Mura di Lucca: differenze tra le versioni

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|Didascalia = Esterno delle mura di [[Lucca]]
|Stato = ITA
|Città = [[File:{{simbolo|Lucca-Stemma.png|20px]]}} [[Lucca]]
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[[File:Portasandonato2.jpg|thumb|Fossato con gora detto "Cunetta di Ponente" e l'esterno di [[Porta San Donato]]]]
Le '''mura di [[Lucca]]''' sono il secondo maggior esempio in Europa di mura costruite secondo i principi della [[fortificazione alla moderna]] che si sia conservata completamente integra in una grande città. [[Nicosia]], capitale di [[Cipro]], detiene il record con una cerchia muraria di 4,5km5 km con 11 bastioni e tre porte.
 
L'attuale cerchia muraria di Lucca, lunga esattamente 4 chilometri e 223 metri, è frutto dell'ultima campagna di ricostruzione, partita nel 7 maggio del [[1504]] e terminata solamente un secolo e mezzo dopo, nel [[1648]]. I lavori hanno avuto luogo anche nella seconda metà del Seicento, con aggiornamenti strutturali basati sulle nuove conoscenze e tecniche costruttive. Mai utilizzata a scopo difensivo, la struttura moderna si articola su 12 cortine ed 11 bastioni. Questi sono visti come un forte segno di identità culturale è come contenitore per la memoria storica del territorio.
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===Le mura della ''Civitas'' medievale===
[[File:Porta san gervasio, xiii secolo, 012.jpg|thumb|[[Porta San Gervasio]]]]
Gli studi più recenti<ref>Mencacci, 2002</ref> avanzano l'ipotesi che tra la fine del Marchese Bonifacio e la discesa del [[Federico Barbarossa|Barbarossa]] in Italia siano iniziati i lavori della nuova cerchia, che fu integrata ai resti di quella romana. Nello stesso periodo si procedeva allo scavo e al riattamento delle cosiddette ''carbonaie'' (''Carbonariae'') terrapieni corredati di fossati che avevano sia funzione di controllo idrico che di difesa. È da notare che in quello stesso periodo (e per le stesse ragioni) in quegli stessi anni [[Mura di Genova|Genova]] e [[Pisa]] si dotavano di nuove cinte urbane, tipologicamente affini a quelle lucchesi, e Pisa si dava parimenti allo scavo di nuove carbonaie. Inoltre si rendeva necessario inglobare nelle difese i nuovi borghi sorti grazie allo sviluppo economico della città, tappa fondamentale della [[Via francigena]], unica città dell'italia centrale dove in epoca [[Longobardi|Longobarda]] e [[Impero carolingio|carolingia]] non si siano verificati cali demografici. Attorno al [[1200]] la situazione era tale che ''aveva quasi più Lucca fuori di quello che avesse dentro le mura''.<ref>Moriconi, L. Note diverse spettanti all'antichtà di Lucca dalla sua fondazione fino all'anno 1300, manoscritto del 1678 conservato nella Biblioteca di Stato di Lucca </ref>
 
Il maggior sostegno ad una datazione alta dell'inizio della costruzione della seconda cerchia è un diploma di [[Arrigo IV]] datato 23 giugno [[1081]]<ref>Mencacci 2002 pag.52</ref> in cui si proibisce a chicchessia di danneggiare o distruggere il circuito delle mura ''vecchie o nuove'' (''statuimus ut nulla potestas nullusque hominus murum lucensis civitatis antiquum sive novum in circuitu dirompere vel diruere presumat...''). Queste parole sono ripetute più o meno identiche in diplomi successivi, tra cui spicca quello di [[Ottone IV di Brunswick|Ottone IV]] nel [[1209]]. Questo ed altri documenti sono ritenuti più fededegni da altri studiosi<ref> Isa Belli Barsali, 1988, Martinelli Puccinelli, 1983 e [[Raoul Manselli]], ''La repubblica di Lucca'', [[UTET]] Università, 1986</ref> che in più citano altre carte che renderebbero più credibile una data intorno al [[1198]].
 
Le mura di questa cerchia perdono la forma rigorosamente quadrata per adattarsi alle esigenze dellosviluppo cittadino. Esse, conservate per un lungo tratto sul lato nord e visibile in lacerti in altri punti della cinta, erano spesse circa 2,45 metri, erette con la tecnica ''a sacco'', ovvero un nucleo di pietrame e pezzi di scarto annegati nella malta, rivestiti all'esterno da uno strato di blocchetti in pietra accuratamente squadrati, ed all'interno da un più economico strato di mattoni. All'esterno i tre corsi più bassi erano leggermente sporgenti (circa un centimetro l'uno) per maggior stabilità. Numerose torrette rompitratta semicircolari, ottenute con la stessa tecnica e quindi perfettamente solidali alle cortine e aperte verso l'interno, caratterizzavano l'aspetto della città, conservato in numerose raffigurazioni pittoriche. il loro numero è incerto, ma l'ipotesi del Matraia, la più accettata dagli studiosi, ne conterebbe circa ventiquattro.
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==== Le fasi antecedenti alla Costruzione ====
Il processo che ha portato alla realizzazione delle mura moderne parte molto prima degli effettivi lavori di costruzioni e si articola in molteplici fasi. La campagna di fortificazione iniziò nel 1504, ma solo a partire dal 1513 fu effettivamente messa in atto. Per prima cosa furono abbattuti tutti i borghi locali, per un raggio di circa 1700 metri, così da fornire un'ampia visuale sul territorio e far spazio alla muraglia. Questo processo si articolò in molti anni, in quanto vi erano costruzioni ecclesiastiche e territori di privati, rimborsati in un secondo momento a seguito di stime statali.
 
