Twentieth Air Force: differenze tra le versioni

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|Struttura_di_comando = <center>[[File:{{simbolo|Air Force Global Strike Command.svg|30px]]30}} [[Air Force Global Strike Command]]</center>
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|Reparti_dipendenti = <center>[[90th Missile Wing]]<br />[[91st Missile Wing]]<br />[[341st Missile Wing]]<br />[[625th Strategic Operations Squadron]]</center>
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Deluso dai risultati, il generale LeMay inoltrò una nuova direttiva il 19 febbraio 1945 che imponeva come nuovo obiettivo le fabbriche in legno situate vicino alle più grandi aree industriali. Distruggendo queste industrie che formavano il nerbo dell'economia giapponese con gli [[Spezzone|spezzoni]] incendiari, LeMay sperava di infliggere un duro colpo al Sol Levante.<ref name="Marshall"/><ref name="Mann"/> La prima città a subire questa nuova tecnica fu Tokyo, nella notte tra il 9 e il 10 marzo: duecentosettantanove B-29 al comando del generale [[Thomas S. Power]], scaricarono i loro ordigni sulla capitale giapponese causando distruzioni più gravi di quelle immaginate da LeMay; preceduti da speciali equipaggi incaricati di colpire con precise bombe illuminanti gli obiettivi, i bombardieri della froza principale mandarono in fiamme 16&nbsp;km² di abitazioni e causarono la morte di {{formatnum:84000}} persone. Vennero persi quattordici B-29.<ref name="Marshall"/><ref name="Mann"/>
 
[[File:Norstad, LeMay, Power.jpg|thumb|left|upright=1.1|Il generale [[Curtis LeMay]] (a centro), esamina, insieme al generale [[Lauris Norstad]] e al generale [[Thomas S. Power]], i rapporti dopo il devastante bombardamento di Tokyo della notte del 9/10 marzo 1945.]]
 
Per la metà di giugno la sorte di Tokyo era stata condivisa da gran parte delle maggiori città del Giappone, e LeMay ordinò di passare a bombardare cinquantotto città più piccole. Praticamente senza incontrare la reazione della [[aereo da caccia|caccia]] nipponica, verso la metà di giugno i B-29 iniziarono a far precedere i loro bombardamenti da volantini che invitavano la popolazione civile ad abbandonare la zona che di li a poco sarebbe stata devastata dal fuoco. Alla fine del mese il gabinetto dell'[[Imperatore del Giappone|Imperatore]] iniziò a considerare l'idea di negoziare una pace, anche se le forze armate erano determinate a combattere fino all'ultimo sangue.<ref name="Marshall"/><ref name="Mann"/>