Postumanesimo: differenze tra le versioni

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=== La prospettiva postumanista ===
 La visione postumanista prevede una rivisitazione degli schemi interpretativi di stampo umanistico nel momento in cui i progressi dell’informatica e delle biotecnologie arrivano ad essere tali da inciderecambiare sullala natura umana e rendere necessaria una rivisitazione del concetto di uomo. Il progresso scientifico ipotizzasi propone di raggiungere nuove dimensioni in grado di andare oltre i confini naturali dell’uomo, e chedi inciderannomodificare sullolo sviluppo dell’umanità futura.<ref name=":0"></ref> Ciò significa che i naturali tratti umani si integrano con quelli non umani giungendo alla creazione d' individui ibridi con nuove capacità fisiche e cognitive. L’uomo trarrà vantaggio da questa trasformazione assumendo nuove peculiarità e capacità, come sconfiggere l’invecchiamento e migliorare le proprie condizioni di salute se compromesse.
 
Questo radicale cambiamento insito nelle potenzialità tecnologiche frutto dell’uomo impatta susulle tutta laprecedenti tradizionetradizioni precedenteumanistiche, per la prima volta la specie umana evolverebbe a uno statuto senza precedenti in ununa umanitàspecie mutatatrasformata dalla tecnologia e quindi vista da buona parte della comunità con diffidenza e timore. L’uomo si congiungerà con la tecnologia a livello biologico, perderà la propria unicità in virtù di una pluralità che si afferma nei due sensi:<ref name=":0"></ref>
#riconoscimento di uno statuto assegnato alla diversità, che non è considerata una devianza o un rumore ma il principio stesso dell'essere;
#ammissione di un policentrismo [[ontologia|ontologico]] dove qualunque tentativo di assegnare un centro gravitazionale e una misura di approssimazione viene a decadere. L'ammissione di uno statuto alla diversità cambia il modo di leggere sia l'identità che l'alterità, dando luogo a quell'immagine pluriversale che sta alla base del postumanesimo.<ref name=":0">{{cita libro | Roberto | Marchesini | Il Tramonto dell'uomo: la prospettiva post-umanista| edizioni Dedalo | Bari}} </ref>
L’umanità che si evolve oggi entra in contatto con una tecnologia capace di adattarsi al corpo dell’uomo. Essa oggi non rappresenta più solo uno strumento esterno di miglioramento delle condizioni di vita e del benessere generale, ma contaminadiventa laparte biologiastessa dell’uomo. L’identità dell’uomo si appresta a mutare, a cambiare, a divergere dai tratti essenziali e unici che finora l’avevano caratterizzata. I possibili cambiamenti generati da questa trasformazione metterebbero in discussione il comportamento dell’uomo, creando un dibattito etico fra chi sostiene che sia giusto un cambiamento di tale portata, e che possa aiutare l'uomo a progredire nella civiltà e chi invece lo interpreta come sbagliato, dannoso, insano.
 
==== Interfacce Ibride: supersensi e sistemi cyborg ====
 
La tecnologia che entra a fare parte del corpo umano di conseguenza cambia anche il modo di rapportarsi con l'esterno. L'attività sensoriale è affiancata dalla mediazione della tecnologia, che costituisce una nuova interfaccia sul mondo. Si formano così delle nuove coordinate per l'uomo, un cyberspazio che ci trasla in una realtà virtuale, unda nuovo spazioesplorare. Ciò significa che l'uomo continuerà ad evolversi e a fare esperienza in un ambiente nuovo, mai sperimentato prima. L'introduzione di nanotecnologie e informatica ibrida nel nostro organismo cambia la nostra normale percezione e cognizione delle cose e del mondo, modificando le nostre espressioni. L'unione del corpo umano, realizzata all'interno dell'organismo, con la tecnologia pone le basi per la nascita di una nuova specie d' individui, dotati di nuovi attributi e capacità. La genesi dellL'uomo e la modificazione delle sue caratteristiche psico-fisiche può esserediventano oggetto di manipolazione diretta, e rendere quindirendono necessaria una ristrutturazionerivalutazione del concetto di uomo, sotto diversi profili culturali, umanistici, filosofici e biologici.<ref name=":0"></ref>
 
La capacità dell'uomo di poter innestare in se stesso elementi inorganici di natura tecnologica ne può cambiare radicalmente l'aspetto interiore ed esteriore, si trasformerebbe in una nuova entità, un cyborg. La tecnologia assumerebbe le funzioni e i tratti degli organi umanoumani, contaminando l'individuo. Di qui il carattere del tutto nuovo del cyborg che allasostituisce la visione umanista dell'uomo come entità pura si opponecon un entità ibrida, un nuovo tipo di organismo organico e inorganico che apre una serie di nuove questioni filosofiche concernenti l'etica e la natura umana.<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|autore=Eugenio Viola|titolo=Post Human: esperienze e questioni di critica d'arte|rivista=|volume=|numero=}}</ref> La scoperta di tecnologie sempre più intelligenti ed avanzate è lo strumento che realizza questa trasformazione dell'individuo e che per alcuni scienziati porrebbe le basi per un tramonto della specie umana.
 
