Utente:Danteilperuaviano/Sandbox: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 35:
[[File:Juventus, 1972 - Gianni Agnelli, Cuccureddu, Marchetti, Zoff, Altafini e Anastasi.jpg|thumb|left|upright=1.2|Il [[presidente onorario]] della Juventus, l<nowiki>'</nowiki>''Avvocato'' [[Gianni Agnelli|Giovanni Agnelli]], a colloquio con [[Antonello Cuccureddu|Cuccureddu]], [[Gianpietro Marchetti|Marchetti]], [[Dino Zoff|Zoff]], [[José Altafini|Altafini]] e [[Pietro Anastasi|Anastasi]] a [[Villar Perosa]] (1972); l<nowiki>'</nowiki>''Avvocato'' era spesso identificato come la [[personificazione]] stessa dello «stile Juventus»<ref name="Bernardini"/>]]
 
Paragonato al cosiddetto «stile sabaudo» legato alla [[Casa Savoia]], la [[dinastia]] che governò l'[[Ducato di Savoia|omonimo ducato]] tra i secoli XV e XIX e, in seguito, il [[Regno d'Italia]] dal [[Risorgimento]] (1861), di cui la città di [[Torino]] divenne la prima [[Capitale (città)|capitale]], fino all'[[Fascismo#La presa del potere|ascesa della ditattura fascista]] (1925) rispettivamente; per lo storico [[Giovanni De Luna]], l'atteggiamento dirigenziale all'interno del club è l'estensione sportiva delle politiche imprenditoriali della [[Agnelli (famiglia)|famiglia Agnelli]] – spesso riferiti quali gli eredi culturali dei Savoia –, acquisendo la sua [[iconografia]] con lo [[stile]] personale dell<nowiki>'</nowiki>''Avvocato'', caratterizzato, tra altri, dalla propria garbatezza, espressata da un particolare [[ironia|senso ironico]] nelle sconfitte e la non esibizione d'eccessivi entusiasmi nelle vittorie; durante la seconda metà del XX secolo e i primi anni di quello successivo.<ref name="Bernardini">{{Cita|Bernardini ''et al''|«Film», 37 min 07 s e ssqsqq.}}</ref>
 
Secondo il parere di un altro accademico quale [[Aldo Agosti]], l'atteggiamento societario bianconero, definito come «un modello efficiente di gestione ed educazione sportiva»,<ref name=Agosti>{{Cita|Aldo Agosti|titolo=Juve {{sic|anni 30}}. Il successo del pragmatismo|p. 915|Dizionario di un secolo del calcio italiano}}</ref> progettato da diverse personalità all'epoca legate al club torinese, fu complessivamente uno dei punti cardine che generarono l'incremento esplosivo del tifo bianconero a partire dagli anni 1930 oltreché il massiccio sostegno verso la squadra nella [[Mezzogiorno (Italia)|regione meridionale]] della Nazione e che da allora la distingue del resto di società sportive provenienti dal [[Italia Settentrionale|Nord]]. I risultati sportivi della squadra come frutto della sua applicazione, fecero che il [[italiano medio|cittadino medio]] in quella zona geografica della Penisola [[idealizzazione|idealizzerà]] la società e tutto ciò attorno a essa come modello per la crescita istituzionale delle squadre sportive locali per il successivo trentennio fino all'«avvicinamento» tra la società e la tifoseria sperimentato durante il cosiddetto «[[Miracolo economico italiano|Boom economico]]».<ref name=Agosti/>