Razionalismo italiano: differenze tra le versioni

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professore cav . Gioacchino Luigi Mellucci (domiciliato a Firenze per la costruzione dello stadio con il Nervi)
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Il gruppo iniziò a farsi conoscere con una serie di articoli apparsi sulla rivista ''[[Rassegna Italiana]]'' e proprio su quella rivista, nel dicembre del [[1926]], il "Gruppo 7" rese noti al pubblico i nuovi principi per l'architettura, che si rifanno a quel [[Movimento Moderno]] che ormai è in crescita in tutta [[Europa]]. Il gruppo tuttavia mostrava molta attenzione al [[Deutscher Werkbund]] e ai [[Costruttivismo (arte)|costruttivisti russi]], mentre prendeva le distanze dai [[futuristi]]. Su di loro inoltre esercitò una grande influenza il libro di [[Le Corbusier]] del [[1923]] [[Vers une architecture]].<ref>[[Kenneth Frampton]], ''Storia dell'architettura moderna'', pp. 237-238.</ref>
 
La giusta occasione per mettere in evidenza i loro primi risultati fu quella della "[[Esposizione italiana di architettura razionale|Prima Esposizione italiana di Architettura Razionale]]" che ebbe luogo a Roma nel [[1928]] su iniziativa del gruppo stesso. Ma già nella [[III Biennale di Monza]] del 1927 Terragni aveva avuto modo di presentare le sue prime opere. (vedi Terragni)
[[File:Como Terragni.jpg|thumb|upright=1.6|[[Como]], [[Casa del fascio]] di [[Giuseppe Terragni]]]]
Terragni diede un chiaro esempio delle sintesi elaborate in questo contesto nella [[Casa del Fascio (Como)|casa del Fascio]] di [[Como]] del [[1932]]-[[1936]], dove la [[facciata]] è disegnata secondo le proporzioni della [[sezione aurea]] e nel contempo forme e strutture moderne si fondono con un impianto volumetrico e un equilibrio dello [[spazio architettonico]] classici. Nel [[1938]] realizzò la Casa del fascio anche a [[Lissone]], in [[Brianza]], poi chiamata in suo onore [[palazzo Terragni]]. Ma soprattutto nella casa del Fascio di Como si può, secondo [[Ignazio Gardella]], riconoscere il carattere originale del movimento moderno italiano. È quindi il momento della classicità che lo distingue dal movimento moderno internazionale che aveva fatto da madre per il Razionalismo italiano: "il carattere della classicità, intesa non come riferimento mimetico a un determinato periodo storico, rinascimentale o altro, ma una classicità in senso atemporale, come la volontà di cercare un ordine, una misura, una modulazione che rendano le forme architettoniche chiaramente percettibili alla luce del sole e coerenti tra loro, cioè parti di una stessa unità."<ref>[[Ignazio Gardella|Gardella, Ignazio]]: Un ricordo. In: Giuseppe Terragni. Opera completa. A cura di [[Giorgio Ciucci]]: Milano 1996, p. 8.</ref>