Abu Abd al-Rahman al-Bilawi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Abisys.bot (discussione | contributi)
m ., replaced: Mossul → Mosul (4)
Riga 8:
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1971
|LuogoMorte = presso MossulMosul
|GiornoMeseMorte = 4 giugno
|AnnoMorte = 2014
Riga 23:
Al-Bīlāwī proviene dal [[clan]] Āl Bū Bālī dei [[Banu Dulaym]], la più ampia [[tribù]] irachena del [[Governatorato di al-Anbar]]. La sua tribù divenne il nucleo della resistenza/insurrezione contro le forze militari USA in Iraq. I Dulaym sono tornati nel 2014 a ribellarsi, stavolta contro il governo [[sciita]] filo-statunitense, dopo che l'esercito iracheno ebbe sequestrato il deputato [[Sunnismo|sunnita]] [[Ahmad al-Alwani|Aḥmad al-Alwānī]], dei Dulaym (clan degli Āl Bū Alwān).
 
Al-Bīlāwī ha preso parte alle battaglie di [[Samarra]] e di [[MossulMosul]], restando ucciso in quest'ultima.
 
Secondo quanto detto da [[Ahmad Khalaf al-Dulaymi]], governatore di al-Anbar, egli lo conobbe quando entrambi frequentavano l'Accademia Militare irachena. Al-Bīlāwī prese i gradi nel 1993 e divenne ufficiale di fanteria dell'esercito, diventando presto [[capitano]].<ref name=telegraph/><ref name=nytimes28August>{{cita news|url=http://www.nytimes.com/2014/08/28/world/middleeast/army-know-how-seen-as-factor-in-isis-successes.html|titolo=Military Skill and Terrorist Technique Fuel Success of ISIS|data=27 agosto 2014|opera=[[New York Times]]|accesso=21 ottobre 2014}}</ref>
Riga 29:
Dopo l'[[invasione dell'Iraq]] del 2003 da parte degli Stati Uniti e del [[regno Unito]], al-Bīlāwī si unì ad [[al-Qa'ida in Iraq]] e lavorò a stretto contatto con il suo leader dell'epoca, [[Abu Mus'ab al-Zarqawi]]. Najm al-Bīlāwī fu detenuto dalle forze statunitensi nel 2005 a [[Camp Bucca]].<ref name=nytimes28August/><ref name=adnani>{{cita news|url=http://www.nytimes.com/2014/06/13/world/middleeast/iraq.html|titolo=Kurdish Fighters Take a Key Oil City as Militants Advance on Baghdad|data=12 giugno 2014|opera=[[New York Times]]|accesso=21 ottobre 2014}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Exclusive: Top ISIS leaders revealed|url=http://english.alarabiya.net/en/News/2014/02/13/Exclusive-Top-ISIS-leaders-revealed.html|editore=Al Arabiya|data=13 febbraio 2014 |accesso=23 ottobre 2014}}</ref> Al-Bīlāwī fu uno dei quasi 500 prigionieri che evase dalla [[prigione di Abu Ghraib]] nel luglio del 2013, diroccato da un infelice raid aereo USA, che portò alla fuga dei membri ivi detenuti dello [[Stato Islamico]] ([[Da'esh]]).<ref name=cnn>{{cita news|url=http://security.blogs.cnn.com/2013/08/05/source-al-qaeda-leader-urged-affiliate-to-do-something/|titolo=Source: al Qaeda leader urged affiliate to 'do something'|data=5 agosto 2013|opera=[[CNN]]|accesso=21 ottobre 2014}}</ref><ref name="reuters23July13">{{cita web|titolo=Al Qaeda says it freed 500 inmates in Iraq jail-break|url=http://www.reuters.com/article/2013/07/23/us-iraq-violence-alqaeda-idUSBRE96M0C720130723|editore=[[Reuters]]|data=23 luglio 2013|accesso=21 ottobre 2014}}</ref>
 
In seguito alla sua evasione, divenne un membro del Consiglio Militare di Daʿesh e svolse un ruolo di spicco nel pianificare e guidare l'offensiva delle sue forze militari nel [[Offensiva nell'Iraq settentrionale (giugno 2014)|settentrione iracheno]] e dell'[[Campagna di al-Anbar 2013–14)|Iraq centrale]].<ref name=adnani/> Al-Bīlāwī fu ucciso il 5 giugno 2014 dalle Forze di Sicurezza irachene a [[MossulMosul]]. Daʿesh nominò l'operazione militare che condusse a MossulMosul il 9 giugno 2014 ''La vendetta di al-Bīlāwī'', in omaggio al suo nome.<ref name=telegraph/>
 
In seguito alla sua morte in un'incursione militare irachena, un [[laptop]] appartenente ad al-Bīlāwī mise in luce l'alto standard qualitativo dell'[[Intelligence]] della formazione terroristica e la sua struttura di comando.<ref>{{cita news|url=http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/middleeast/iraq/10956280/Inside-the-leadership-of-Islamic-State-how-the-new-caliphate-is-run.html |titolo=Inside the leadership of Islamic State: how the new 'caliphate' is run |data=9 luglio 2014 |opera=The Telegraph |accesso=1º novembre 2014 }}</ref> La sua morte fu ammessa dal portavoce ufficiale di Da'esh, [[Abu Muhammad al-'Adnani]], in una dichiarazione resa nel giugno del 2014, in cui si rendeva merito ai suoi contributi al gruppo.<ref name=adnani/>