San Girolamo: differenze tra le versioni

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La ''Altercatio Luciferiani et Orthodoxi'', composta nel [[378]] circa, rappresenta un dialogo tra [[Lucifero da Cagliari]], un antiariano, e un ortodosso anonimo. Cinque anni dopo, nello ''Adversus Helvidium'', scritto nel [[383]], Girolamo polemizza contro [[Elvidio]], che dichiarava che la Vergine [[Maria (madre di Gesù)|Maria]] dopo aver generato [[Gesù]] avesse partorito altri figli. Nella seconda parte del testo Gerolamo esalta con lodi la verginità della Madonna<ref>[http://www.documentacatholicaomnia.eu/02m/0347-0420,_Hieronymus,_De_Virginitate_Beatae_Mariae,_MLT.pdf Testo latino]</ref>.
 
Ancora di polemica teologico-liturgica trattano ''Adversus Vigilantium'', in cui si attacca spietatamente Vigilanzio e il suo pensiero, secondo cui la vita dedita al culto dei martiri e del rispetto delle regole di [[Dio]] fosse sbagliata e noiosa; ''Contra Ioannem Hierosolymitanum'', una polemica contro i sostenitori di [[Origene]], in cui Girolamo sostiene che il dotto di Cesarea, sebbene buon traduttore della [[Bibbia]], avesse posizioni eretiche e che quindi non poteva far parte del mondo di [[Dio]]. Di conseguenza Girolamo accusa anche un vescovo chiamato Giovanni, che appoggiava le teorie origeniane. Di simile stampo è il ''Contra Rufinum'', in cui si attacca l'origeniano [[Tirannio Rufino|Rufino]]. Facendo, anzi, appello ad un'operetta comica chiamata "Testamento di Grugno Corocotta Porcello", Gerolamo usa un ampio lessico dispregiativo contro Rufino, denigrandolo nella sua cerchia di amici intimi.
 
Notevolissimo, tra le opere polemiche, è il trattato ''[[Adversus Iovinianum]]'', scritto nel [[393]] in due libri, in cui l'autore esalta la verginità e l'ascetismo, spesso derivando le sue argomentazioni da autori classici come [[Teofrasto]], [[Seneca]], [[Porfirio]].