Nagisa Ōshima: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
amplio
Nessun oggetto della modifica
Riga 23:
 
== Biografia ==
Si laurea in diritto e scienze politiche presso la [[KyotoUniversità Universitydi Kyoto]], venendo poi assunto dalla casa di produzione [[Shochiku]], dove diventa assistente di registi quali [[Yoshitaro Nomura]] e [[Masaki Kobayashi]]. Dopo aver scritto sceneggiature, saggi ed articoli di critica cinematografica, Ōshima esordisce alla regia nel [[1959]] con il film ''[[Il quartiere dell'amore e della speranza]]''. Ma il primo successo arriva l'anno seguente con ''[[Racconto crudele della giovinezza]]'' ([[1960]]), una sorta di manifesto del nuovo cinema giapponese, seguito da un altro capolavoro ''[[Il cimitero del sole]]''.
 
Dopo aver scritto sceneggiature, saggi ed articoli di critica cinematografica, Ōshima esordisce alla regia nel [[1959]] con il film ''[[Il quartiere dell'amore e della speranza]]''. Ma il primo successo arriva l'anno seguente con ''[[Racconto crudele della giovinezza]]'' ([[1960]]), una sorta di manifesto del nuovo cinema giapponese, seguito da un altro capolavoro ''[[Il cimitero del sole]]''.
 
Raggiunge nel [[1960]] una tappa fondamentale con ''[[Notte e nebbia del Giappone]]'', un film di acceso e drammatico dibattito politico in cui attacca i comportamenti della [[sinistra (politica)|sinistra]], valutandone gli errori e le proteste del [[trattato nippo-americano]], ma il suo radicalismo politico porta al sequestro del film. Nel [[1965]], fonda la sua società di produzione, [[Sozosha]], assieme alla moglie, l'attrice [[Koyama Akiko]] e ad alcuni colleghi. Nel [[1968]] realizza ''[[L'impiccagione]]'', grottesco film dai forti rimandi al [[teatro dell'assurdo]] e all'opera di [[Bertolt Brecht]], incentrato sulle vicissitudini di un giovane studente [[Corea del Sud|sud-coreano]] condannato alla pena capitale che, a causa di un'amnesia, costringe loro malgrado le autorità ad inscenare la sua vita come una recita in modo tale da fargli ritornare la memoria, consentendo cosí l'esecuzione della sua sentenza.
Line 31 ⟶ 29:
Ma il successo internazionale per Ōshima arriva solo nel [[1975]] con ''[[Ecco l'impero dei sensi]]'', pellicola ispirata da un fatto di cronaca avvenuto in [[Giappone]] negli [[Anni 1930|anni trenta]], dove affronta il tema del distacco tra l'individuo e la sua immagine sociale, mettendo in scena amore e morte. Prima co-produzione con la [[Francia]], il film suscita grande scandalo a causa dei suoi contenuti sessuali fortemente espliciti e viene massacrato in Italia dalla [[censura]], ma è tuttora considerato uno dei capolavori del [[cinema erotico]].
 
Nel [[1983]] Ōshima realizza ''[[Furyo]]'', un'altra fortunata co-produzione, stavolta con il [[Regno Unito]]. Ambientato in un campo di concentramento giapponese, il regista mette a confronto la cultura occidentale e quella orientale attraverso una storia di repulsione e attrazione tra due [[omosessuali]] interpretati da [[David Bowie]] e [[Ryūichi Sakamoto]], quest'ultimo anche autore della straordinaria [[colonna sonora]]. Del [[1986]] è invece ''[[Max amore mio]]'', girato interamente in [[Francia]], surreale commedia intrisa di forte erotismo, scritta con [[Jean-Claude Carrière]] (uno dei collaboratori di fiducia di [[Buñuel]]). Negli [[Anni 1990|anni novanta]], Ōshima attraversa un periodo di inattività ma, alla fine del decennio, realizza l'intenso ''[[Tabù - Gohatto]]'', un'altra storia di potere politico ed erotico, presentato al [[festival di Cannes]] del [[1999]].
 
Del [[1986]] è invece ''[[Max amore mio]]'', girato interamente in [[Francia]], surreale commedia intrisa di forte erotismo, scritta con [[Jean-Claude Carrière]] (uno dei collaboratori di fiducia di [[Buñuel]]).
 
Negli [[Anni 1990|anni novanta]], Ōshima attraversa un periodo di inattività ma, alla fine del decennio, realizza l'intenso ''[[Tabù - Gohatto]]'', un'altra storia di potere politico ed erotico, presentato al [[festival di Cannes]] del [[1999]].
 
Muore il 15 gennaio del [[2013]] a [[Fujisawa]], nella [[prefettura di Kanagawa]], all'età di 80 anni, a seguito di un'infezione [[polmone|polmonare]].<ref>{{cita news|autore=Giorgio Gosetti|url=http://www.gazzettadiparma.it/news/spettacoli/83442/Addio-a-Nagisa-Oshima--svelo.html|titolo=Addio a Nagisa Oshima: svelò "L'impero dei sensi"|editore=[[Gazzetta di Parma]]|data=15 gennaio 2013|accesso=14 aprile 2017}}</ref>