I robot e l'Impero: differenze tra le versioni

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A pochi anni dall'approvazione delle autorità del pianeta Aurora, per una colonizzazione congiunta Terra-Mondi Spaziali, inizia per i Terrestri - costretti da secoli ad una vita nel sottosuolo e allo stremo delle loro risorse - l'espansione in nuovi sistemi, davanti all'inerzia degli altri mondi della prima ondata, un disinteresse dovuto, secondo l'analisi dell'autore, alla loro condizione di assoluto benessere.
 
Il detective [[Elijah Baley]], protagonista terrestre degli episodi precedenti, a partire da ''[[Abissi d'acciaio]]'', è ormai morto da circa 160 anni. Vi subentra un suo discendente, . Sono ancora presenti i robot [[R. Daneel Olivaw|Daneel Olivaw]] e [[R. Giskard Reventlov|Giskard Reventlov]], accompagnati dagli umani longevi del pianeta Solaria, Lady [[Gladia Delmarre|Lady Gladia]] e l'ingegnere robotico [[Kelden Amadiro]], loro antagonista, il quale ha un piano per distruggere la Terra.
 
Daneel e Giskard tenteranno invano di impedire la catastrofe, scontrandosi con i limiti imposti dalle [[Tre leggi della robotica|Leggi della Robotica]]. Non resta a Daneel che formulare la legge prioritaria, che avrà un'estrema importanza nel sorprendente epilogo del libro, ovvero la [[Tre leggi della robotica|Legge Zero]]: un robot non può causare danno all'umanità o permettere che essa ne subisca a causa della sua inazione.