Santuario di Sant'Antonio di Padova (Torino): differenze tra le versioni

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Ad esso è annesso anche un convento, gestito dai [[Ordine dei Frati Minori|Frati Minori]], e una mensa per i poveri, gestita dai [[Istituto missioni Consolata|missionari della Consolata]] e dalla [[Società Salesiana di San Giovanni Bosco|Pastorale giovanile salesiana]] di [[Torino]].
==Storia==
L'edificio fu fortemente voluto nel [[1883]] per ospitare gli allora [[Ordine dei Frati Minori|Frati Minori]], estromessi da [[Torino]] a causa della allora [[Leggi Siccardi|legge Siccardi]]. I cantieri procedettero relativamente in fretta, su disegni e progetto dell'ing. Alberto Porta, che ne disegnò anche l'elegante facciata, con elementi di stile [[architettura neogotica|neogotico]],
molto utilizzato in quel periodo, misti a elementi di [[architettura neogotica|neogotico]] ([[arco (architettura)|archi a tutto sesto]]), per richiamare lo stile della [[Basilica di Sant'Antonio di Padova|basilica di Padova]].<br/>
L'intera struttura fu terminata nel [[1885]], ma si dovettero attendere ancora due anni per trovare i fondi per gli arredi e le decorazioni interne, arrivando così alla consacrazione il [[13 giugno]] [[1887]], giorno della ricorrenza del [[Antonio di Padova|santo]] al quale è dedicato<ref>http://www.pgvpiemonte.it/santuario/</ref>.<br/>
Parzialmente danneggiato durante la [[seconda guerra mondiale]], il santuario fu restaurato nel [[2007]].
 
== Voci correlate ==
== Collegamenti esterni ==