Robinia pseudoacacia: differenze tra le versioni

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===Introduzione in Italia===
non confondere il nome gaggia che è quello usato comunemente per un'altro albero, la robinia robinia pseudoacacia.
In [[Italia]] la robinia è stata introdotta nel 1662 nell'[[Orto botanico di Padova]]<ref name=pignatti>Pignatti ''Flora d'Italia'', volume 1, Edagricole Bologna 1982</ref>, ossia appena sessanta anni dopo la sua introduzione in Europa per opera del giardiniere del re di Francia [[Enrico IV di Francia|Enrico IV]], Jean Robin. Da questo esemplare nel 1750 furono tratti i semi utilizzati per introdurre la specie in Germania, secondo le intenzioni dell'imperatrice [[Maria Teresa d'Austria]]. Nel 1788, un esemplare derivante da un seme dell'albero padovano fu introdotto nell'orto botanico dell'Arcispedale di Santa Maria Nova di Firenze, successivamente trapiantato in quello del [[Giardino dei Semplici]]. Autore di questa introduzione in Toscana fu [[Ottaviano Targioni Tozzetti (medico e botanico)|Ottaviano Targioni-Tozzetti]]<ref>Antonio Targioni-Tozzetti, ''Cenni storici sulla introduzione di varie piante nell'agricoltura ed orticoltura toscana'', Tipografia Galileiana di M. Cellini e C., 1853 (consultabile su [[Google libri]] a [https://books.google.it/books?id=5dt5cNHoyE8C&pg=PA247&dq=robinia+orto+botanico+di+padova&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjbqL3L8rHPAhVMvRQKHV1oDK8QuwUIMTAD#v=onepage&q=robinia%20orto%20botanico%20di%20padova&f=false pagina 247])</ref>. L'acacia è ora presente praticamente ovunque, in particolare in [[Piemonte]] (dove i boschi puri e misti di robinia coprono una superficie di circa 85.000 ettari), in [[Lombardia]], in [[Veneto]] e in [[Toscana]] (ove si trovano cedui molto produttivi<ref>[http://www.agronomipisa.it/obj/file/Argomenti%20e%20Pubblicazioni/Pubblicazioni/La%20selvicoltura%20della%20Robinia1.pdf La selvicoltura della robinia]</ref>).