Requiem (Michael Haydn): differenze tra le versioni

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== Struttura ==
 
La messa è stata scritta per solisti, [[Coro (musica)|coro]] misto e [[Strumentazione (musica)|strumentazione]] composta da quattro [[trombe]] in [[Do maggiore|Do]], due [[fagotti]]<ref>p. [i] (1969) Sherman. Nonostante lo spartito indichi "Fagotto", nella prefazione Sherman scrive: "Ne sono necessari due per rinforzare i bassi all'ottava."</ref>, tre [[tromboni]], [[Timpano (strumento musicale)|timpani]], [[archi (musica)|archi]] e [[basso continuo]].
 
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#*''Cum sanctis tuis (da capo)'', Allegretto, 2/2
 
Il musicologo Charles Sherman afferma che il tempo ideale a cui condurre il Requiem sia quello a cui, nell<nowiki>'</nowiki>''Agnus Dei et Communio'', la [[croma]] dell<nowiki>'</nowiki>''Agnus Dei'' e del ''Requiem aeternam'' eguaglia la [[minima]] della fuga del ''Cum sanctis tuis''."<ref name="p. ii 1969 Sherman"/> Sherman raccomanda anche un "impulso di [[File:{{simbolo|Figure rythmique noire hampe haut.svg|7px]]7}}== MM. 104" nell'interpretazione dell<nowiki>'</nowiki>''Andante maestoso'' del ''Dies Irae''.<ref name="p. ii 1969 Sherman"/>
 
== Influenze sul [[Requiem (Mozart)|Requiem di W. A. Mozart]] ==
 
Sia [[Leopold Mozart]] che suo figlio [[Wolfgang Amadeus Mozart|Wolfgang Amadeus]] furono presenti alla prima delle tre esecuzioni del Requiem di Haydn, tenutesi nel gennaio [[1772]].<ref>p. 537 (1995) Heartz</ref><ref>p. 65, Wolff (1998) Christoph. Berkeley, California ''Mozart's Requiem: historical and analytical studies, documents, score'' University of California Press</ref> In particolare, Wolfgang fu influenzato da quest'opera nella composizione del suo ''[[Requiem (Mozart)|Requiem in Re minore]]'', K. 626, scritto venti anni dopo sul letto di morte e lasciato incompiuto.<ref>p. 538 (1995) Heartz</ref> Infatti, il Requiem di Michael Haydn costituisce per Wolfgang "un importante modello" e ciò suggerisce che il completamento di quello di Mozart ad opera del suo allievo [[Franz Xaver Süssmayr]] "non si discosta in alcun modo dai piani originali di Mozart"<ref>p. 70 (1998) Wolff</ref>