Accordi di Évian: differenze tra le versioni

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Gli '''accordi di Évian''' sono il risultato dei negoziati intrapresi fra i rappresentanti del governo francese e del Governo provvisorio della Repubblica algerina, che allora rappresentava il governo in esilio del [[Front de Libération Nationale]] (FNL), per porre fine alla [[Guerra d'Algeria|guerra in Algeria]]. Gli accordi, negoziati in segreto per alcune settimane nella cittadina [[Francia|francese]] di [[Les Rousses|Rousses]], al confine con la frontiera svizzera, vennero successivamente resi pubblici il 18 marzo 1962 nella cittadina di [[Évian-les-Bains]].<ref>{{Cita web|url=http://guy.perville.free.fr/spip/article.php3?id_article=30|titolo=Connaître les accords d'Evian : les textes, les interprétations et les conséquences|autore=Guy Pervillé|sito=|data=18 marzo 2005|lingua=fr|accesso=}}</ref><ref name=":0">{{Cita news|lingua=fr|autore=Jannick Alimi|url=http://www.leparisien.fr/culture-loisirs/guerre-d-algerie-desaccords-d-evian-19-03-2017-6775245.php|titolo=Guerre d'Algérie : désaccords d'Evian|pubblicazione=Le Parisien|data=2017-03-19|accesso=}}</ref> Il giorno dopo la firma, fu proclamato un immediato [[cessate il fuoco]], e formalizzò l'idea dell'avvio di relazioni cooperative fra i due Stati. Gli accordi furono successivamente ratificati tramite [[Referendum sugli accordi di Évian|referendum]] sia da parte francese, nel quale il 91% dei francesi votò a favore degli accordi, sia da parte algerina, all'interno di un referendum sull'autodeterminazione indetto il 1 luglio dello stesso anno.<ref name=":0" />
 
Gli accordi, che secondo l'opinione dello storico francese Guy Pervillé furono un'"utopia giuridica", misero ufficialmente fine, dopo sette anni e quattro mesi di conflitto, la guerra d'Algeria. Durante tale conflitto, la [[Francia]] inviò nella sua colonia 400.000 uomini, e la guerra provocò la morte di un numero compreso fra i 250.000 e i 400.000 algerini (anche se per lo Stato algerino i morti furono un milione e mezzo) e costò anche 28.500 morti fra i militari francesi, dai 30.000 ai 90.000 morti fra gli <abbr>[[Harki|harkis]] lealisti, dai 4.000 ai 6.000 fra i civili europei e circa 65.000 feriti.</abbr>
 
== Il contesto storico ==
L'Algeria, sin dal 1830 era una colonia francese, e i primi movimenti nazionalisti indipendentisti erano sorti già dopo la [[prima guerra mondiale]]. Nel periodo della [[seconda guerra mondiale]], come altrove in Africa, ancor più in Algeria si consolidò il sentimento nazionalista e [[Indipendentismo|indipendentista]]. Nel [[1945]], i primi moti furono repressi duramente dai francesi in [[Cabilia]]. Nel 1954 venne fondato il CRUA, che nello stesso anno decise di passare alle armi e formò il [[Fronte di Liberazione Nazionale (Algeria)|Fronte di Liberazione Nazionale]] (FLN), avente per obiettivo l'indipendenza.
 
Sin dallo scoppio della guerra, il 1 novembre 1954, gli algerini rivendicavano l'apertura di negoziati senza precondizioni con il governo francese, aventi come oggetto l'indipendenza del paese. La risposta di [[François Mitterrand]], allora Ministro degli Interni, fu di netto rifiuto: "L'unica trattativa è la guerra!", dichiarò alla stampa.<ref>{{Cita libro|autore=Guy Pervillé|titolo=Les Accords d'Évian (1962) : succès ou échec de la réconciliation franco-algérienne (1954-2012)|annooriginale=2012|editore=Armand Colin|ISBN=978-2-200-28197-7}}</ref><ref>In realtà tale frase non fu mai pronunciata personalmente, ma la stampa riassunse in quella frase tutta una serie di dichiarazioni fatte in quel momento.</ref>
 
Nonostante ciò, alla posizione francese si ammorbidì, e i primi contatti tra i rappresentanti dell'FLN e il governo francese ebbero luogo nel 1956, ma furono interrotti dopo il dirottamento di un aereo marocchino sui cui viaggiavano cinque dirigenti del fronte indipendentista.
 
== Il contenuto ==
Gli accordi consistevano in 93 pagine di accordi e delle modalità dettagliate per l'implementazione delle misure previste dal trattato. In sostanza, il trattato prevedeva l'istituzione di cessate il fuoco, il rilascio di prigionieri, il riconoscimento della piena [[sovranità]] e del [[diritto all'autodeterminazione]] dell'[[Algeria|Aeria]], oltre a garanzie di protezione, non discriminazione e [[Proprietà (diritto)|diritti di proprietà]] per tutti i cittadini algerini. Una sezione del trattato concernente le questioni militari prevedeva il ritiro delle forze francesi dal Paese nell'arco di due anni, ad eccezione della guarnigione francese di stanza presso la base militare di [[Mers-el-Kébir|Mers El Kébir]]. Altre disposizioni prevedevano che non ci sarebbero state sanzioni per gli atti commessi prima del cessate il fuoco.
 
Il Presidente francese [[Charles de Gaulle]] desiderò conservare gli interessi francesi dell'area, tra cui i primati industriali e commerciali e il controllo sulle riserve petrolifere del [[Deserto del Sahara|Sahara]]. Inoltre, alla comunità europea francese (la popolazione dei ''coloni'') ai ''[[pieds-noirs]]'' e agli [[Sefarditi|ebrei sefarditi]] indigeni vennero garantite le libertà religiose e i diritti di proprietà, assieme alla cittadinanza francese con l'opportunità di poter scegliere se mantenere la cittadinanza francese o acquistare quella algerina dopo tre anni. Come contropartita, l'Algeria ebbe accesso all'assistenza tecnica e aiuti finanziari da parte del governo francese.Gli algerini potevano continuare a circolare liberamente tra il proprio paese d'origine e la Francia per motivi di lavoro, anche se non avrebbero goduto di diritti politici uguali ai cittadni francesi. La corrente di destra dell'[[Organisation armée secrète|OAS]] si oppose ai negoziati, attraverso una serie di attentati e tentativi di assassinio ai danni di De Gaulle a Clamart, nell'agosto del 1962.