Postumanesimo: differenze tra le versioni

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Questo radicale cambiamento insito nelle potenzialità tecnologiche frutto dell’uomo impatta su tutta la tradizione precedente, per la prima volta la specie umana evolverebbe a uno statuto senza precedenti in un umanità mutata dalla tecnologia e quindi vista da buona parte della comunità con diffidenza e timore. L’uomo si congiungerà con la tecnologia a livello biologico, perderà la propria unicità in virtù di una pluralità che si afferma nei due sensi:<ref name=":0"></ref>
#riconoscimento di uno statuto assegnato alla diversità, che non è considerata una devianza o un rumore ma il principio stesso dell'essere;
#ammissione di un policentrismo [[ontologia|ontologico]] dove qualunque tentativo di assegnare un centro gravitazionale e una misura di approssimazione viene a decadere. L'ammissione di uno statuto alla diversità cambia il modo di leggere sia l'identità che l'alterità, dàndo luogo a quell'immagine pluriversale che sta alla base del post-umanismo.<ref name=":0">{{cita libro | Roberto | Marchesini | Il Tramonto dell'uomo: la prospettiva post-umanista| edizioni Dedalo | Bari}} </ref>
L’umanità che si evolve oggi entra in contatto con una tecnologia capace di adattarsi al corpo dell’uomo. Essa oggi non rappresenta più solo uno strumento esterno di miglioramento delle condizioni di vita e del benessere generale, ma contamina la biologia dell’uomo. L’identità dell’uomo si appresta a mutare, a cambiare, a divergere dai tratti essenziali ed unici che finora l’avevano caratterizzata. I possibili cambiamenti generati da questa trasformazione metterebbero in discussione il comportamento dell’uomo, creando un dibattito etico fra chi sostiene che sia giusto un cambiamento di tale portata, che possa aiutare l'uomo a progredire nella civiltà e chi invece lo interpreta come sbagliato, dannoso.