Macario: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}
{{citazione|Oggi al mondo non c'è nulla di piacevole, neppure Macario!<ref>G. Scipione Rossi, ''Mussolini e il diplomatico. La vita e i diari di Serafino Mazzolini, un monarchico a Salò'', Rubettino, 2005, pag. 337</ref>|[[Benito Mussolini]], 30 giugno [[1941]]}}
{{Bio
|Nome = Erminio
|Cognome = Macario
|PostCognome = noto semplicemente come '''Macario'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Torino
|GiornoMeseNascita = 27 maggio
|AnnoNascita = 1902
|LuogoMorte = Torino
|GiornoMeseMorte = 26 marzo
|AnnoMorte = 1980
|PreAttività = è stato un popolare
|Attività = attore
|Attività2 = comico
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = di [[teatro]], [[cinema]] e [[televisione]]
|Immagine = Erminio Macario nel 1940.jpg
|Didascalia = Erminio Macario nel 1940
}}
 
== Cinema ==
Considerato dai critici come l'inventore del cinema comico italiano<ref>{{cita news|autore=Leoncarlo Settimelli|titolo=Macario contro il Duce|pubblicazione=L'Unità|anno=2002|numero=329|p=21}}</ref><ref>{{cita libro | autore=Angelo Olivieri | wkautore=Angelo Olivieri | editore=Edizioni Dedalo | anno=1986 | p=11| titolo=L'imperatore in platea: i grandi del cinema italiano dal Marc' Aurelio allo schermo | ISBN=9788822045218}}</ref><ref>{{cita libro | autore=Giovanni Ziccardi | wkautore=Giovanni Ziccardi | editore=Giuffrè Editore | anno=2010 | p=240| titolo=Il diritto al cinema: cent'anni di courtroom drama e melodrammi giudiziari | ISBN=9788814151347}}</ref>, nella sua lunga carriera ha lavorato a oltre cinquanta spettacoli [[Teatro|teatrali]] tra [[teatro di varietà]], [[Teatro di rivista|riviste]], [[commedia|commedie]] musicali e spettacoli di [[prosa]]. Raggiunse presto il successo e lanciò numerose ''[[soubrette]]''. Prestò la sua maschera oltre che al [[cinema]] anche alla [[televisione]], adottando spesso il [[lingua piemontese|piemontese]] per i suoi personaggi e le sue macchiette.
*'''[[Macario contro Zagomar]]''' – film del 1944 diretto da [[Giorgio Ferroni]]
* '''Macario''' – film del 1960 diretto da [[Roberto Gavaldón]], tradotto in italia con il titolo di ''[[Morte in vacanza]]''
 
== BiografiaLetteratura ==
* '''[[Macario (racconto)|Macario]]''' – racconto dello scrittore [[B. Traven]]
=== L'esordio ===
{{Approfondimento
|titolo=Quel bizzarro ''ciuffetto''
|contenuto=Macario è ricordato, oltre che per la propria indiscussa bravura, anche per il caratteristico ''ciuffetto'' di capelli svolazzante, adottato dopo che un altro grande del teatro di rivista - [[Ettore Petrolini]] - gli sconsigliò di ricorrere, come fino ad allora faceva, a parrucche e nasi finti con l'intento di far ridere.
 
==Onomastica==
Macario prese in parola il maestro: smise gli ''orpelli'' e, forte di un volto naturalmente regolare ed ovale, aggiunse il ''tocco'' che lo avrebbe reso indimenticabile.}}
*'''[[Macario (nome)|Macario]]''' – [[prenome|nome proprio di persona]] italiano maschile
Macario ebbe in comune con i grandi comici suoi contemporanei tre caratteristiche: la precocità, l'indigenza familiare e la vocazione.
 
