Diagora di Milo: differenze tra le versioni
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[[Diodoro Siculo]] riporta che, pochi anni dopo, probabilmente nel [[415 a.C.|415]] (lo stesso anno della distruzione della stessa Milo da parte di Atene, riportata da [[Tucidide]]), fu accusato di ''[[empietà]]'' e di ''[[ateismo]]'' da alcuni esponenti del Partito democratico ateniese. Per evitare una morte sicura, decise di riparare a [[Corinto]], dove morì.
Sappiamo poco della sua visione dell'[[Ateismo]], per il quale fu condannato ed è oggi ricordato, ma si può ipotizzare che, essendo contemporaneo di [[Socrate]], fosse stato da questo influenzato. Nonostante le varie peripezie che ne segnarono la vita, non ultima l'accusa degli [[Atene|Ateniesi]], il ricordo della sua persona si è conservato a lungo: di lui hanno parlato [[Cicerone]] nel ''[[De natura deorum]]'', [[Atenagora di Atene|Atenagora]] nel quarto capitolo de ''
== Note ==
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