Persona (filosofia): differenze tra le versioni
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== Etimologia ==
Il termine "persona" deriva dal [[Lingua latina|latino]] ''persōna'' ''persōnam'' derivato probabilmente dall'[[lingua etrusca|etrusco]]<ref>[http://www.treccani.it/vocabolario/persona/ voce ''Persona''] [[Vocabolario Treccani]]</ref> ''[[Phersu|φersu]]''<ref>'''persōna''': lat. ''persōna'' dall'etrusco ''phersu'' 'maschera'? 1219. (dizionario [[Nicola Zanichelli Editore|Zanichelli]])</ref>, indi ''φersuna''<ref>φ si intende come "p" [[Aspirazione (fonetica)|aspirata]] adattata in latino come occlusiva semplice.</ref>, che nelle iscrizioni tombali riportate in questa lingua indica "personaggi mascherati". Tale termine etrusco sarebbe ritenuto un adattamento del greco
Un'etimologia alternativa è stata individuata nel verbo [[lingua latina|latino]] ''personare''<ref>[http://www.etimo.it/?term=persona&find=Cerca Etimologia : persona;] [[dizionario etimologico]] redatto da [[Ottorino Pianigiani|Pianigiani]].</ref>, (per-sonare: <tt>parlare attraverso</tt>). Ciò spiegherebbe perché il termine ''persona'' indicasse in origine la [[maschera]] utilizzata dagli [[attore teatrale|attori teatrali]], che serviva a dare all'attore le sembianze del [[personaggio immaginario|personaggio]] che interpretava, ma anche a permettere alla sua voce di andare sufficientemente lontano per essere udita dagli spettatori. Tuttavia, dal punto di vista fonetico, è necessario ricordare che il verbo latino ''personare'' ha vocale radicale breve (ŏ), mentre il sostantivo ''persona'' presenta una vocale lunga (ō). È inoltre chiaro che la capacità di farsi sentire da lontano era piuttosto da attribuire alla forma del [[Teatro (architettura)|teatro]] che non alla maschera indossata dall'attore. Tale etimologia, infine, si scontra con l'assenza in latino di altri sostantivi in ''-ōna'' di tipo [[Derivazione (linguistica)|deverbale]], mentre sembra più vicina a termini di origine etrusca in -ōna, da rintracciare in particolare nell'[[onomastica]]. Ciononostante, è probabile che i due termini siano stati accostati in ambito latino [[paretimologia|paretimologicamente]] sulla base della prossimità semantica e dell'ambito d'uso.
Con lo [[Stoicismo]] il termine "persona" iniziò ad indicare l'essere umano che ha un ruolo nel mondo affidatogli dal suo destino.
A partire da [[Tertulliano]] (155-230) il termine latino "persona" occorre a descrivere la [[Trinità (cristianesimo)|Trinità]]<ref>L'utilizzo di questo termine in tale contesto teologico cristiano lo si deve per [[Analogia (retorica)|analogia]], ovvero al fatto di cercare di: {{q|adombrare i misteri della fede sulla base dell'esperienza dell'uomo fatto a immagine di Dio|[[Luigi Stefanini]] e [[Franco Riva]]. ''Op.cit.'', pag. 8527}}</ref>: "una sostanza, tre persone"
[[Alano di Lilla]] (1125-1202), in ''Regulae de sacra Theologia'' (XXXII), sostenne che l'origine del termine andava cercato nell'espressione latina ''res per se una'', etimologia fantasiosa che tuttavia ebbe non pochi seguaci tra gli autori [[scolastica (filosofia)|scolastici]].
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=== La nozione di "persona" nello [[Stoicismo]] ===
Il primo autore a trasferire il termine "persona", dall'utilizzo comune di "maschera" teatrale e "faccia", nell'ambito filosofico fu lo [[Stoicismo|stoico]] greco [[Panezio]] (185-109 a.C.)<ref>Evidenzia comunque [[Max Pohlenz]]:{{q|i Greci avevano da tempo esteso il termine πρόσωπον, "faccia", "maschera", all'uomo rappresentato, e i Romani, traducendo πρόσωπον con ''persona'', tennero loro dietro|[[Max Pohlenz]]. ''L'uomo greco''. Milano, Bompiani, 2006, pag.301}}</ref><ref>Di Panezio non conserviamo alcuna opera se non frammenti che sono stati raccolti da [[Modestus Van Straaten]] in ''Panaetii Rhodii Fragmenta'', Leida, 1946. Il capolavoro dello stoico greco fu comunque il ''Peri tou kathekontos'' (Sul dovere), opera perduta, a cui è possibile risalire con il ''De officiis'' di [[Cicerone]] a cui questa si ispira.</ref>. L'etica stoica antica sosteneva l'eguaglianza di tutti gli esseri umani i quali condividevano gli stessi doveri morali. Come nota [[Max Pohlenz]]<ref>[[Max Pohlenz]]. ''La Stoa''. Milano, Bompiani, 2005, pagg.408 e segg.</ref>, Panezio era di origine e di sentimenti un aristocratico, convinto assertore delle differenze umane determinate dalle circostanza ambientali, egli sostenne che l'uomo non portava sulla "scena" della vita la sola maschera
{{q|Per la prima volta qui si dà un riconoscimento etico alla personalità individuale| [[Max Pohlenz]]. ''La Stoa'' pag.409}}
anche se il filologo tedesco si affretta a precisare che nell'epoca classica:
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==== La nozione di "persona" nel dogma della [[Trinità (cristianesimo)|Trinità]] ====
La presenza di un credo trinitario non
Tommaso di Aquino riprende la definizione di persona data da Boezio, come sostanza individuale di natura razionale. La persona è identificata quindi da tre proprietà:<br />
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*sostanzialità: unione di forma e materia, non per accidente;
*razionalità: natura intellettuale, quanto di più nobile c'è in tutto l'universo. <br />
In Dio la nozione di Persona presenta alcune differenze rispetto all'uomo: si può dire che Dio è di «
In questo ambito il termine latino di "persona" fu utilizzato da [[Tertulliano]] per indicare la distinta realtà del Figlio<ref>[[Tertulliano]], ''Adversus Praxean'' VII</ref> e dello Spirito santo<ref>[[Tertulliano]], ''Adversus Praxean'' XI.</ref> dal Padre.
