[[Immagine:François de Bassompierre.jpg|thumb|right|Francesco di Bassompierre]]
'''Francesco, marchese di Bossompierre''' ([[Haroué]], [[Lorena (regione francese)|Lorena]], [[12 aprile]] [[1579]] – [[Brie]], [[12 ottobre]] [[1646]]), fu [[Maresciallo di Francia]], diplomatico e cortigiano francese.
Figlio di Cristoforo di Bassompierre (1547 – 1596), Francesco proveniva da una antica famiglia nobile della Lorena, i Ravenstein, che aveva servito per generazioni i duchi di [[Borgogna]] e [[Lorena (regione francese)|Lorena]]. Dopo essere stato educato con il fratello in [[Baviera]] ed in [[Italia]], fu introdotto alla corte di [[Enrico IV di Francia|EnricoIVEnrico IV]] in [[Francia]] nel [[1598]]. Quest’ultimo, grazie all’affabile comportamento, al fine spirito ed alla propensione alla galanteria del Bassompierre, gli si affezionò. <br/>Nel [[1600]] prese parte ad una breve campagna in [[Savoia]], agli ordini del [[Francesco di Lesdiguières| Lesdiguières]], contro il duca [[Carlo Emanuele I di Savoia|Carlo Emanuele I]] e nel [[1603]] combatté in [[Ungheria]] contro i turchi nell’esercito dell’imperatore. Nel [[1610]] Enrico IV lo nominò membro del Consiglio di stato e lo mise a capo di un reggimento. Dopo la morte del re il Bassompierre si guadagnò i favori della regina [[Maria de' Medici]], che nel [[1614]] lo nominò colonnello generale delle truppe svizzere.<ref>La carica era tuttavia stata acquistata dal duca Enrico di Rohan.</ref> L’anno successivo sostenne la regina madre nella sua lotta contro la nobiltà francese, ma quando lei entrò in conflitto con il figlio [[Luigi XIII di Francia|Luigi XIII]], Bassompierre si schierò dalla parte di quest'ultimo e contribuì all'allontanamento dei sostenitori di Maria de' Medici a [[Les Pont-de-Cés]] nel [[1620]].<br/>Tutto questo ed il servizio svolto durante la nuova ascesa degli [[ugonotti]] nel [[1621]] – [[1622]] gli valsero la nomina nel 1622 a [[Maresciallo di Francia]]. Nel 1621 era stato anche inviato in [[Spagna]] come ministro plenipotenziario, nel [[1625]] ebbe lo stesso incarico in [[Svizzera]] e l’anno successivo in [[Inghilterra]]: in tutte queste missioni si affermò come eccellente diplomatico.<ref>Tuttavia la missione in Spagna non diede grandi risultati: il Trattato di Madrid da lui concluso, che avrebbe dovuto porre fine ad un’annosa disputa sulla occupazione dei forti della [[Valtellina]] da parte degli spagnoli, non ebbe poi mai pratica applicazione.</ref>Dopo queste missioni diplomatiche tornò all’attività militare partecipando all'[[assedio di La Rochelle]] nel [[1628]]. Si distinse poi in una campagna contro i ribelli della [[Linguadoca]]. Fu successivamente incaricato di raccogliere truppe in Svizzera. All’inizio del ([[1629]]) ebbe il comando dell’esercito francese che, presenti sia il re Luigi XIII che il [[Cardinale Richelieu]], condusse il [[6 marzo]] alla vittoria sulle truppe di Carlo Emanuele I, duca di Savoia al [[Passo di Susa]], vittoria che aprì all’esercito francese la città di [[Susa]] e l’intera valle verso la pianura padana. L’azione costrinse il duca di Savoia a rompere l’alleanza con la [[Spagna]] ed a siglare cinque giorni dopo la [[pace di Susa]].<ref>In quell’occasione il Bassompierre, schierato l’esercito al passo, vicino alla città di Susa e di fronte alla schieramento sabaudo, dimostrò il suo spirito rivolgendosi al re prima dell’attacco con queste parole:
{{Quote|Signore, gli invitati sono giunti, tutti i violini sono al loro posto, le maschere stanno davanti alla porta, ove piaccia a Vostra Maestà, potremo dare inizio al balletto|Francesco di Bassompierre}}
(vedi: Michele Ruggiero, ''Storia della Valle di Susa'', Alzani Editore, 1996, Pinerolo (TO) ISBN 88-8170-032-8)</ref>
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