Giainismo: differenze tra le versioni

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La versione che ha come protagonista Bhadrabāhu è però di ambito Digambara e vuole di fatto rimarcare un allontanamento degli Śvetāmbara dalla pratica originaria: in particolare la nudità viene definita come un carattere distintivo della pratica trasmessa da [[Mahāvīra]] stesso.
 
Esiste però anche una versione degli Śvetāmbara sullo scisma: dopo 609 anni dalla morte del [[Mahavira|Jina]] un certo Śivabhūti, divenuto monaco per auto-iniziazione, si unì a un gruppo di Śvetāmbara. Durante il suo peregrinare ascoltò un sermone nel quale si diceva che, secondo la tradizione, [[Mahāvīra]] avesse praticato la nudità. Arrogantemente Śivabhūti decise di iniziare a praticare la nudità e convinse pure una monaca a fare lo stesso (ella venne poi però corretta da una prostituta che temeva le ripercussioni che questa pratica avrebbe avuto sul suo mestiere). A questa vicenda la tradizione degli Śvetāmbara fa risalire la pratica della nudità.<ref>{{cita|Dundas|p. 80}}</ref>
 
Questa versione di fatto non nega la nudità come pratica attuata da [[Mahāvīra]] ma ne vincola l’attuazione a un certo livello di elevazione spirituale.