Cuore (miniserie televisiva 1984): differenze tra le versioni

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Il romanzo è ambientato a [[Torino]], fino a pochi anni prima [[capitale (città)|capitale]] del giovanissimo [[Regno d'Italia]] e dove il [[Liguria|ligure]] De Amicis visse gran parte della sua esistenza.
 
Queste annotazioni saranno poi sviluppate in veri e propri racconti dal padre del ragazzo alla fine di quell'anno e dallo stesso Enrico quattro anni dopo, conservando però intatte le lettere dei familiari (il padre, per l'appunto, che interviene sul diario regolarmente; la madre di tanto in tanto; la sorella Silvia una volta) e soprattutto i cosiddetti ''racconti mensili'', dettati in classe dal maestro Perboni e narranti episodi eroici con protagonisti ragazzi, coetanei degli allievi, ognuno da una diversa parte d'[[Italia]]; l'atmosfera del [[romanzo]] è permeata dal [[patriottismo]] del tempo, sostenuto dalla recente Unità, raggiunta dopo la [[Terza guerra di indipendenza italiana|Terza guerra di indipendenza]] del [[Risorgimento italiano]] e la presa di Roma, oltre che dall'ottimismo della nascente [[Belle Époque]].
 
Questo particolare - la passione patriottica da ridimensionare davanti all'orrore di una guerra, che comunque porterà al compimento del doloroso e cruento percoso verso l'Unificazione - servirà a Comencini a realizzare il "suo" libro Cuore, diverso dall'originale anche per come sfuma i ritratti "assoluti" e deterministici dei personaggi, che originariamente rappresentavano ciascuno un preciso pregio o difetto. In particolare i compagni del protagonista: il primo della classe Derossi, così altruista, di buoni sentimenti e pure bello nel libro, appare qui invece spocchioso, femmineo e di una saccenteria quasi pedante, tanto da pagarla con la sconfitta alla fine dell'anno quando la medaglia del primo posto per l'impegno nello studio verrà assegnata non a lui ma al "capoccione" Stardi.