Blocco orientale: differenze tra le versioni

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Anche il governo [[Repubblica Popolare Socialista d'Albania|albanese]] [[Stalinismo|stalinista]] giunse al potere indipendentemente dall'[[Armata Rossa]], quindi l'Albania ruppe con l'[[Unione Sovietica]] all'inizio degli [[anni 1960|anni sessanta]], in conseguenza della rottura [[Russia|russo]]-[[Cina|cinese]], alleandosi con la [[Repubblica Popolare Cinese]].
 
Le nazioni facenti parte del blocco orientale furono tenute nella [[sfera di influenza]] [[sovietica]] con l'uso della forza militare: l'[[Repubblica Popolare d'Ungheria|Ungheria]] fu [[Rivoluzione ungherese del 1956#La reazione politica sovietica|invasa]] dall'[[Armata Rossa]] nel [[1956]] dopo che aveva ribaltato il governo filo-sovietico in favore di una democrazia indipendente da [[Mosca (Russia)|Mosca]]; quando i leader comunisti della [[Repubblica Popolare di Polonia|Polonia]] cercarono di eleggere [[Władysław Gomułka]] come Primo Segretario, l'[[esercito sovietico]] mandò loro un ultimatum che chiedeva l'annullamento dell'elezione; la [[Repubblica Socialista Cecoslovacca|Cecoslovacchia]] fu invasa nel [[1968]] dopo un periodo di liberalizzazione noto come [[Primavera di Praga]]; e quest'ultima invasione era conforme alla [[dottrina Brežnev]].
 
Verso la fine degli [[anni 1980|anni ottanta]], l'[[Unione Sovietica]] gradualmente smise di intromettersi negli affari interni delle nazioni del blocco orientale. La sospensione della [[dottrina Brežnev]] da parte di [[Michail Gorbačëv]], in favore della cosiddetta "[[Dottrina Sinatra]]", ebbe effetti drammatici in [[Europa Orientale]] in questo periodo. Il blocco orientale giunse quindi alla fine con il [[collasso dell'Unione Sovietica]] e la caduta di tutti i regimi filo-[[soviet]]ici dell'[[Europa dell'Est]] nel [[1989]] (vedi [[Rivoluzioni del 1989]]).