Marxismo ortodosso: differenze tra le versioni

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Il '''marxismo ortodosso''' è stata una corrente di pensiero interna al [[Partito Socialdemocratico di Germania]] e alla [[Internazionale Socialista |II Internazionale]], rilevante soprattutto nel periodo che durò dal 1890 fino agli inizi della [[prima guerra mondiale]]. Essa si orientava strettamente agli scritti di [[Karl Marx|Marx]] ed [[Friedrich Engels|Engels]] e, a differenza del [[riformismo]], insisteva sulla necessità di uno sviluppo [[Rivoluzione |rivoluzionario]] del [[socialismo]].
 
In seguito alla divisione del [[Partito Operaio Socialdemocratico Russo]] in [[menscevismo|menscevichi]] e [[bolscevismo|bolscevichi]] avvenuta durante il [[II Congresso del POSDR|secondoPartito congressoOperaio delSocialdemocratico POSDRRusso]] dal 30 luglio al 23 agosto 1903 a Bruxelles, e alla costituzione attorno alla figura di Karl Kautsky del [[centrismo (marxismo)|"centro marxista"]] interno al Partito Socialdemocratico di Germania, all'inizio del XX secolo il marxismo ortodosso si divise in un'ala [[socialismo rivoluzionario|rivoluzionaria]] e in una [[riformismo|riformista]]. La prima si concentrò come ''marxismo rivoluzionario'' all'ulteriore evoluzione e alla realizzazione rivoluzionaria delle [[Socialismo scientifico|teorie marxiste]]. Una variante particolare del marxismo ortodosso è rappresentata dall'[[austromarxismo]], con i suoi rispettivi rappresentanti come [[Otto Bauer]] e [[Rudolf Hilferding]], che durante il [[periodo interbellico]] riuscirono ad impedire il costituirsi di una forte ala marxista rivoluzionaria all'interno del [[Partito Socialdemocratico d'Austria|socialismo austriaco]], oscillando tra la riforma sociale e la rivoluzione.
 
I principali portavoce del marxismo ortodosso furono in un primo momento [[Karl Kautsky]], [[August Bebel]], [[Georgij Valentinovič Plechanov]] e [[Antonio Labriola]].