Cristoforo di Messisbugo: differenze tra le versioni

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{{C|Il "Libro novo" del 1561 non è altro che una riedizione di quello del 1549 con titolo cambiato. Il cognome originale con cui si firmava e presente sulla lapide era "Messi Sbugo", la forma unita è usata solo postuma dalla riedizione del 1561|cucina|arg2=biografie|novembre 2015}}
{{S|cuochi}}
{{Bio
|Nome = Cristoforo
|Cognome = di Messisbugo
| PostCognome = , o Messi Sbugo,
|Sesso = M
|LuogoNascita =
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== Biografia ==
Non si conoscono molte notizie sulla sua vita. Daldi [[1524]]''Christofaro'' aldi [[1548]]Messisbugo lavorò(la allaforma corteunita del cognome è usata solo dalla riedizione del suo trattato del 1561). Il padre, Antonio, servì i duchi di Ferrara nel 1491 e 1493. Cristoforo nel 1519 era ''sottosospenditore'' ducale e seguì [[Alfonso I d'Este]] in importanti missioni politiche e poidiplomatiche. diCon [[Ercole II d'Este]]<nowiki/>divenne Provveditore, mantenendo l'incarico sino alla morte. Fu nominato conte palatino da [[Carlo V]] il 10 gennaio [[1533]], e prese in moglie la nobile ferrarese Agnese di Giovanni [[Giocoli]]. Fu spesso chiamato alla corte dei [[Gonzaga]] di [[Mantova]], quale consulente della duchessa [[Isabella d'Este]]. Le sue spoglie sono sepolte a [[Ferrara]], nella chiesa di Sant'Antonio in Polesine.
 
Scrisse un manualeimportante libro di ricette, che sarà pubblicato postumo nel [[1549]], un anno dopo la sua morte, ''Banchetti composizione di vivande e apparecchio generale'', per gli specialisti del pasto principesco, in cui sono elencati latutti logisticagli necessariaelementi necessari per ilapprontare successoun deibanchetto banchettiprincipesco, dall'arredamento, agli utensili da cucina, e lecontenente numerose ricette sono, meticolosamente dettagliate. Senza corrispondere alla notorietà del suo collega e contemporaneo [[Bartolomeo Scappi]], ilIl libro rimane una pietra miliare nella storia della gastronomia europea del [[Rinascimento]], che accoglie tradizioni e gusti italiani ma anche europei e extraeuropei, come la ricetta della ''Torta Hebraica''.<br />
AltraIl suatrattato operaverrà importanteripubblicato ècon lievi varianti in numerose edizioni con il titolo ''Libro novo nel qual si insegna a far d'ogni sorte di vivanda'', pubblicatodove nel 1557 a Venezia, chesi contienetrova la prima citazione conosciuta della preparazione del [[caviale]] di [[storione cobice]] Ferrareseferrarese "caviaro per mangiare, fresco, o per salvare" (pag.111).<br />
Gli storioni selvaggi allora abbondavano nel [[Po]] e lo si può dedurre dalle quantità di storione e caviale che Messisbugo descrive di avere usato nei diversi banchetti, esempio il "Desinare che fece il Conte Federico Quaglia allo Illustrissimo Duca di Chartres etc:"
 
== Bibliografia ==
*Cristoforo di Messisbugo, ''Banchetti composizioni di vivande e apparecchio generale'', 1610, Venezia.
*Cristoforo di Messisbugo, ''Libro novo nel qual si insegna a far d'ogni sorte di vivanda'', 1557, Venezia., Ristampa anastatica 2001, Arnaldo Forni Editore.
 
== Collegamenti esterni ==