Architettura romanica in Italia: differenze tra le versioni

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Duratura impronta lasciarono in questo periodo i maestri marmorari romani (le celebri famiglie dei [[Cosmati]] e dei [[Vassalletto]]), la cui attività superò anche i confini del Lazio. Le loro elaborate tarsie con marmi colorati e tessere di vari materiali lapidei vennero applicate a [[pavimenti]] e arredi liturgici quali [[pulpiti]], [[cibori]], [[altari]], [[cattedre]], [[candelabro pasquale|candelabri pasquali]], ecc. Talvolta vennero impiegati per decorare più complessi e vari spazi architettonici, come i chiostri di [[San Giovanni in Laterano]] e [[San Paolo fuori le Mura]] (prima metà del XIII secolo), con coppie di colonne dai fusti alternativamente lisci, tortili o intrecciati e più o meno mosaicati.
 
==Architettura romanica in Abruzzo e Molise==
{{vedi anche|Abruzzo# Storia dell'arte|Romanico pugliese#Romanico pugliese in Molise}}
 
==Architettura romanica in Campania==