Nadežda Konstantinovna Krupskaja: differenze tra le versioni
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A Šušenskoe, Lenin scrisse ''Lo sviluppo del capitalismo in Russia'', e la Krupskaja ''La donna lavoratrice''. Insieme tradussero un'opera di [[Sidney Webb|Sidney]] e [[Beatrice Webb]], ''Industrial Democracy'' e l'opuscolo di [[Karl Kautsky]] contro il revisionismo di [[Eduard Bernstein]], ''Bernstein und das sozialdemokratische Programm''. Due volte la settimana nel villaggio veniva distribuita la posta. Ricevevano lettere da [[Anna Il'inična Ul'janova|Anna Ul'janova]], la sorella di Vladimir, da Struve e da sua moglie Nina, da [[Julij Martov|Martov]], deportato a [[Turuchansk]], da [[Aleksandr Nikolaevič Potresov|Potresov]], esiliato a [[Orlov (Russia)|Orlov]]. Dalle più vicine Minusinsk, [[Jermakovskoe]] e [[Tes']] giungevano le lettere di altri esiliati socialdemocratici: [[Gleb Maksimilianovič Kržižanovskij|Kržižanovskij]] e la moglie [[Zinajda Pavlovna Nevzorovna-Kržižanovskaja|Zinajda]], [[Vasilij Vasil'evič Starkov|Starkov]], [[Pantelejmon Nikolaevič Lepešinskij|Lepešinskij]] e la moglie [[Ol'ga Borisovna Lepešinskaja-Protopopova|Ol'ga]], [[Michail Aleksandrovič Sil'vin|Sil'vin]], [[Anatolij Aleksandrovič Vaneev|Vaneev]], [[Fridrich Vil'gel'movič Lengnik|Lengnik]], [[Egor Vasil'evič Baramzin|Baramzin]], [[Viktor Konstantinovič Kurnatovskij|Kurnatovskij]].<ref>N. Krupskaja, cit., pp. 34-37.</ref>
Lenin e la Krupskaja incontrarono a Jermakovskoe gli altri esiliati socialisti della regione per prendere posizione contro il ''Credo'', uno scritto dalla [[Ekaterina Dmitrievna Kuskova|Kuskova]] fatto conoscere a Lenin dalla sorella Anna,<ref>L. T. Lih, ''Lenin rediscovered'', 2006, p. 221.</ref> nel quale si formulavano le tesi tipiche dell'[[Economicismo (socialdemocrazia russa)|economicismo
Il 29 gennaio [[1900]] Lenin finì di scontare la pena e partì per stabilirsi a [[Pskov]]. Nadežda Krupskaja, con sua madre e due altri deportati liberati, Starkov e Olga Sil'vina, lo accompagnò fino a [[Ufa (Russia)|Ufa]], nuova residenza obbligata di Nadežda, che doveva ancora scontare un anno di esilio. A Ufa viveva in libertà l'anziana populista [[Marija Pavlovna Četvergova|Marija Četvergova]], che vi possedeva una libreria, e un gruppo di deportati socialdemocratici, tra i quali [[Viktor Nikolaevič Krochmal'|Krochmal]], [[Osip Vasil'evič Aptekman|Aptekman]], [[Aleksandr Aleksandrovič Kvjatkovskij (bolscevico)|Aleksandr Kvjatkovskij]] ([[1878]]-[[1926]]), figlio dell'[[Aleksandr Aleksandrovič Kvjatkovskij|omonimo leader]] di [[Narodnaja volja]], e l'operaio Jakutov, che sarà molto attivo nella [[rivoluzione del 1905]] e finirà impiccato dalla reazione zarista. Con questi e altri esiliati in diverse regioni mantenne contatti illegali, e ricevette una visita del marito prima che questi, il 16 luglio, partisse per l'estero.<ref>N. Krupskaja, cit., pp. 42-46.</ref>
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