==Persone==
Nato da una famiglia molto povera, il piccolo Erminio inizia a recitare fin da bambino nella [[filodrammatica]] della scuola, presto interrotta per lavorare ed aiutare la famiglia. Fra un mestiere e l'altro, a 18 anni, nel 1920, entra in una compagnia di "scavalcamontagne", termine con cui erano definite nel [[piemonte]]se le formazioni di paese che rappresentavano drammi e farse nei giorni di fiera ed affronta il suo primo vero pubblico, esordendo su un palco di paese, presso [[Belgioioso]] in provincia di Pavia.
;Nome
*'''[[Macario abate|Macario]]''' – abate a [[Oliveto Citra]]
*'''[[Macario (metropolita di Mosca)|Macario]]''' – religioso, scrittore e iconografo russo, [[Metropolita di Mosca e di tutta la Russia]] dal 1542 al 1563
*'''[[Macario il Grande]]''' – monaco e abate a [[Wadi el-Natrun|Scete]]
*'''[[Macario di Antiochia]]''' – pellegrino armeno nelle [[Fiandre]]
*'''[[Macario di Gerusalemme]]''' – vescovo di [[Gerusalemme]]
*'''[[Macario di Kanev]]''' – [[archimandrita]] del monastero di [[Kaniv]]
*'''[[Macario II]]''' – metropolita di [[Mosca (Russia)|Mosca]]
;Cognome
*'''[[Emanuele Macario]]''' – pittore italiano
*'''[[Emilio Baj Macario]]''' – politico italiano
*'''[[Erminio Macario]]''' – attore e comico italiano
*'''[[Luigi Macario]]''' – sindacalista e politico italiano
*'''[[Mauro Macario]]''' – regista, scrittore, poeta, e cantautore italiano
 
== Televisione==
Nel [[1921]] il debutto ufficiale nel teatro di [[prosa]]. Nel [[1924]] passa a quello di [[varietà (spettacolo)|varietà]], con una scritturazione nella compagnia di "[[ballo|balli]] e [[pantomima|pantomime]]" di [[Giovanni Molasso]].<ref>{{cita news|autore=Erminio Macario|titolo=Come Erminio Macario ricorda Charlie Chaplin: "Ero lo Charlot di Porta Pila"|pubblicazione=La Stampa|anno=1977|numero=298|p=11}}</ref> Il suo debutto con il ruolo di "secondo comico" fu al "Teatro Romano" di [[Torino]] con le riviste ''Sei solo stasera'' e ''Senza complimenti''. Dal settembre [[1924]], fu poi a [[Milano]] con ''Il pupo giallo'' e ''Vengo con questa mia'' di [[Piero Mazzuccato]], seguite nel [[1925]] da ''Tam-Tam'' di [[Carlo Rota]] e ''Arcobaleno'' di [[Piero Mazzuccato|Mazzuccato]] e [[Carlo Veneziani]].
*'''[[Macario più]]''' – programma televisivo trasmesso da RaiUno nel 1978
*'''[[Macario uno e due]]''' – varietà trasmesso da RaiDue nel 1975
 
==Pagine correlate==
Per Macario, oltre che un salto di professionalità, è stata l'occasione per apprendere e sviluppare la sua naturale inclinazione all'arte [[mimica]]. Il suo fisico esile e la naturale scioltezza nei movimenti contribuiscono a far pensare che l'anno con Molasso abbia consegnato alla scena italiana un potenziale [[mimo]], che potrebbe dirsi di scuola francese.
*[[San Macario]]
 
=== Gli anni venti ===
 
Macario, prima che un [[mimo]] tuttavia, intendeva essere un [[comico]]. Il primo, grande salto in tal senso lo fa nel [[1925]], quando la famosissima ''[[soubrette]]'' [[Isa Bluette]] lo nota e lo scrittura nella sua compagnia come "comico grottesco". Il giovane comico piemontese entra dunque nel "giro buono" del teatro italiano, esordendo nella sua [[Torino]] con ''Valigia delle indie'', di Ripp e Bel-Ami (pseudonimi di Luigi Miaglia e Anacleto Francini).<ref>{{cita news|autore=La Stampa|titolo=È morto a Torino Ripp pioniere della rivista e autore di "Creola"|pubblicazione=La Stampa|anno=1962|numero=84|p=13}}</ref>
 
Gradatamente Macario costruisce una comicità personale, fatta di una maschera [[clown]]esca le cui caratteristiche più appariscenti erano un ciuffo di capelli sulla fronte, gli occhi arrotondati e la camminata ciondolante. Ma intuisce anche che il successo di uno spettacolo dipendeva soprattutto nella presenza sulla scena di donne avvenenti e soprattutto dalle gambe lunghe. Il comico era ben consapevole dell'efficacia del contrasto tra il candore e la semplicità della propria maschera e il sottinteso erotico delle belle ''[[soubrette]]s'' che lo affiancavano sulla ribalta, sfilando vestite in maniera "minimale", in una nuvola di [[cipria]] e di felicità per la gioia degli sguardi del pubblico.
 
