Alfabeto devanagari: differenze tra le versioni

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aggiunta cluster laterali e nasali
aggiunta cluster fricativi
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L''''Alfabeto Dev'nāg'rī''' (देवनागरी; [[lingua sanscrita|sanscrito]], lett. ''Scrittura della Città dei saggiSaggi''), detto anche '''Devanagari''' o '''Nagari''', è un [[alfasillabario]] ("abugida") usato in diverse [[lingue dell'India]] ([[Lingua sanscrita|sanscrito]], [[lingua hindi|hindi]], [[lingua marathi|marathi]], [[lingua kashmiri|kashmiri]], [[lingua sindhi|sindhi]], [[Lingua nepalese|nepalese]]). È una scrittura sillabica dove ogni lettera contiene già una vocale inerente [[schwa]], che può essere modificata in altre vocali tramite l'utilizzo di segni diacritici che precedono, succedono o sottostanno alla lettera principale. L'alfabeto [[Lingua bengali|bengalese]] e il suo funzionamento deriva dal Devanagari.
 
== Origini ==
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Nella scrittura Devanāgarī ogni simbolo rappresenta una consonante seguita da una ''a'' molto breve (tranne che, in taluni casi, in fine parola): per esempio, il simbolo द si trascrive "da" e va letto /da/ in sanscrito (nel moderno Hindi, la vocale di default è invece una vocale neutra di timbro leggermente velare detta schwa, /ə/, ottenibile se si immagina di declamare i nomi delle consonanti dell'alfabeto italiano "b-c-d-f-..." in modo "puro", senza dire la vocale che si accompagna al nome proprio della lettera, come invece accade in "bi-ci-di-effe...").
 
In generale, le lettere sono sormontate da una linea orizzontale che si scrive per ultima: per prime si scrivono le lettere, i matra e i diacritici. In corrispondenza di alcune lettere può spezzarsi, quindi non necessariamente è sempre continua. Il punto fermo, come grafia e durata consiste in una linea verticale (''''''), idem in bengalese. Se le linee verticali sono due, la pausa è più lunga (''''''). Tuttavia la doppia riga si trova solo nei testi poetici: la riga singola ("daṇḍa", ''"bastone"'') segnala la fine di una semistrofa, la doppia riga segnala la fine di una strofa.
 
La vocale che accompagna la consonante può essere un'altra se è presente un simbolo chiamato ''Matra'': ad esempio, prendendo sempre come riferimento il simbolo द, "da" /də/, quando esso viene scritto दे (notare la linea obliqua presente sopra il simbolo), si trascrive "de" e va letto /de/. Esistono forme isolate e matra per vocali brevi e lunghe. Poiché la lunghezza della vocale ha valore distintivo in hindi e sanscrito, bisogna far sentire la differenza tra breve e lunga.
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|/ɭə/
|ḶA, ḷa
|L di '''l'''una, retroflessa, valore puramente consonantico. Somiglia ad una ठ duplicata. NellPoiché questa lettera e la sua controparte aspirata (vedi sotto) si usano solo nel sanscrito vedico, nell'hindi è in disuso.
|-align="center"
|'''ऴ'''
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* Le vocali nel sanscrito vedico possono assumere un [[accento tonico]] di tipo ascendente, discendente, ascendente-discendente. Questo sistema di accenti è dotato di accenti segnati sopra le consonanti dotate di matra e data una precisa prosodia ai testi nel periodo in cui l'accento mobile e musicale del sanscrito si era regolarizzato. Mentre lo ''svara'' ("accento") ascendente non ha simboli ed è romanizzato con '''॔''', il simbolo '''॒''' indica quello discendente e non ha trascrizione. Infine '''॑''' , un piccolo apostrofo verticale posizionato molto in alto e appena dopo la sillaba interessata, indica il terzo tipo di accento, romanizzato con '''॓'''.
* In hindi tutte le vocali, brevi o lunghe, possono essere nasalizzate. Queste possono assumere (ma solo nel sanscrito vedico) un [[accento tonico]] acuto, grave o circonflesso.