==== Progettazione e Realizzazione ====
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====L'Officio delle Fortificazioni====
Per coordinare l'intero processo costruttivo delle mura moderne fu creato uno specifico organo denominato "Officio delle Fortificazioni della Città e dello Stato". Istituito il 7 maggio del 1504 e destituito solamente tre secoli dopo nel 28 gennaio 1801, l'Officio delle Fortificazioni andò a rendere conto dell'intero processo di realizzazione della cinta, per poi andare a porsi a fine costruzione come unico gestore e manutentore. I documenti dell'Officio delle Fortificazioni ripercorrono la costruzione delle mura giorno per giorno, fornendo anche informazioni in merito ai dibattiti dei cittadini, alle difficoltà costruttive incontrate ed alle scelte tecniche effettuate. A comporre questo organo 6 membri, designati per elezione, ma sempre scelti fra il gruppo delle famiglie più influenti della città.
 
====Struttura e Processo di realizzazione====
Le mura di Lucca sono una delle poche strutture realizzate in perfetta simbiosi con la vegetazione. Ad evidenziarlo le fonti storiche della seconda metà del XVII secolo, fra le quali troviamo una relazione di [[Giovan Battista Orsucci]] (1663), il quale evidenziò la struttura per le sue doti ecologiche, facendola quasi sembrare un'opera di '''ingegneria naturalistica'''.
 
Le mura rinascimentali sono state realizzate con la tecnica dei terrari, un metodo a quel tempo decisamente innovativo rispetto alla tradizione, basato principalmente sull'uso di risorse naturali in ambito difensivo e costruttivo. Il sistema utilizzava la vegetazione viva come materiale da costruzione, in combinazione con materiali artificiali e materiali organici morti. Una tale soluzione, composta da terrari e alberature, permetteva così di far svolgere alla struttura una funzione idrologica, di drenare il terreno contro smottamenti e slittamenti e di distribuire i carichi su ampie superfici.
 
La struttura fu basata su di una grande massa di terra pressata e battuta, racchiusa all'interno da una camicia di mattoni e pietra. I terrari furono principalmente coordinati da [[Vincenzo Civitali]], il quale sottolineò la loro importanza rispetto alle classiche cinte murarie in mattoni e pietra, soluzioni inadeguate per resistere alla furia ed alle vibrazioni generate dalle cannonate.
 
Per la realizzazione delle mura vi fu un'attenta e dibattuta selezione di materiali vegetali, con una particolare attenzione per i processi di essiccazione e di lavorazione. Alla base della costruzione vi erano infatti proprio tali materiali e ad evidenziarlo furono i molteplici crolli in fase costruttiva, causati quasi tutti da un'inadeguata qualità dei materiali organici selezionati.
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*[[Porta dei Borghi]] ad un capo di via Fillungo in direzione di piazza Santa Maria
 
L'apertura delle porte supplementari, avvenuta solo a partire dall'800, vide numerosi dibattiti fra cittadini ed esponenti politici. Tema delle discussioni la sicurezza della città e la necessità di aprire maggiori collegamenti diretti con il territorio, in modo da rispondere alle esigenze della mobilità moderna.
 
==Baluardi delle Mura==
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[[Gabriele D'Annunzio]] compose una poesia su Lucca pubblicata all'interno della sezione "Le città del silenzio" nella raccolta [[Elettra (D'Annunzio)|Elettra]] nel [[1903]]. Nella poesia, D'Annunzio descrive Lucca come la città "dall'arborato cerchio" (con riferimento alle Mura di Lucca) dove "dorme la donna del Guinigi" (con riferimento a [[Ilaria del Carretto]]).
 
{{Citazione| Tu vedi lunge gli uliveti grigi <br /> che vaporano il viso ai poggi, o Serchio, <br /> e la città dall'arborato cerchio, <br /> ove dorme la donna del Guinigi [...] |[[Gabriele D'Annunzio]], ''[[Elettra (D'Annunzio)|Elettra]]''}}
 
==Note==
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* {{cita web|url=https://eventilucca.wordpress.com/2017/03/28/le-mura-di-lucca/|titolo=Storia delle Mura di Lucca}}
* {{cita web|url=https://eventilucca.wordpress.com/2017/03/28/un-giro-di-mura-di-lucca/|titolo=Baluardi delle Mura di Lucca}}
 
 
==Altri progetti==