Macario rimane con [[Isa Bluette]] per quattro anni, acquistando via via sempre maggior notorietà e guadagnandosi prima il titolo di "[[comico]]" e finalmente il nome "in ditta" ([[1929]]). Sempre nel [[1929]] firma la sua prima rivista come autore, ''Paese che vai'', in collaborazione con Enrico M. Chiappo.
 
=== Il "Re della rivista" ===
 
Nel [[1930]] si sente pronto per un altro importante passo: la fondazione di una sua compagnia teatrale, con la quale girerà l'Italia dal [[1930]] al [[1965]]. Tranne qualche escursione nell'[[avanspettacolo]], la compagnia di Macario rimarrà una delle compagnie di rivista più longeve del teatro italiano, con i suoi trenta anni di attività. Nel [[1936]] lo troviamo insieme ad [[Hilda Springher]] ed [[Enzo Turco]] in una serie di riviste di Bel-Ami e va in scena anche al [[Teatro Reinach]] di Parma. Nel [[1937]] scrittura [[Wanda Osiris]], con cui costituisce la coppia più famosa degli spettacoli di genere. Sarà proprio la coppia Macario-Osiris a mettere in scena una delle prime [[musical|commedie musicali]] italiane, ''Piroscafo giallo'', di Macario, Ripp e Bel-Ami.<ref>{{cita libro | autore=Maurizio Ternavasio | wkautore=Maurizio Ternavasio | editore=Lindau | anno=1998 | p=63| titolo=Macario: Vita di un comico | ISBN=9788871802411}}</ref>
[[File:Mondaini Macario.jpg|thumb|uprght=1.3|Macario con [[Sandra Mondaini]] durante le prove dello spettacolo ''E tu biondina...'' del 1956]]
A partire dal [[1937]] Macario ogni anno presenta una nuova [[teatro di rivista|rivista]] con sempre nuove fanciulle, tra cui attrici bellissime e brillanti (che scrittura in sostituzione delle ballerine, nel tentativo di innovare il genere). Tra le tante attrici lanciate da Macario si ricordano [[Tina De Mola]], [[Olga Villi]], [[Isa Barzizza]], le [[sorelle Nava]] (Pinuccia, Diana, Lisetta e Tonini), [[Elena Giusti]], [[Lily Granado]], [[Marisa Maresca]], [[Lauretta Masiero]], [[Dorian Gray (attrice)|Dorian Gray]], [[Flora Lillo]], [[Marisa Del Frate]], [[Lucy D'Albert]], [[Valeria Fabrizi]], [[Sandra Mondaini]] e [[Lea Padovani]], apprezzate in seguito come attrici cinematografiche.<ref>{{cita news|autore= |titolo=Macario, comico di tre generazioni|pubblicazione=La Stampa|anno=1980|numero=69|p=3}}</ref>
 
Nel [[1938]] nasce il grande amore per la bellissima sedicenne Giulia Dardanelli, che ben presto diventa la sua seconda moglie (il comico era già sposato da tempo con la coreografa Maria Giuliano, ma fece di tutto per ottenere il divorzio). Nel [[1951]], a [[Parigi]], Macario e la Dardanelli si sposano in occasione della rappresentazione della rivista ''Votate per Venere''. Intanto, dalla loro unione erano già nati due bambini, Alberto (1943) pittore, artista visivo, attore e scrittore, e Mauro (1947) che diverrà regista, poeta, scrittore (nonché biografo del padre).
 