* In sindhi (parlato in India e Pakistan) ci sono quattro consonanti occlusive sonore in più: esse sono le implosive  '''ॻ''' /ɠə/,  '''ॼ''' /ʄə/,  '''ॾ''' /ɗə/,  '''ॿ''' /ɓə/, riconoscibili per un tratto orizzontale sotto la lettera e solitamente attaccato alla riga verticale. Si pronunciano rispettivamente come "g, gi, d, b" ma contemporaneamente si chiude il setto nasale in corrispondenza del velo palatino (cioè si fa finta di respirare solo con la bocca, senza che entri aria dal naso). chiude completamente la glottide (una valvola nella gola che si individua tossicchiando) e si abbassa (come se si stelle deglutendo) provocando un rumore, una vibrazione delle corde vocali. A questo suono si accompagna l'esecuzione della consonante. Intanto che si "deglutisce", la lingua è già pronta in posizione per pronunciare la consonante.
* Nella lingua [[Limbu]] e [[Lohorung]], un altro suono è la '''ॽ''', che rappresenta uno stacco glottale (o "colpo di glottide" o "glottal stop) /ʔ/, che equivale ad un colpetto di tosse molto lieve.
* Il simbolo della rupia è '''₹'''. Il simbolo è simile alla '''''' di "'''r'''upia" con un ulteriore tratto orizzontale, come per l'euro ('''eE'''uro '''€'''). La versione abbreviata in caratteri latini è "''Rs''". Nei prezzi, è anteposto alle cifre. In generale, le date, età, percentuali, numeri di telefono e prezzi nei cartelloni pubblicitari possono essere espressi in cifre arabe nonostante esistano le cifre indiane. Allo stesso modo, i nomi di marchi stranieri si indicano con l'alfabeto latino, eil logo/omarchio alcunirimane sloganinalterato sono direttamente tradotti in inglese. See gli slogan sono stranieri e si accompagnano ai loghi, non sono tradottirestano in hindiinglese. Nelle immagini pubblicitarie, il nome di un prodotto/marca indiana può essere indicata in romanizzazione o tradotta in inglese.
* Quando il matra /-i/ si inserisce sulle tre consonanti con la linea spezzata, in alcuni font il nastrino può apparire slegato dalla riga verticale: /dʱi/ धि /ʃi/ थि /bʱi/ भि. Nei cluster torna a legarsi.
* Il matra della /u/ breve ु e lunga ू ha una posizione irregolare con la "r": रु /ru/, रू /ru:/ (nel secondo caso, il matra non cambia inclinazione: è solo trascinato con un movimento rigido accanto alla consonante "r").
* In hindi ci sono precise regole che riguardano i fenomeni di nasalizzazione vocalica e aggiunta+assimilazione della consonante nasale. la '''nasalizzazione''' della vocale avviene se il diacritico (quello più corretto è la mezzaluna "candrabindu" ँ ) si trova su una qualunque vocale a fine parola, indifferentemente se essa è lunga o breve. La lunghezza della parola è indifferente: può anche essere monosillabica, come माँ , "ma', mamma". La nasalizzazione non modifica assolutamente la lunghezza vocalica: le lunghe restano lunghe. Nel secondo caso, avviene se la mezzaluna si trova su una vocale completamente isolata, lunga o breve. Nel terzo caso, avviene se dopo la vocale con mezzaluna si trova un'altra vocale (scritta, per logica, in forma isolata), ex. सांई /sã:i/ "santo" nel linguaggio induista'''.''' Nel quarto caso, avviene se la vocale ''lunga'' con candrabindu è seguita da una consonante occlusiva o affricata sorda, indifferentemente se essa è aspirata o meno; per la precisione, le consonanti coinvolte sono la /p, t, t͡ʃ, ʈ, k/ con e senza aspirazione. Si ricorda che il luogo di articolazione è pure indifferente. Nel quinto caso, avviene se una vocale ''breve'' con la candrabindu è seguita da una consonante liquida o nasale o vibrante o dalle semivocali; per la precisione, sono la /l, m, ɲ. n, ɳ, ŋ, r, ɽ, h, j, w/. Si ricorda che /ɭ/ è in disuso in hindi. Le ultime due, nella parlata veloce, assimilano l'aspirazione. In alcune parole o prestiti, la regola può cadere. La mezzaluna è presente pure in bengali e ha anch'essa la funzione di nasalizzare la vocale. Non è da confondere con la "Isshar" ('''৺'''): in bengalese, si scrive davanti al nome di una persona deceduta o sta ad indicare il nome di una divinità.
