Libertà di stampa: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Aggiunta sezione su Wilkes
Riga 49:
{{Citazione|mentre sia debitori che delinquenti possono camminare liberamente senza essere vigilati, dei libri inoffensivi non possono essere stampati senza un bollo-secondino ben visibile sotto il loro titolo|John Milton nel suo manifesto Aeropagitica}}
 
Anche se a quell'epoca ebbe poco effetto per fermare la pratica della licenza governativa, sarebbe stato visto nei secoli posteriori come una pietra miliare nel cammino verso la libertà di stampa. L'argomento centrale proposto da Milton era che l'individuo è capace di utilizzare la ragione per saper distinguere il bene dal male, il corretto dall'incorretto. Per poter sviluppare la capacità di esercitare questa abilità razionale nel modo giusto, l'individuo deve avere un accesso illimitato alle idee degli altri suoi concittadini in un “libero ed aperto incontro”. Negli scritti di Milton si sviluppa il concetto della “piazza del mercato aperto delle idee”: "''quando le persone espongono argomenti discordanti oppure opposti, i buoni argomenti prevalgono''". Una forma di discorso che era ampiamente limitata in Inghilterra era quella che si basava sulla legge del libello sedizioso che rendeva il criticare il governo un crimine. Il Re era da considerarsi al di sopra di qualsiasi critica pubblica ed ogni affermazione che criticasse il governo era proibita, questo secondo la Corte inglese della [[Star Chamber]]. L'aver affermato la verità non costituiva un fatto discolpante nell'accusa di libello sedizioso, dal momento che l'obiettivo era semplicemente il prevenire e punire qualsiasi forma di condanna dell'opera di governo.
 
[[John Wilkes]] fu un difensore della libertà di stampa rispetto ai tentativi assolutistici di re [[Giorgio III del Regno Unito|Giorgio III]]: in articolo pubblicato sul ''North Briton'' nel numero del 23 aprile [[1763]] (n. 45) a far cadere il primo ministro [[John Stuart, III conte di Bute|John Stuart]]. Wilkes criticò aspramente un discorso, preparato dal governo, che re Giorgio III aveva letto in Parlamento il 16 aprile. Secondo Wilkes il governo aveva nascosto la verità ai sudditi sulle trattative seguite alla [[Guerra dei sette anni|vittoriosa guerra sulla Francia nel Nordamerica]]. Il governo affermava che la pace era “giusta”, mentre aveva fatto generose concessioni alla [[Trattato di Parigi (1763)|Francia largamente sconfitta]]. Il giornalista ebbe pesantissime conseguenze legali ma infine riuscì ad ottenere la libertà per i giornali di criticare il governo e di riportare testualmente le sedute parlamentari.
[[John Stuart Mill]] si avvicinò al problema dell'autorità contro la libertà dal punto di vista di un [[utilitarismo|utilitarista]] del [[XIX secolo]]: l'individuo ha il diritto di esprimersi fintanto che non danneggi gli altri individui. La società giusta è quella nella quale il più grande numero di persone godono della più grande quantità possibile di felicità. Applicando questi principi generali di libertà alla libertà di stampa, Mill afferma che se noi riduciamo al silenzio un'opinione, potremmo ridurre al silenzio la verità. La libertà individuale di espressione è dunque essenziale per la salute della società.