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Esistono vari tipi di metalli, scoperti in epoche distanti nel tempo, perché ben pochi metalli sono reperibili in natura allo stato nativo e perché ogni metallo ha una sua particolare [[temperatura di fusione]] che rende più o meno facile la sua estrazione dalle [[rocce]] che lo contengono. I primi metalli storicamente lavorati (il [[rame]] e lo [[stagno (elemento chimico)|stagno]]) hanno naturalmente una temperatura di fusione relativamente bassa, già ottenibile con gli antichi forni di circa 10.000 anni fa (epoca in cui, presumibilmente, iniziò la lavorazione del rame).
 
== Storia ==
[[File:Andrea Mantegna 045.jpg|thumb|La [[fucina]] di [[Efesto]] (particolare dal ''[[Parnaso (Mantegna)|Parnaso]]'' di [[Andrea Mantegna]]), signore della lavorazione dei metalli, letta dalla [[mitologia]] in chiave [[magia|magica]] come capacità di manipolare lo [[spirito (filosofia)|spirito]] in essi contenuto.<ref>[[Mircea Eliade]], ''Arti del metallo e alchimia'' (1956), trad. it., Torino, Bollati Boringhieri, 1980.</ref>]]
I metalli hanno esercitato un'influenza significativa sulla [[storia umana|storia]] del genere umano, le cui epoche di sviluppo sono state contrassegnate di volta in volta da quello in vigore in ognuna di esse, ad esempio come [[età del ferro]], del [[età del rame|rame]], ecc.<ref>[http://www.labiolca.it/i-quattro-elementi-mainmenu-49/447-la-terra-10 I metalli: caratteristiche].</ref>
 
Anticamente, nell'ambito della teoria dei [[quattro elementi]] propria della [[filosofia della natura]], i metalli erano considerati appartenenti all'elemento [[terra (elemento)|terra]], ma a differenza dei normali materiali terrosi, come pietre e cristalli, erano ritenuti partecipi anche delle qualità del [[fuoco (elemento)|fuoco]] per via della loro lucentezza e trasmissibilità [[calore|calorica]].<ref>Jean-Pierre Reymond, ''Dalla terra e dal fuoco: i metalli'', trad. it. di G. Lughi, EL, 1989.</ref> L'[[alchimia]] ne studiò le proprietà, anche simboliche, riconducendo ognuno di essi ad un [[archetipo|principio primo]], e scoprendo un legame con i [[pianeti (astrologia)|sette pianeti]] allora conosciuti dell'[[astrologia]], dei quali si è rilevato come la diversa [[velocità angolare]] con cui si spostano nel cielo corrisponde alla differenza di [[conduttività termica|conduttività]] dei relativi metalli.<ref>John Martineau, ''Piccolo libro delle coincidenze'', in AA.VV., ''Quadrivium. Numero, geometria, musica, astronomia'', pp. 304-305, Sironi Editore, 2011.</ref> Ogni pianeta venne posto così a governo di un particolare metallo secondo i seguenti abbinamenti: [[Sole (astrologia)|Sole]] – [[oro]] ([[File:Sun symbol.svg|20px]]), [[Luna (astrologia)|Luna]] – [[argento]] ([[File:Moon symbol crescent.svg|15px|simbolo Luna]]), [[Mercurio (astrologia)|Mercurio]] – [[Mercurio (elemento chimico)|mercurio]] ([[File:Mercury symbol.svg|20px]]), [[Venere (astrologia)|Venere]] – [[rame]] ([[File:Venus symbol.svg|20px]]), [[Marte (astrologia)|Marte]] – [[ferro]] ([[File:Mars symbol.svg|20px]]), [[Giove (astrologia)|Giove]] – [[Stagno (elemento chimico)|stagno]] ([[File:Jupiter symbol.svg|20px]]), [[Saturno (astrologia)|Saturno]] – [[piombo]] ([[File:Saturn symbol.svg|20px]]).<ref>[http://www.minerva.unito.it/storia/AppuntiStoriaChimica/AppuntiStoria1.htm#Alchimia Appunti di storia della chimica].</ref> La simbologia astrologica è utilizzata ancora oggi per contrassegnare questi sette metalli.<ref>Aldo Mieli, ''Manuale di storia della scienza'', p. 514, Casa editrice Leonardo da Vinci, 1925.</ref>
 
Successivamente, gli alchimisti arabi e [[Medioevo|medievali]] pervennero all'insegnamento che tutti i metalli del mondo sublunare fossero composti, in senso metaforico, del principio maschile dello [[zolfo (alchimia)|zolfo]], responsabile della facoltà combustibile, e di quello femminile del [[mercurio (alchimia)|mercurio]], loro madre archetipica e portatrice della caratteristica della liquidità, della volatilità, e della capacità di fusione. La possibilità di un'evoluzione personale dell'alchimista era posta in [[analogia (filosofia)|analogia]] alla convinzione che tutti i metalli presenti nelle viscere della terra fossero destinati a diventare [[oro]], attraverso le opportune trasmutazioni, combinazioni di calore, ed eliminazione delle scorie.<ref>Anna Maria Partini, ''Athanasius Kircher e l'Alchimia: Testi scelti e commentati'', pp. 94-96, Mediterranee, 2004.</ref>
 
[[Paracelso]] nel XVI secolo secolo aggiunse allo zolfo e al mercurio anche il [[sale (alchimia)|sale]] quale terzo principio delle trasmutazioni alchemiche dei metalli, stabilizzatore dei primi due.<ref>A.M. Partini, ''Introduzione all'alchimia'', in "Simmetria", n. 3, 2000/2001.</ref> Allo stesso periodo risale uno dei primi testi sistematici sulle arti della tecnica mineraria e siderurgica, ''[[De la pirotechnia]]'' di [[Vannoccio Biringuccio]], che nel 1540 svolse uno studio sulla fusione e la lavorazione dei metalli.
 
Sedici anni più tardi, [[Georgius Agricola]] pubblicò ''De re metallica'', un rilevante e completo resoconto sulla professione di [[estrazione mineraria]], sulla [[metallurgia]] e sull'accessorio di arti e scienze dell'industria chimica del [[XVI secolo|sedicesimo secolo]].
 
== Caratteristiche ==
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'''CARATTERISTICHE'''[[File:Gallium1 640x480.jpg|thumb|Cristalli di gallio.]]
I metalli sono [[cristallo|cristalli]], cioè strutture regolari basate sulla ripetizione di cosiddette "celle elementari", cioè particolari strutture geometriche. Le più comuni celle sono la CCC (Cubica a Corpo Centrato; esempi: [[ferro]], [[tungsteno]] e [[molibdeno]]), la CFC (Cubica a Facce Centrate; esempi: [[rame]] e alcune sue leghe, [[acciaio]] austenitico, leghe di [[alluminio]] o di [[nichel]], [[piombo]], [[oro]] e [[argento]]) e la EC (Esagonale Compatta; esempi: [[magnesio]], [[cadmio]] e [[zinco]]).<ref>{{Cita|Arduino|p. 316}}</ref>