* In tutti gli altri casi (sempre in hindi), avviene l''''aggiunta della consonante nasale''' e la sua successiva assimilazione alla consonante successiva: cambia solo il luogo di articolazione, in base a dove è posizionata la lingua (il modo non cambia perché è sempre nasale: il suono uscirà sempre e solo dal naso). Il diacritico più corretto per indicare il fenomeno (e dunque renderlo subito riconoscibile senza bisogno di applicazione di regole) è l'anusvāra, '''ं''' . Davanti a p/b la consonante usata è /m/, davanti a d/t e r/s/sh/h diventa /n/, davanti ai medesimi suoni retroflessi si retrofletterà anch'essa (ʈ/ɖ - /ɳ/), davanti a t͡ɕ/d͡ʑ/ɕ in versione palatalizzata diventerà /ɲ/ ("''gn"'' di ''gn''omo) o altrimenti nella pronuncia alternativa tornerà ad essere /n/, di fronte a k/g diventerà /ŋ/, davanti alla "v/f" diventa /ɱ/ (come nella parola "ca''n''vass"), davanti alla /q/ diventa /N/ uvulare, eseguita con la radice della lingua (né con dorso né con la punta) e preceduta da una pesante nasalizzazione vocalica. si ricorda che i diacritici nasali, oltre che le lettere in disuso nell'hindi, si trovano perlopiù in parole di origine sanscrita. In taluni casi, la grafia di aggiunta di consonante nasale con diacritico è reperibile pure in prestiti di altre lingue (e quindi anche davanti a suoni importati come f/q). La regola in alcune parole o prestiti, come "banca", può cadere. L'anusvāra si trova pure in bengali, si scrive '''ং''' e indica l'aggiunta di un unico fono: la /ŋ/. L'utilizzo di questo diacritico e della mezzaluna quindi sono ben distinti.
* Il simbolo '''ऽ''', cioè la "''Avagraha S''", in hindi si trova dopo i suoni vocalici lunghi e li allunga dandogli un tono di lamento, ragion per cui si trova in interiezioni o parole esclamate. Per ragioni enfatiche, si può scrivere più volte di fila (ex. आईऽऽऽ! /a:i:/ cioè "aahiiii!"). Un esempio di prestito con tono esclamatorio è कूऽल !! /ku:l/ "cooool !! / fiiiigooooo!!". Deriva dal sanscrito, in cui ha una diversa funzione: è reperibile quando due parole/blocchi di frase in cui il primo finisce con "e/o" e il secondo inizia con schwa si affiancano: in questi casi, la schwa della seconda parola cade per regola sia in pronuncia sia in ortografia, e in ortografia si sostituisce con l'avagraha (ex. बालको /ba:lko/ "bambino" + अयम्  /əjm/ "questo" = बालकोऽयम्  /ba:lkojm/ "''Bāl'ko 'hamym''", "questo bambino") (ex. शिवो + अहम्  /ʃivo + əhəm → ʃivohəm/ "''Shivo ’ham",'' "Io sono Shiva"). Si traslittera in sanscrito come un apostrofo dopo uno spazio vuoto tra i due blocchi. perNon nonci si può confondersiconfondere con la cadutacancellazione di schwa (vedi sotto)., Comunque è difficile confondersiindicata con la cancellazioneun di schwaapostrofo: in questoquest'ultimo caso, prima dell'apostrofo c'è una consonante, non unauno vocalespazio vuoto. Un secondo modo di traslitterare il simbolo è con '''>''' tra i due blocchi. In bengalese il diacritico assume una forma molto calligrafica, '''ঽ''' .
* In hindi, una parola seguita dal numero due ('''२''') indica che essa si ripete due volte, ex. अहो२! "aho aho!" (oh oh!).
* La Visarga, '''ः''' , è un paio di punti a fine parola che, in sanscrito, indicano un'aspirazione /-h/ (fricativa glottidale), che si conserva in hindi. Si traslittera come Ḥ, ḥ ed è sempre preceduta da una vocale. In sanscrito, per circoscrivere e far sentire bene l'aspirazione, si può sentire la vocale ripetuta dopo l'aspirazione, dando un effetto eco, ex. /əh→ əhə/. Mentre in hindi la pronuncia è sempre /h/ e la romanizzazione è unica, in sanscrito se si trova a fine frase si può pronunciare /r/ o /s/ se si declama un testo antico con la pronuncia pausale. In grafia bengalese i due punti sono vuoti: '''ঃ''' e non solo indica il suono /h/, ma si trova nelle parole composte. Non è da confondere con ং /ŋ/.
