Seychelles: differenze tra le versioni

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Il 12 agosto [[1770]] Du Barré inviò sull'isola quindici coloni con sette schiavi africani, una donna di colore e sette indiani, non unendosi egli stesso alla spedizione in quanto rimasto a Mauritius per ottenere fondi: le sue continue pressioni per ottenere denaro vennero costantemente ignorate dalla Madrepatria in quanto l'insediamento non produceva beni di valore, anzi a un anno di distanza dalla tentata colonizzazione i membri della spedizione fecero ritorno in Francia o si stabilirono a Mahé, mentre Du Barré morì oberato dai debiti in India nel [[1777]]. Frattanto, nel [[1771]], dopo i deludenti risultati ottenuti a Mauritius e alla [[Réunion]] il governatore Poivre inviò Antoine Gillot a Mahé per valutare l'effettiva possibilità di coltivazione di spezie: Gillot si stabilì nella zona di [[Anse Royale]], e cominciò ad avviare con discreto successo la piantumazione di [[noce moscata]], [[pepe]], [[cannella]] e [[chiodi di garofano]].
 
La presenza sempre maggiore di navi battenti bandiera inglese nei mari dell'arcipelago spinse le autorità a distaccare una guarnigione di soldati nel forte costruito per l'occasione e battezzato '' Etablissement du Roi'' ("insediamento del re"), posto nell'area nella quale oggi sorge [[Victoria (Seychelles)|Victoria]], la capitale delle Seychelles. Gillot, inizialmente eletto nominalmente il capo dei coloni, venne rimpiazzato nel [[1788]] da Jean Baptiste Philogene de Malavois, che si affrettò una volta in carica ad emanare trenta decreti coi quali dichiarava ammissibile solo uno sfruttamento sostenibile delle risorse dell'isola.
 
Con la [[Rivoluzionerivoluzione Francesefrancese]], i coloni si organizzarono in un'assemblea e decisero a maggioranza di autogestire la colonia, dichiarando la terra possedibile solo dai discendenti dei coloni già presenti e slegandosi dai dettami della più prospera e anziana per fondazione Mauritius: la [[schiavitù]] non venne abolita, in quanto si ritenne che senza manodopera gratuita la colonia fosse condannata ad avere vita molto breve.
 
Col passaggio della gestione della colonia nelle mani di [[Jean Baptiste Quéau de Quincy]], le Seychelles diventarono una base per i [[corsaro|corsari]] francesi: gli inglesi non tardarono a scoprire la provenienza di tali corsari che depredavano le loro navi commerciali, e nel [[1794]] inviarono uno squadrone di tre navi capitanate dal [[commodoro]] Henry Newcome, che diede a Quincy un'ora di tempo per arrendersi e consegnarsi. Costui, al termine di lunghe negoziazioni, ottenne l'incolumità ed il mantenimento dei possedimenti per sé e per gli altri coloni, sia pure a mezzo della rinuncia ad ogni opposizione militare e della neutralità assoluta. Tuttavia, il Regno Unito non fece nessun concreto tentativo di acquisire il possesso delle Seychelles, considerate prive di risorse d'interesse, sicché la colonia originaria, ancora guidata da Quincy, cominciò a prosperare, rinnovando per sette volte i propri termini di resa coi britannici.
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[[File:James Michel in meeting.jpg|thumb|left|Il Presidente [[James Michel]] nel suo ufficio a Victoria, nel 2009.|231x231px]]
[[File:Seychellois embassy in Paris.jpg|thumb|L'ambasciata seychellese a Parigi.]]
Le Seychelles sono uno Stato membro della [[Commissione dell'Oceano Indiano]] (IOC), dell'[[Organizzazione Internazionaleinternazionale della Francofoniafrancofonia]], dell'[[Unione Africanaafricana]], alla [[Comunità di sviluppo dell'Africa meridionale]] (SADC) al [[Commonwealth delle nazioni]]. Il 10 agosto [[2010]] ratificano inoltre lo [[Statuto di Roma]] divenendo Stato parte della [[Corte Penalepenale Internazionaleinternazionale]].
 
In generale, le Seychelles sono uno [[stati non allineati|stato non allineato]] e seguono in politica estera un atteggiamento di "neutralità positiva" e volto alla diminuzione della presenza delle [[superpotenza|superpotenze]] nell'Oceano Indiano, promuovendo una "zona di pace" nello stesso e chiedendo la cessazione della presenza di basi statunitensi su Diego Garcia.