Decreto salva-calcio: differenze tra le versioni

Nel 2002 il mondo del calcio professionistico italiano soffriva di gravi problemi di indebitamento, dovuti in parte al ricorso a furbizie contabili di dubbia legalità<ref name=repubblica>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2004/b/sezioni/sport/calcio/inchiestacrac/inchiestacrac/inchiestacrac.html|autore=La Repubblica|titolo=A caccia del doping amministrativo tra plusvalenze e tasse non pagate|data=27-02-2004|accesso=27-03-2015}}</ref>, che sarebbero in seguito sfociate nello scandalo di [[Calciopoli]]. Tutte le società allora militanti in Serie A – tra esse, quella di cui [[Silvio Berlusconi]] era massimo azionista e presidente, il {{calcio Milan|N}} – hanno usufruito del provvedimento con l'eccezione della {{calcio Juventus|N}} e la {{calcio Sampdoria|N}}<ref name=Gazzetta2003/>.