* La ''Visarga'', '''ः''' , è un paio di punti a fine parola che, in sanscrito, indicano un'aspirazione /-h/ (fricativa glottidale), che si conserva in hindi. Si traslittera come Ḥ, ḥ ed è sempre preceduta da una vocale. In sanscrito, per circoscrivere e far sentire bene l'aspirazione, si può sentire la vocale ripetuta dopo l'aspirazione, dando un effetto eco, ex. /əh→ əh<sup>ə</sup>/. In IPA e su supporto informatico si traslittera come un apice. Mentre in hindi la pronuncia è sempre /h/ e la romanizzazione è unica, in sanscrito se si trova a fine frase si può pronunciare /r/ o /s/ se si declama un testo antico con la pronuncia pausale. In grafia bengalese i due punti sono vuoti: '''ঃ''' e non solo indica il suono /h/, ma si trova nelle parole composte. Non è da confondere con '''ং''' /ŋ/.
* La '''cancellazione/caduta della schwa''' (o "''Schwa deletion''") in hindi, come già detto, se non è disambiguata con la virāma, è -in parte- predittiva con delle regole. Come '''1°''' regola, la schwa /ə/ non si può omettere nella prima sillaba di una parola. Come '''2°''' regola, se una parola inizia per schwa, ovviamente deve essere pronunciata. Come '''3°''' regola, data la legenda ''[C]= consonante con schwa sottintesa, [V]= vocale, [CV]= consonante+matra, [(C)V]= consonante che può esserci facoltativamente'' e ''[<u>C</u>= consonante soggetta a caduta di schwa inerente]'', nelle parole aventi tre sillabe [1'][2'][3'] la cui sillaba finale [3'] termina con una vocale a piacere diversa da schwa, la lettura finale è [(C)V][<u>C</u>][CV] (è indifferente che la parola inizi o no per consonante). Vale a dire, dall'incontro delle due consonanti in mezzo alla parola, la prima perde la schwa. Come '''4°''' regola, se una parola con più sillabe termina con una consonante con schwa sottintesa, cioè -[C], il fono schwa spesso si elimina. Come '''5°''' regola, una parola di quattro sillabe tutte con schwa inerente, cioè [C][C][C][C], se soggetta al fenomeno si legge [C][<u>C</u>][C][<u>C</u>]. La schwa si toglie dalla seconda e quarta sillaba, che non a caso è l'ultima (si riprende quindi la quarta regola; poiché la prima sillaba resta completamente inalterata, si riprende anche la prima). Come '''6°''' regola, una parola ha da 4 sillabe in su ed è molto diversificata al suo interno, si scandaglia ed esamina il vocabolo applicando un passo alla volta la terza regola, cioè spostando volta per volta il blocco [(C)V][<u>C</u>][CV] di una posizione in avanti. Se la combinazione di vocali e consonanti combacia col blocco, è probabile che quindi la lettura del blocco di parola in esame rispecchi [(C)V][<u>C</u>][CV] (e cioè, è probabile che ci sia nella posizione [<u>C]</u> la caduta di schwa). Se la parola ha 4 sillabe, in totale quindi si eseguiranno due spostamenti/analisi; se ne ha 5, se ne eseguiranno tre prima di arrivare in fondo; ecc. Nelle parole polisillabiche è anche utile ricordarsi la 1° regola. Si ricorda che la lettura corretta e il corretto inserimento della virāma può essere sbrogliata da un buon dizionario con romanizzazione e/o la trascrizione IPA. Un esempio di eliminazione di schwa è nel nome proprio विमला (Vim'lā, /vimla:/), che segue la terza regola. Tutte le volte che in romanizzazione si indica la perdita di schwa, accanto alla consonante interessata si scrive un apostrofo. Senza di esso, l'ortografia cambierebbe in un cluster perché le consonanti si fonderebbero insieme: "Vimlā" infatti si scrive विम्ला . La virāma esiste pure in bengalese e ha il medesimo utilizzo.
