Buddismo tibetano: differenze tra le versioni

Da una parte Avalokiteśvara (tibetano: <big>སྤྱན་རས་གཟིགས</big>, ''spyan ras gzigs''; Chenrezik) rappresentava, per le tradizioni di quelle terre, non solo il protettore dell'intero paese ma anche il mitico progenitore dei tibetani. La sua sacra figura era conosciuta già al tempo del re Khri Srong lde btsan, epoca in cui venne tradotto il ''[[Kāraṇḍavyūhasūtra]]'' (<big>ཟ་མ་ཏོག་བཀོད་པའི་མདོ</big>, ''Za ma tog bkod pa’i mdo'', al [[Toh]] 116), testo che introduceva questo ''[[bodhisattva]]'' cosmico in Tibet, facendogli acquisire quel ruolo supremo per il buddhismo tibetano. E se la mitologia indiana (cfr. ''[[Gaṇḍavyūha''; ''Sdong po bkod pa'', <big>སྡོང་པོ་བཀོད་པ</big>, al [[Toh.]] 44), e quindi tibetana, individuava la residenza di questo grande ''bodhisattva'' della misericordia proprio sul monte Potala (<big>པོ་ཏ་ལ</big>, ''po ta la''), lì il primo re del Dharma tibetano, Srong-btsan sGam-po, già lui stesso considerato incarnazione di Chenrezik, aveva eretto nel VII secolo la sua residenza e sempre lì il V Dalai Lama avvierà nel 1645 la costruzione di un'imponente fortezza e che si andava a costituire come reggia della teocrazia da lui rappresentata.