Grazie alle sue rilevanti doti sceniche e mimiche, ad una comicità giocata sul [[clown]]esco e sul ''[[nonsense]]'', e alla presenza di un sempre sostenuto numero di procaci e sfavillanti ''soubrettes'', in breve tempo Macario diventa il protagonista più famoso della rivista italiana, tanto da essere consacrato come il "Re della rivista".<ref>{{cita libro | autore=Laura Fezia | wkautore=Laura Fezia | editore=Newton Compton Editori | anno=2014 | p=355| titolo=Il giro di Torino in 501 luoghi | ISBN=9788854170605}}</ref> I suoi spettacoli, a parte la sua comicità, restano esemplari per la ricchezza delle scene, i costumi sfarzosi, le musiche brillanti e soprattutto per il numero di gambe femminili (sempre raddoppiato) che costituivano il suo corpo di ballo. Ciò che colpiva lo spettatore in misura maggiore era senz'altro quella sorta di miscela di sensualità e comicità [[farsa (genere teatrale)|farsesca]], dai contorni spesso astratti e surreali, di cui sono sempre stati intrisi i suoi spettacoli.
 
=== Dalla rivista alla commedia musicale ===
[[File:macarioradio.jpg|thumb|Nel Radiocorriere del 1950]]
Per tutti gli [[Anni 1940|anni quaranta]] Macario prosegue la sua attività in teatro, sfornando un successo dietro l'altro.<ref>{{cita news|autore=Gabriel Bertinetto|titolo=Il «travet» del varietà|pubblicazione=L'Unità|anno=1980|numero=72|p=11}}</ref> Memorabili restano le riviste ''Amleto, che ne dici?'' ([[1944]]), ''Febbre azzurra'' ([[1944]]-[[1945]]), ''Follie d'Amleto'' ([[1946]]), ''Le educande di San Babila'' ([[1948]]), ''Ocklabama'' ([[1949]]) e ''La bisbetica sognata'' ([[1950]]). Nel [[1951]], una ''tournée'' trionfale in [[Francia]] con la sontuosa rivista femminile ''Votate per Venere'' (interpretata da [[Nory Morgan]]) è suggellata dalla presenza fra il pubblico parigino delle più note personalità d'Oltralpe. Si narra che il Presidente francese [[Charles De Gaulle]] avesse imposto che l'attore fosse scortato da [[corazzieri]] in alta uniforme.<ref>{{cita news|autore=b.v.|titolo=Macario ricordato con opere in DVD|pubblicazione=La Stampa|anno=2005|numero=294|p=49}}</ref>
 
Dalla metà degli [[Anni 1950|anni cinquanta]], tuttavia, le riviste cedono il posto alle nuove commedie musicali, mentre si affermano nuovi gusti e tendenze. Dopo il record di incassi raggiunto con ''Made in Italy'' ([[1953]], che segna anche il suo ritorno in coppia con la "divina" Wanda Osiris)<ref>{{cita news|autore= |titolo=Teatro Alfieri un trionfale successo|pubblicazione=Stampa Sera|anno=1953|numero=256|p=1}}</ref> e ''Tutte donne meno io'' ([[1955]], in cui Macario era l'unico uomo circondato da ben quaranta "donnine"), il comico piemontese si dedica alla commedia musicale.
 
Accanto a grandissime primedonne quali [[Sandra Mondaini]] e [[Marisa Del Frate]], realizza indimenticabili spettacoli come ''L'uomo si conquista la domenica'' ([[1955]]), ''Non sparate alla cicogna'' ([[1957]]) di [[Ruggero Maccari]] e [[Mario Amendola]], ''E tu, biondina'' ([[1957]]) e ''Chiamate Arturo 777'' ([[1958]]) di [[Bruno Corbucci]] e [[Giovanni Grimaldi]].
 