* Le '''legature/congiunzioni ortografiche''' si ottengono, in molti casi, togliendo la linea verticale della prima delle due lettere e affiancandole (possono essere diverse o identiche se si scrive un raddoppio consonantico) fino a unirle (ex. प्प, ष्ष, ख्ख, ग्ग, ब्ब, व्व, च्च, ञ्ञ, घ्घ, भ्भ, थ्थ, ध्ध, म्म, ल्ल, स्स, ण्ण, श्श ecc). Su supporto informatico, si ottengono digitando una consonante, la virāma e un'altra consonante a piacere. Le eccezioni sono i due raddoppi occlusivi /kkə/ e /ppʰə/ (क्क e फ्फ: la prima delle due linee verticali rimane) e le quattro lettere dalla base semisferica (tutte occlusive retroflesse), che si appendono l'una sull'altra: ट्ट, ठ्ठ, ड्ड, ढ्ढ, incluso /ddə/ द्द. Quando le consonanti si appendono, si schiacciano e comprimono. La "t" geminata ha la prima parte alzata: त्त. Si ricorda nuovamente che, in assenza di matra e virāma, la vocale di default è la schwa breve: gli esempi contengono proprio la vocale neutra. Inoltre, due consonanti non si possono semplicemente affiancare per creare un cluster: ad ex., per creare /tke/ si deve scrivere त्के ; se si scrivesse तके , si leggerebbe /təke/: la schwa non è stata tolta, quindi essendoci una vocale in mezzo la pronuncia è quella appena indicata e non si crea un cluster. Le legature sono presenti anche in bengalese.
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* La "r" come primo membro di cluster anche in presenza del matra /-i:/ è regolare: la riga verticale del matra ospita sia il suo nastrino sia il ricciolo, che non subisce modifiche e si legge sempre per primo (ex. र्पी /rpi:/). Col matra /-i/ tutto è sempre regolare (ex. र्पि /rpi/).
* La "r" quando è secondo membro di un cluster, diventa un trattino situato in un piccolo spazio sotto la lettera e incollato alla linea verticale (ex. क्र /krə/ प्र /prə/ म्र /mrə/ ब्र /brə/ ख्र /kʰrə/ ग्र /grə/ घ्र /gʱrə/ ध्र /dʱrə/ द्र /drə/ ). In /trə/ ( त्र ) inoltre la gamba della त si alza per dare più spazio alla "r". Come enunciato al punto precedente, la lettura dei cluster con la "r", che si muta sempre in diacritico, avviene dall'alto verso il basso. Infine, poiché nelle quattro lettere a base semisferica, nella /t͡ɕʰ/ e nella /ŋ/ manca una linea verticale, la "r" si trasforma in un cuneo puntato verso la base: ट्र ट्र ठ्र ड्र छ्र ङ्र . Anche la /l/ in alcuni font segue questa convenzione perché la gamba della lettera è più complessa di quella di त, a cui assomiglia. Quindi il risultato è ल्र . Si ricorda che ळ्र è in disuso.
* La /n/ come secondo membro di un cluster in alcuni font assume una grafia, un comportamento e una lettura dall'alto al basso analoghi alla "r" nella stessa posizione (ex. ग्न /gnə/, घ्न /gʱnə/ प्न /pnə/ म्न /mnə/ च्न /d͡ʑnə/ ख्न /kʰnə/ द्न /dnə/). Anche न्न "nn" non è esente dalla regola. Si ricorda nuovamente che, con "r" al primo membro, è "r" a subire una trasformazione in ricciolo: /rnə/ र्न .
* La forma a conchiglia della ह /h/ in alcuni font ospita al suo interno non solo la "r" e "n" come 2° membro di un cluster (ह्र , ह्न), ma anche la sua versione retroflessa (ह्ण), la /l/ (ह्ल) e la /v/ (ह्व), ma non la sua controparte /b/. A causa delle dimensioni, il secondo membro è di dimensioni molto esigue, nonostante l'ingrandimento della conchiglia.
* La "sh" (श) quando si incontra con altre lettere perde il tratto verticale, soppiantato dalla seconda consonante, e conserva la sua forma (ex. /ʃpə/ श्प ) ma in quattro casi assume la forma di un nastrino ripiegato su sé stesso e annodato in cima alla sbarra verticale della seconda consonante. Il nastrino, svolazzando al all'altezza della riga orizzontale, la taglia. I casi sono: श्न /ʃnə/ श्व /ʃvə/ श्च /ɕd͡ʑə/ श्र /ʃr/. Quest'ultimo, avendo inoltre la "r" in seconda posizione, è dunque soggetto a ben due regole.
