Wilhelm Zander: differenze tra le versioni

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| Morto_a = [[Monaco di Baviera]]
| Nazione_servita = {{Bandiera|DEU 1933-1945}} [[Germania nazista]]
| Forza_armata = [[File:{{simbolo|Flag of the Schutzstaffel.svg|21px]]21}} [[Schutzstaffel]]
| Anni_di_servizio = [[1933]] - [[1945]]
| Grado = [[Standartenführer|SS-Standartenführer]]
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== Biografia ==
Nato a Saarbrücken, sebbene avesse ricevuto solo un'educazione minimale, Zander sviluppò interessi economici in Italia. Abbandonò tali interessi per diventare un impiegato a tempo pieno del [[Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori|partito nazista]].<ref>{{Cita libro|autore=Hugh Trevor-Roper|titolo=The Last Days of Hitler|anno=2002|editore=Pan Macmillan|città=|p=|pp=166 - 167|ISBN=}}</ref> Nel 1933 si unì alle ''[[SS]]'' ed in segiuto ottenne una promozione al grado di ''SS-[[Standartenführer]].''<ref>Trevor-Roper, ''The Last Days of Hitler'', p. 166</ref>
 
Nei primi mesi del 1945, accompagnò Bormann e [[Adolf Hitler]] nel ''[[Führerbunker]]'' a [[Berlino]]. Il 29 aprile 1945, mentre si stava svolgendo la [[battaglia di Berlino]], Hitler dettò [[Testamento di Adolf Hitler|le sue ultime volontà ed il suo testamento politico]]. Tre messaggeri furono incaricati di portare tale testamento fuori dall'assediata Berlino, per assicurare la sua trasmissione ai posteri. Il primo messaggero fu il vice addetto alla stampa, [[Heinz Lorenz]]. Il secondo messaggero fu [[Willy Johannmeyer]], l'aiutante militare di Hitler, ed il terzo fu Zander. I tre messaggeri partirono quello stesso giorno. Bormann aveva dato istruzioni a Zander affinché portasse i documenti direttamente a [[Karl Dönitz|Karl Doenitz]].<ref>Trevor-Roper, ''The Last Days of Hitler'', p. 167</ref>
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Il 30 aprile, con l'Armata Rossa a meno di 500 metri dal complesso del bunker e poco dopo il [[Morte di Adolf Hitler|suicidio di Hitler]],<ref>{{Cita libro|autore=Anton Joachimsthaler|titolo=The Last Days of Hitler: The Legends, The Evidence, The Truth|anno=1999|editore=Brockhampton Press|città=|p=|pp=160 - 182|ISBN=}}</ref> Zander riuscì a superare l'accerchiamento sovietico e a dirigersi verso ovest.<ref>Joachimsthaler, ''The Last Days of Hitler: The Legends, The Evidence, The Truth'', p. 55</ref>
 
Dopo la fine della guerra, è stato successivamente scoperto che Zander utilizzò il cognome di Paustin e lavorò come giardiniere.<ref>{{Cita web|url=http://www.washingtonpost.com/wp-srv/style/longterm/books/chap1/deathofhitler.htm|titolo=The Death of Hitler The Full Story with New Evidence from Secret Russian Archives By Ada Petrova and Peter Watson}}</ref> Fu catturato sotto questo cognome nella zona di occupazione americana a causa di alcune copie del testamento di Hitler che erano state recuperate dalle forze angloamericane. In seguito, nel gennaio 1948, il testo di quei documenti fu pubblicato sulla stampa inglese e statunitense.<ref>{{Cita libro|autore=Astrid M. Eckert|titolo=The Struggle for the Files: The Western Allies and the Return of German Archives After the Second World War|anno=2012|editore=Cambridge University Press|città=Cambridge|p=46|pp=|ISBN=}}</ref>
 
== Note ==