=== I primi successi cinematografici ===
{{Citazione|Mi dicono che io facevo [[Eugene Ionesco|Ionesco]] quando Ionesco quasi non era nato, e d'altronde io lo so... sono sempre stato un po' lunare<ref>{{cita news|autore=Oreste del Buono|titolo=Il sorriso di Macario era aria di paese|pubblicazione=Tuttolibri|anno=1996|numero=989|p=5}}</ref>|Macario|1974}}
[[File:nonmelodire2.jpg|upright=1.4|left|thumb|Con Wanda Osiris in ''[[Non me lo dire!]]'']]
Parallelamente al teatro, nei primi [[Anni 1930|anni trenta]] Macario inizia a recitare anche per il [[cinema]]. Dopo un breve ruolo nel film muto [[Sole (film 1929)|Sole]] di [[Alessandro Blasetti|Blasetti]]<ref>{{cita libro | autore=Enrico Lancia | wkautore=Enrico Lancia | editore=Gremese Editore | anno=2003 | p=7| titolo=Gli Attori Vol. 2 M-Z | ISBN=9788884402691}}</ref>
<ref>{{cita libro | autore=Massimo Scaglione | wkautore=Massimo Scaglione | editore=Lindau | anno=2005 | p=155| titolo=I divi del ventennio: per vincere ci vogliono i leoni | ISBN=9788871805610}}</ref> esordisce come protagonista nel [[1933]] con il film ''[[Aria di paese]]'' (di cui firma anche la [[sceneggiatura]]), che si rivelerà una esperienza poco fortunata.
 
Il secondo tentativo, ''[[Imputato, alzatevi!]]'' ([[1939]], regia di [[Mario Mattoli]] e soggetto di [[Vittorio Metz]] e [[Marcello Marchesi]])<ref>{{cita libro | autore=Guido Aristarco | wkautore=Guido Aristarco | editore=Edizioni Dedalo | anno=1996 | p=88| titolo=Il cinema fascista: il prima e il dopo | ISBN=9788822050328}}</ref>, invece avrà molto più successo. Forse proprio con questo film, per la prima volta nella storia del [[cinema italiano]], si può parlare di comicità surreale.
 
Seguirono poi, in una ideale [[trilogia]] dei tempi del [[fascismo]], i film ''[[Lo vedi come sei... lo vedi come sei?]]'' ([[1939]]), ''[[Il pirata sono io!]]'' ([[1940]]) e ''[[Non me lo dire!]]'' ([[1940]]). In questi ultimi quattro film [[Federico Fellini]] collaborò come gagman alle sceneggiature.<ref>{{cita libro | autore=Federico Fellini, Rita Cirio | wkautore=Federico Fellini, Rita Cirio | editore=Garzanti | anno=1994 | p=165| titolo=Il mestiere di regista: intervista con Federico Fellini | ISBN=9788811738466}}</ref>
[[File:MACARIOJACHINO.jpg|thumb|upright=1.3|Macario con [[Silvana Jachino]] [[1939]]]]
Al cinema Macario arriva con tutte le caratteristiche fisiche ed espressive già largamente sperimentate a teatro, costruendo un personaggio semplice e ingenuo, talvolta malinconico ma sempre [[ottimismo|ottimista]] e fiducioso. Si impone con il suo viso infantile, gli occhi rotondi spalancati e mobilissimi e il suo immancabile ricciolo a virgola, a cui si aggiunge la dizione incerta e marcatamente influenzata dalla [[lingua piemontese]].
 
Il successo sul grande schermo continua ad arridergli fino all'inizio degli [[Anni 1950|anni cinquanta]], prima con il campione di incassi ''[[Come persi la guerra]]'' ([[1947]]) e poi con ''[[L'eroe della strada (film 1948)|L'eroe della strada]]'' ([[1948]]) e ''[[Come scopersi l'America]]'' ([[1949]]), tutti diretti da Carlo Borghesio e prodotti da [[Luigi Rovere]].<ref>{{cita libro | autore=Maurizio Ternavasio | wkautore=Maurizio Ternavasio | editore=Lindau | anno=1998 | p=99 | titolo=Macario: Vita di un comico | ISBN=9788871802411}}</ref> La sua formula spettacolare, tuttavia, restava sempre più adatta al teatro di rivista e alla commedia musicale, che esaltavano la sua candida e innocente maschera attraverso le "prepotenze" sulla sua fedele spalla [[Carlo Rizzo]] e soprattutto attraverso il sottinteso erotico delle sue "donnine".
 