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* La vocale anteriore semiaperta non arrotondata corta ({{IPA|/ɛ/}}: come ''e'' in g'''e'''t), non è rappresentata da alcun simbolo o segno diacritico nella scrittura devanāgarī. Si può trovare solo come variante allofonica di [[schwa]] (al posto di a in mezzo alla parola, determinata solo per convenzione) in alcune parole del dialetto Khariboli dell'hindi. Es.: l'ortografia indicherebbe che {{Unicode|रहना}} dovrebbe essere pronunciato come {{IPA|/rəhənä:/}}, ma in realtà è pronunciato {{IPA|/rɛhnä/}}. Questo succede anche nelle parole prese in prestito dall'inglese, per le quali si renderebbe necessario il simbolo {{Unicode|ऍ }} (''chandra'': {{Unicode|पॅ}}). La vocale anteriore semiaperta non arrotondata corta ({{IPA|/ɔ/}}) non esiste affatto nell'hindi, tranne che per i prestiti anglosassoni. Per rappresentarla è stato inventato un nuovo simbolo ortografico: {{Unicode|ऑ (पॉ)}}.
 
=== Lista di cluster occlusivi, affricati, nasali+laterali, fricativi ===
Per fini di consultazione, si indicano tutti i cluster occlusivi, affricati e nasali e laterali in devanagari. Sono indicati solo quelli di due lettere (in hindi ci possono essere 3 consonanti di fila e, in casi più unici che rari, 4). I prestiti arabi e dravidici, per evitare ridondanze, non sono stati inseriti. Salvo eccezioni causate dal font, valgono tutte le regole indicate sopra, che alleggeriscono parecchio il carico mnemonico e/o facilitano la consultazione e la lettura. Nella riga verticale principale, si trova il primo membro del cluster, nella riga orizzontale principale il secondo. Procedendo in orizzontale, dato un 1° membro fisso, si aggiunge al 2° membro ogni consonante della riga orizzontale. Nella diagonale, poiché le lettere nelle due righe principali sono ordinate in modo speculare, si trovano automaticamente tutti i raddoppi consonantici. Per comodità, la diagonale delle doppie è in grassetto. Non tutti i cluster sono reperibili nei vocaboli hindi e/o hanno forma calligrafica.
{| class="wikitable"
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!ळ
!ऴ
!स
!श
!ष
!ह
|-
|'''क'''
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|क्ळ
|क्ऴ
|क्स
|क्श
|क्ष
|क्ह
|-
|'''ख'''
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|ख्ळ
|ख्ऴ
|ख्स
|ख्श
|ख्ष
|ख्ह
|-
|'''ग'''
Line 657 ⟶ 670:
|ग्ळ
|ग्ऴ
|ग्स
|ग्श
|ग्ष
|ग्ह
|-
|'''घ'''
Line 687 ⟶ 704:
|घ्ळ
|घ्ऴ
|घ्स
|घ्श
|घ्ष
|घ्ह
|-
|'''च'''
