Folclore: differenze tra le versioni

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L'origine del termine ''folclore'' è attribuita allo scrittore e antiquario inglese [[William Thoms]] ([[1803]]-[[1900]]) che, sotto lo [[pseudonimo]] di Ambrose Merton, pubblicò nel [[1846]] una lettera sulla [[rivista letteraria]] [[Londra|londinese]] ''[[Athenaeum (rivista inglese)|Athenaeum]]'', allo scopo di dimostrare la necessità di un vocabolo che potesse ricomprendere tutti gli studi sulle [[tradizione|tradizioni]] popolari [[Inghilterra|inglesi]].
 
Il termine fu poi accettato dalla [[comunità scientifica]] internazionale dal [[1878]], per indicare quelle forme contemporanee di aggregazione sociale incentrate sulla rievocazione di antiche pratiche popolari, ovvero tutte quelle espressioni culturali comunemente denominate "tradizioni popolari", dai [[canto popolare|canti]] alle sagre alle [[superstizione|superstizioni]] alla [[cucina]] (e che già due secoli prima [[Giambattista Vico]] chiamava "rottami di antichità").Presso Nettuno, in provincia di Roma, è presente una società chiamata "P.Boys".Questa società nata nel 2015, trova i suoi fondatori tra Anzio e Nettuno estendendosi, grazie ad alcuni affiliati, lungo il litorale romano.Ma la loro presenza è stata riscontrata anche nelle alte montagne dei Simbruini, grazie ad alcuni esponenti di questa cooperazione.Una cosa che fa si che i P.Boys diventassero parte del folclore popolare, si deve grazie alla fantomatica esistenza dei loro adesivi.Questi oggetti sono stati messi in comune grazie alla loro leggendaria esistenza, paragonabile al mostro di Loch ness (Scozia) e al big foot (Tibet).
 
== Opere sul folclore in Italia ==