[[File:macarietto.jpg|thumb|Macario nel programma televisivo [[RAI]] ''Macarietto scolaro perfetto'' ([[1956]])]]
 
=== Gli anni cinquanta e sessanta ===
Tornato a [[Roma]], Macario tenta di estendere le sue attività teatrali alla produzione cinematografica, realizzando il film ''[[Io, Amleto]]'' ([[1952]]). Il film si rivelerà essere un disastro, ma nonostante le forti perdite l'artista non si dà per vinto e con le sue riviste successive continua a riscuotere un grande successo di pubblico e di botteghino. Successivamente Macario prende parte a molti altri film, senza esserne più però il protagonista assoluto, tranne in rari e sporadici tentativi che non sortiscono il seguito sperato.
 
Nel [[1957]], il regista e scrittore [[Mario Soldati]] lo vuole per il suo ''[[Italia piccola]]'' per un ruolo drammatico.<ref>{{cita libro | autore=Gino Moliterno | wkautore=Gino Moliterno | editore=Scarecrow Press | anno=2009 | p=187| titolo=The A to Z of Italian Cinema | ISBN=9780810870598}}</ref> Seppure inconsueto, Macario offre una prova eccellente e dimostra ancora una volta notevole versatilità. Dal [[1959]] al [[1963]] recita ben sei film con il suo grande amico [[Totò]]: ''[[La cambiale]]'' ([[1959]]), ''[[Totò di notte n. 1]]'' ([[1962]]), ''[[Lo smemorato di Collegno (film)|Lo smemorato di Collegno]]'' ([[1962]]), ''[[Totò contro i quattro]]'' ([[1963]]), ''[[Il monaco di Monza]]'' ([[1963]]) e ''[[Totò sexy]]'' ([[1963]]).
 
In questi film, Macario svolge un ruolo di spalla per Totò, ponendosi al suo servizio sul set. Fu proprio l'attore napoletano, che già cominciava a soffrire i primi problemi alla vista, ad esprimere il desiderio di avere al suo fianco Macario, amico fidato con cui stabilire in tranquillità i tempi delle battute e delle ''[[gag (spettacolo)|gag]]''. Il risultato ottenuto è una serie di duetti, con un Totò ancora più irruente di fronte al tipico [[balbuzie|balbettìo]] di Macario.
 
=== Gli anni settanta ===
Abbandonata la rivista, Macario si dedica soprattutto al [[teatro di prosa]], distinguendosi anche in ruoli drammatici e facendo qualche incursione nel teatro in [[lingua piemontese]]. Anche qui ottiene un grande successo con una rivisitazione del famoso testo piemontese ''[[Le miserie 'd Monsù Travet]]'', messo in scena allo [[Teatro Stabile di Torino|Stabile di Torino]] nel [[1970]].<ref>{{cita news|autore=Osvaldo Guerrieri|titolo=La rivincita di Macario|pubblicazione=La Stampa|anno=2002|numero=293|p=24}}</ref>
 
Gli [[Anni 1970|anni settanta]], in cui Macario si dedica alla trasposizione televisiva di alcune sue commedie di successo, sono ricchi di impegno nel campo della prosa e della commedia musicale. Fra i numerosi lavori di quel periodo, sono da ricordare ''Achille Ciabotto medico condotto'' ([[1971]]-[[1972]]), ''Carlin Ceruti sarto per tutti'' ([[1974]]), il film ''[[Il piatto piange (film)|Il piatto piange]]'' ([[1974]]) di [[Paolo Nuzzi]] e ''Due sul pianerottolo'' ([[1975]]-[[1976]]), grandissimo successo a teatro accanto a [[Rita Pavone]] (da cui nel [[1976]] fu ricavato l'omonimo film di [[Mario Amendola]], prodotto sempre da [[Luigi Rovere]], il produttore che lo lanciò al successo alla fine degli anni quaranta; il quarantesimo ed ultimo interpretato da Macario).
 