Line 717 ⟶ 738:
|च्ळ
|च्ऴ
|च्स
|च्श
|च्ष
|च्ह
|-
|'''छ'''
Line 747 ⟶ 772:
|छ्ळ
|छ्ऴ
|छ्स
|छ्श
|छ्ष
|छ्ह
|-
|'''ज'''
Line 777 ⟶ 806:
|ज्ळ
|ज्ऴ
|ज्स
|ज्श
|ज्ष
|ज्ह
|-
|'''झ'''
Line 807 ⟶ 840:
|झ्ळ
|झ्ऴ
|झ्स
|झ्श
|झ्ष
|झ्ह
|-
|'''त'''
Line 837 ⟶ 874:
|त्ळ
|त्ऴ
|त्स
|त्श
|त्ष
|त्ह
|-
|'''थ'''
Line 867 ⟶ 908:
|थ्ळ
|थ्ऴ
|थ्स
|थ्श
|थ्ष
|थ्ह
|-
|'''द'''
Line 897 ⟶ 942:
|द्ळ
|द्ऴ
|द्स
|द्श
|द्ष
|द्ह
|-
|'''ध'''
Line 927 ⟶ 976:
|ध्ळ
|ध्ऴ
|ध्स
|ध्श
|ध्ष
|ध्ह
|-
|'''प'''
Line 957 ⟶ 1 010:
|प्ळ
|प्ऴ
|प्स
|प्श
|प्ष
|प्ह
|-
|'''फ'''
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|फ्ळ
|फ्
|फ्स
|फ्श
|फ्ष
|फ्ह
|-
|'''ब'''
Line 1 017 ⟶ 1 078:
|ब्ळ
|ब्ऴ
|ब्स
|ब्श
|ब्ष
|ब्ह
|-
|'''भ'''
Line 1 047 ⟶ 1 112:
|भ्ळ
|भ्ऴ
|भ्स
|भ्श
|भ्ष
|भ्ह
|-
|'''ट'''
Line 1 077 ⟶ 1 146:
|ट्ळ
|ट्ऴ
|ट्स
|ट्श
|ट्ष
|ट्ह
|-
|'''ठ'''
Line 1 107 ⟶ 1 180:
|ठ्ळ
|ठ्ऴ
|ठ्स
|ठ्श
|ठ्ष
|ठ्ह
|-
|'''ड'''
Line 1 137 ⟶ 1 214:
|ड्ळ
|ड्ऴ
|ड्स
|ड्श
|ड्ष
|ड्ह
|-
|'''ढ'''
Line 1 167 ⟶ 1 248:
|ढ्ळ
|ढ्ऴ
|ढ्स
|ढ्श
|ढ्ष
|ढ्ह
|-
|'''म'''
Line 1 197 ⟶ 1 282:
|म्ळ
|म्ऴ
|म्स
|म्श
|म्ष
|म्ह
|-
|'''ञ'''
Line 1 227 ⟶ 1 316:
|ञ्ळ
|ञ्ऴ
|ञ्स
|ञ्श
|ञ्ष
|ञ्ह
|-
|'''न'''
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|न्ळ
|न्ऴ
|न्स
|न्श
|न्ष
|न्ह
|-
|'''ल'''
Line 1 287 ⟶ 1 384:
|ल्ळ
|ल्ऴ
|ल्स
|ल्श
|ल्ष
|ल्ह
|-
|'''ङ'''
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|ङ्ळ
|ङ्ऴ
|ङ्स
|ङ्श
|ङ्ष
|ङ्ह
|-
|'''ण'''
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|ण्ळ
|ण्ऴ
|ण्स
|ण्श
|ण्ष
|ण्ह
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|'''ळ'''
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|'''ळ्ळ'''
|ळ्ऴ
|ळ्स
|ळ्श
|ळ्ष
|ळ्ह
|-
|'''ऴ'''
Line 1 407 ⟶ 1 520:
|ऴ्ळ
|'''ऴ्ऴ'''
|ऴ्स
|ऴ्श
|ऴ्ष
|ऴ्ह
|-
|'''स'''
|स्क
|स्ख
|स्ग
|स्घ
|स्च
|स्छ
|स्ज
|स्झ
|स्त
|स्थ
|स्द
|स्ध
|स्प
|स्फ
|स्ब
|स्भ
|स्ट
|स्ठ
|स्ड
|स्ढ
|स्म
|स्ञ
|स्न
|स्ल
|स्ङ
|स्ण
|स्ळ
|स्ऴ
|'''स्स'''
|स्श
|स्ष
|स्ह
|-
|'''श'''
|श्क
|श्ख
|श्ग
|श्घ
|श्च
|श्छ
|श्ज
|श्झ
|श्त
|श्थ
|श्द
|श्ध
|श्प
|श्फ
|श्ब
|श्भ
|श्ट
|श्ठ
|श्ड
|श्ढ
|श्म
|श्ञ
|श्न
|श्ल
|श्ङ
|श्ण
|श्ळ
|श्ऴ
|श्स
|'''श्श'''
|श्ष
|श्ह
|-
|'''ष'''
|ष्क
|ष्ख
|ष्ग
|ष्घ
|ष्च
|ष्छ
|ष्ज
|ष्झ
|ष्त
|ष्थ
|ष्द
|ष्ध
|ष्प
|ष्फ
|ष्ब
|ष्भ
|ष्ट
|ष्ठ
|ष्ड
|ष्ढ
|ष्म
|ष्ञ
|ष्न
|ष्ल
|ष्ङ
|ष्ण
|ष्ळ
|ष्ऴ
|ष्स
|ष्श
|'''ष्ष'''
|ष्ह
|-
|'''ह'''
|ह्क
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|ह्ग
|ह्घ
|ह्च
|ह्छ
|ह्ज
|ह्झ
|ह्त
|ह्थ
|ह्द
|ह्ध
|ह्प
|ह्फ
|ह्ब
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|'''ह्ह'''
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