Fanja Kaplan: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome = FanyaFanni YefimovnaEfimovna
|Cognome = Kaplan
|PostCognomeVirgola = {{russo|Фанни Ефимовна Каплан}}, anche detta '''Fanja''' (Фаня), [[pseudonimo]] di '''Fejga Chaimovna Rojtblat'''<ref>Oltre a quelli citati, differenti fonti le attribuiscono il nome di Dora, il [[patronimico]] di Fajvelovna, i cognomi di Rojd o Rojdman.</ref>
|PostCognome = ({{russo|Фа́нни Ефи́мовна Капла́н}}), [[pseudonimo]] di '''Feiga Haimovna Roytblat''' ({{russo|Фейга Хаимовна Ройтблат}})
|PreData = Фейга Хаимовна Ройтблат
|Sesso = F
|LuogoNascita = Governatorato della Volinia
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=== Attentato a Lenin ===
[[File:Lenin attempt.jpg|upright=1.14|thumb|right|Illustrazione di [[Vladimir PchelinPčelin]] raffigurante l'attentato a Lenin]]
Il 30 agosto 1918, Lenin fece un comizio nella fabbrica "Mihel'son" a [[Mosca (Russia)|Mosca]]. Quando Lenin lasciò l'edificio e prima di salire in auto, la Kaplan lo chiamò. Lenin si girò verso la donna, e a quel punto ella gli sparò tre colpi di pistola.<ref name="how" /> Un proiettile trapassò il cappotto di Lenin, mentre gli altri due lo ferirono al collo e alla spalla sinistra.<ref name="how" /><ref>Parzialmente confermato in [http://www.military-history.org/articles/top-five-assassination-attempts.htm Top Five Assassination Attempts - Number Four, Lenin 1918 (link)], Military History Monthly magazine, pubblicato il 18 novembre 2014, consultato il 20 novembre 2014.</ref>
 
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{{Citazione|Il mio nome è Fanya Kaplan. Oggi ho sparato a Lenin. L'ho fatto da sola di mia propria iniziativa. Non rivelerò chi mi ha procurato la pistola. Non darò nessun dettaglio. Decisi di uccidere Lenin molto tempo fa. Lo considero un traditore della rivoluzione. Fui esiliata ad Akatui per aver partecipato a un attentato contro un ufficiale zarista a Kiev. Ho passato 11 anni in un duro campo di lavoro. Dopo la rivoluzione, fui liberata. Ero favorevole all'Assemblea Costituente e lo sono ancora adesso.<ref>[http://spartacus-educational.com/RUSkaplan.htm] Fanya Kaplan, Spartacus Educational]</ref>|Fanya Kaplan}}
 
Quando divenne chiaro che la Kaplan non avrebbe fatto il nome di eventuali complici, venne giustiziata il 3 settembre 1918 con un proiettile alla nuca.<ref name="how" /> Il suo cadavere venne cremato. L'ordine venne emanato da [[YakovJakov Sverdlov]] che, solo 6 settimane prima, aveva ordinato l'uccisione dello [[Zar Nicola II]] e della sua famiglia.
 
=== Effettiva colpevolezza ===
Alcuni storici, come [[ArkadyArkadij Vaksberg]] e [[Donald Rayfield]], hanno messo in dubbio l'effettivo ruolo della Kaplan nell'attentato a Lenin.<ref>''Stalin and His Hangmen: The Tyrant and Those Who Killed for Him'' di Donald Rayfield, pag. 78.</ref> Vaksberg dichiarò che la vera mandante fu [[Lidia Konopleva]], altra socialista rivoluzionaria, credendo troppo accomodante il fatto che Lenin fosse scampato ad un attentato da parte di una donna la cui personalità era così lontana dallo stereotipo dell'eroe nazionale.<ref>''Stalin and His Hangmen: The Tyrant and Those Who Killed for Him'' di Donald Rayfield, pag. 79.</ref> In particolare, venne ipotizzato che la Kaplan agì per conto di altri e che solo dopo l'arresto si assunse la sola responsabilità del gesto. La principale argomentazione a favore di questa tesi e di altre versioni è la quasi completa cecità della donna all'epoca dell'attentato. Altri puntano l'attenzione sulle contraddizioni tra il rapporto ufficiale del Soviet (che affermò come gli infuriati operai che assistettero all'evento catturarono immediatamente Fanya Kaplan) e i documenti ufficiali dell'epoca, in particolare un [[radiogramma|radiotelegramma]] di [[YakovJakov Peters]], che menziona l'arresto di vari sospettati.
 
=== Conseguenze ===