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====La nozione di "persona" nella cultura cristiana====
Il termine greco di "persona" (προσώπων) compare per la prima volta, nella letteratura cristiana,
{{q|grazie anche alla vostra cooperazione nella preghiera per noi. Così, per il favore divino ottenutoci da molte persone, saranno molti a rendere grazie per noi.<ref>Bibbia CEI 2008</ref>|''[[Seconda lettera ai Corinzi]]'' 1,11|συνυπουργούντων καὶ ὑμῶν ὑπὲρ ἡμῶν τῇ δεήσει, ἵνα ἐκ πολλῶν προσώπων τὸ εἰς ἡμᾶς χάρισμα διὰ πολλῶν εὐχαριστηθῇ ὑπὲρ ἡμῶν.|<ref>«sunupourgountōn kai umōn uper ēmōn tē deēsei ina ek pollōn prosōpōn to eis ēmas charisma dia pollōn eucharistēthē uper ēmōn»</ref>|lingua=el}}
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Il concetto di "soggetto" e di relazione "soggetto-oggetto" costituisce un tema chiave della [[cultura]], della [[filosofia]] e della [[teologia]] occidentali.
Il soggetto si configura progressivamente, nel corso della [[storia]],
Il concetto di "personal identity" si delinea chiaramente nella seconda edizione (1694) del "[[Saggio sull'intelletto umano]]" di [[John Locke]].<ref>Libro II, Capitolo XXVII (''Of Identity and Diversity'')</ref> Da allora la centralità dell'individuo nel sistema sociale "ha ossessionato le filosofie dell'occidente". <ref>[[Remo Bodei]], "Destini personali", Milano, Feltrinelli, 2002, p. </ref>). Importanti correnti culturali contemporanee hanno messo in rilievo la capacità dell'individuo di autoplasmarsi, di scolpire sé stesso come una statua ([[Michel Foucault]], "Tecnologie del sé", 1992). La libertà personale diventa, di conseguenza, il valore fondamentale de "La società degli individui" ([[Norbert Elias]], 1987).
La differenza sostanziale tra ''individuo'' e ''persona'', consiste nel fatto che il primo sia provvisto soltanto di coscienza, mentre la seconda anche di autocoscienza e personalità; sia quindi in grado di ri-conoscersi<ref>{{Cita web|url = http://www.rivistadiscienzesociali.it/persone-non-umane-una-sfida-antropologica/|titolo = Persone non umane: una sfida antropologica {{!}} Rivista di Scienze Sociali|accesso = 2015-11-17|sito = www.rivistadiscienzesociali.it}}</ref>. Questa differenza ha convinto alcuni studiosi a ritenere che possano esistere persone non umane<ref>{{Cita web|url = http://www.rivistadiscienzesociali.it/persone-non-umane-una-sfida-antropologica/|titolo = Persone non umane: una sfida antropologica {{!}} Rivista di Scienze Sociali|accesso = 2015-11-17|sito = www.rivistadiscienzesociali.it}}</ref>, ossia creature, umane o extraumane ipotizzate, che possano come noi essere autocoscienti e quindi dotate di dignità o, come si ritiene in ambito religioso, di anima.
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* Michael Carruthers et al. (eds.), ''The Category of the Person. Anthropology, Philosophy, History'', Cambridge, Cambridge University Press, 1985.
* G. Goisis, M. Ivaldo, G. Mura, ''Metafisica, persona, cristianesimo. Scritti in onore di Vittorio Possenti'', Roma, Armando editore, 2011. ISBN 8860817501
* Italo Lana, "Panezio scopritore del concetto filosofico di persona?",
* Marcel Mauss, ''Una categoria dello spirito umano: la nozione di persona, quella di "io"
* Andrea Milano, ''Persona in teologia. Alle origini del significato di persona nel cristianesimo antico'', Napoli, Edizioni Dehoniane, 1996 (seconda edizione riveduta).
* Jean Soldini, ''Chi si pettina i capelli alle Termopili? Uomo e persona'', in ''Resistenza e ospitalità'', Milano, Jaca Book, 2010, pp. 141-170.
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