=== Transumanesimo ===
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=== Arte Post-Human ===
Verso le fine del Novecento si affermano in ambito artistico alcuni movimenti e correnti culturali d'avanguardia di protesta contro l'omologazione e standardizzazione della società contemporanea come la Body Art., ma a differenza di questa Il corpo non viene più visto solo come mero prodotto di consumo, ma come oggetto biologico sui cui intervenire tramite strumenti tecnologici manipolando l'organismo con il fine di alterarne le proprietà naturali, di mutarne le proprie caratteristiche genetiche e psicologiche. L'arte posthuman non è caratterizzata dalla produzione di un artefatto o bene culturale da esporre in un museo o galleria, ma è essendo in aperta relazione con la scienza l'opera d'arte si realizza in un modo nuovo, in cui artificiale e biologico sono separati da un confine sempre più sottile, fino a confondersi in una totale perdita di identità in cui è sempre più difficile distinguere l'organico daldall inorganico. Il corpo umano è considerato in rapporto alle proprie capacità di intervenire su se stesso.
 
Il pensiero postumanista, in sostanza, inventa un nuovo modo di celebrare il corpo, trasformandolo da interprete a contenitore un corpo che può connettersi al mondo attraverso l'interfaccia tecnologica (de Kerckhove), un corpo-vestito che può assumere tutte le identità possibili (Le Breton), un corpo-teatro (Marchesini) che accoglie l‟alterità. Il corpo si ripropone prepotentemente sulla scena, dunque, non più per essere indagato dal punto di vista dei suoi significati e dei suoi usi sociali, come alle origini della Body Art, ma offrendosi come luogo più complesso e ambiguo, in continua trasformazione.
 
I linguaggi di quest' arte sono la performance ma anche un misto tra teatro, installazione, cinema, musica, arti visive, danza e culture popolari. Proprio questa combinazione di forme di diversa produzione artistica ha aperto la possibilità di nuove espressioni d'arte contemporanee non limitate dalla tradizione e dalle convenzioni, svincolandosi così dalla vecchia Body Art. Si giunge così all'arte Post-Human nata negli anni 90' da Jeffrey Deitch in occasione di un suo evento espositivo sul tema della devianza dal naturale, dell'integrazione fra biologico e artificiale, esprimendosi sia a livello visivo che letterario come genere di fantascienza. 
 
Per l'artista post-human, l'opera d'arte coincide con la ricostruzione del corpo, cambiato nella sua identità organica essenziale in un processo che coinvolge arte, scienza e tecnologia, e che ha come scopo una trasformazione genetica, un nuovo corpo, una nuova identità, una nuova mentalità. Lo scenario che gli artisti post-human immaginano è caratterizzato dal fatto che sono le nuove tecnologie a definire e a costruire il corpo. Non regna più una visione religiosa, e morale. L'organismo umano rimane al centro dell' intenzione creativa ed esplorativa dell'artista che si concentra su come rappresentarlo. Si assiste a una graduale emersione del corpo come oggetto di analisi, interpretazione e rivalutazione artistica. Un corpo contaminato, trasformato dalla tecnologia necessita di una nuova rappresentazione. Le tecnologie adattabili all'organismo diventano i simboli di un corpo occupato che funziona come spazio su cui sperimentare e andare oltre l'organicità per giungere a un'unione con la tecnologia. Sarà dunque necessario rappresentare il corpo come un entità ibrida, nuova che si evolve non più in maniera biologica-naturale ma tecnologica-artificiale. La tecnologia diventa il mezzo dell'uomo con cui riesce ad andare oltre se stesso e i propri limiti organici, espandendo lo spazio dell'esperienza e cominciando a costruire la strada verso nuove capacità. Si aprono le frontiere per la ricerca di un nuovo tipo di corpo che vada oltre il biologico e agisca anche in un nuovo spazio virtuale.