]], del [[golfo Persico]] e del [[mar Rosso]] sono presenti unità navali di sette paesi occidentali, tra cui l'Italia, che ha deliberato l'invio delle [[Fregata (nave)|fregate]] [[Orsa (F 567)|Orsa]] e [[Libeccio (F 572)|Libeccio]], della nave-appoggio [[Stromboli (A 5327)|Stromboli]], e di due [[corvetta|corvette]] della classe ''Minerva''.
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[[File:Gulfwar 1991 in Israeli shelter.jpg|thumb|left|Una famiglia [[Israele|israeliana]] si rifugia dagli attacchi degli Scud con [[maschera antigas|maschere antigas]]]]
Altre armi utilizzate nella campagna aerea furono anche le cosiddette "bombe intelligenti" e i [[missile da crociera|missili da crociera]], assieme alle bombe a grappolo e le [[BLU-82|bombe "TagliaMargheriteTaglia Margherite"]]. L'Iraq rispose lanciando il giorno successivo otto [[SS-1 Scud|missili Scud]] contro Israele. Questi tipi di attacchi continuarono per tutta la durata del conflitto. In totale contro [[Israele]] verranno lanciati 42 [[Scud]]. Israele non reagì, nell'intento di tenere unita la coalizione, composta anche da paesi arabi che in caso di reazione israeliana avrebbero defezionato.
 
La priorità delle forze della coalizione fu la distruzione della forza aerea e antiaerea irachena, un obiettivo che venne raggiunto velocemente. Di conseguenza, gli aerei della coalizione poterono operare senza troppe difficoltà. Anche se le capacità antiaeree irachene furono superiori al previsto, solo un [[F/A-18 Hornet]] venne abbattuto nel primo giorno delle operazioni. Le installazioni di missili terra-aria ('''SAM''') irachene furono distrutte attraverso l'uso di [[Grumman EA-6B Prowler|EA-6B]], [[EF-111 Raven|EF-111]], [[F-4 Phantom II|F-4G]], [[F-16|F-16C]], [[F/A-18]] e gli [[F-117]], e successivamente poterono essere inviati in sicurezza gli altri aerei. Le missioni vennero lanciate principalmente dalle basi dell'Arabia Saudita e da sei portaerei della coalizione posizionate nel golfo Persico e nel [[mar Rosso]]. Nel golfo Persico erano presenti la [[USS Midway (CV 41)]], la [[USS John F. Kennedy (CV-67)]] e la [[USS Ranger (CV-61)]] ([[classe Forrestal]]) mentre la [[USS America (CV-66)]], la [[USS Theodore Roosevelt (CVN-71)]] e la [[USS Saratoga (CV-60)]] nel mar Rosso. Da queste navi partivano gli [[F-14 Tomcat]], impiegati per annientare le difese aeree irachene; infatti abbatterono numerosi [[MiG-29]], [[Mirage F-1]], [[MiG-23]], [[MiG-25]].
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=== Effetti dell'uranio impoverito ===
[[File:GWI DU map.gif|thumb|Area approssimata che mostra dove vennero utilizzati i proiettili contenenti uranio impoverito]]
L'[[uranio impoverito]] fu utilizzato nella guerra nei proiettili perforanti e nelle munizioni dei cannoni da 20–30&nbsp;mm. L'uranio impoverito è un metallo pesante la cui tossicità è analoga ad altri metalli come il piombo e il tungsteno,<ref>Raabe, Otto G. (2001) "Answer to Question #754 Submitted to 'Ask the Experts': What are some health effects of the element uranium?" ''Health Physics Society.'' [http://hps.org/publicinformation/ate/q754.html hps.org]</ref> e il suo uso fu indicato come un fattore decisivo in molti problemi di salute sia nei soldati angloamericani che nelle popolazioni civili, anche se la comunità scientifica non ha raggiunto un parere unanime.<ref>[http://www.sandia.gov/news-center/news-releases/2005/def-nonprolif-sec/snl-dusand.pdf An Analysis of Uranium Dispersal and Health Effects Using a Gulf War Case Study], Albert C. Marshall, Sandia National Laboratories</ref>