Negli ultimi anni, l'attore torinese si impegna nella realizzazione di un proprio teatro, ''La Bomboniera'' ([[Torino]]), che inaugura nel [[1977]], in Via Santa Teresa, 10, con la commedia tratta da Molière ''Sganarello medicosifaperdire'', scritta da suo figlio [[Mauro Macario|Mauro]] e Carlo Maria Pensa. La scelta del titolo non fu del tutto casuale: Macario aveva infatti da tempo espresso il desiderio di poter recitare [[Molière]] in un teatro tutto suo<ref>{{cita news|autore=Nino Ferrero|titolo=Erminio Macario sarà Sganarello|pubblicazione=L'Unità|anno=1977|numero=221|p=9}}</ref>, tanto che fu spesso chiamato anche "Teatro Macario". Negli [[Anni 1990|anni novanta]] il teatro fu poi diretto dall'attore Pier Giorgio Gili<ref>http://www.quotidianopiemontese.it/2014/08/26/morto-pier-giorgio-gili-dei-padri-teatro-in-piemontese/</ref> e alla sua morte fu convertito in una discoteca col nome di "Theatrò".
 
In [[televisione]] fu tra i protagonisti di ''[[Carosello]]'', fino al suo congedo che avviene nel [[1978]]. Nel [[1974]] fu protagonista della puntata di ''[[Milleluci (programma televisivo)|Milleluci]]'', con [[Mina (cantante)|Mina]] e [[Raffaella Carrà]], dedicata al genere del varietà. Nel [[1975]] è protagonista di un varietà in televisione, ''[[Macario uno e due]]''. Nel [[1978]] la [[Rai]] gli tributa un altro varietà, ''[[Macario più]]'', sei puntate tra prosa e rivista in cui l'attore ripercorre le tappe della sua lunga carriera all'insegna di un umorismo gentile, immediato e popolare.
 
Nel [[1979]] è il protagonista per un mese dello spettacolo televisivo ([[Raidue]]) ''[[Buonasera con...]] Erminio Macario'', per la regia del figlio Mauro.
 
[[File:Erminio Macario e Giulia Dardanelli.jpg|thumb|upright=0.7|Macario con la moglie Giulia Dardanelli]]
=== La fine ===
Durante l'ultima replica della sua ultima fatica teatrale, ''Oplà, giochiamo insieme'', Macario accusa un malessere che si scoprirà essere un sintomo di un [[tumore]]. Il 26 marzo [[1980]], Erminio Macario muore in una clinica torinese all'età di 77 anni, assistito fino all'ultimo dall'amata moglie in seconde nozze Giulia Dardanelli.<ref>{{cita news|autore=Piero Perona|titolo=È morto Macario|pubblicazione=Stampa Sera|anno=1980|numero=79|p=1}}</ref>
 
== Filmografia ==
[[File:ilpiratasonoio.jpg|upright=1.4|thumb|Erminio Macario nel film ''[[Il pirata sono io!]]'']]
* ''[[Sole (film 1929)|Sole]]'', regia di [[Alessandro Blasetti]] (1929)
* ''[[Aria di paese]]'', regia di [[Eugenio De Liguoro]] (1933)
* ''[[Imputato, alzatevi!]]'', regia di [[Mario Mattoli]] (1939)
* ''[[Lo vedi come sei... lo vedi come sei?]]'', regia di Mario Mattoli (1939)
* ''[[Il pirata sono io!]]'', regia di Mario Mattoli (1940)
* ''[[Non me lo dire!]]'', regia di Mario Mattoli (1940)
* ''[[Il chiromante]]'', regia di [[Oreste Biancoli]] (1941)
* ''[[Il vagabondo (film 1941)|Il vagabondo]]'', regia di [[Carlo Borghesio]] (1941)
* ''[[Il fanciullo del West]]'', regia di [[Giorgio Ferroni]] (1942)
* ''[[La zia di Carlo (film 1943)|La zia di Carlo]]'', regia di [[Alfredo Guarini]] (1943)
* ''[[Macario contro Zagomar]]'', regia di Giorgio Ferroni (1944)
* ''[[Il cinema delle meraviglie]]'', regia di [[Pietro Francisci]] (1945)
* ''[[L'innocente Casimiro]]'', regia di [[Carlo Campogalliani]] (1945)
* ''[[Come persi la guerra]]'', regia di Carlo Borghesio (1947)
* ''[[L'eroe della strada (film 1948)|L'eroe della strada]]'', regia di Carlo Borghesio (1948)
* ''[[Come scopersi l'America]]'', regia di Carlo Borghesio (1949)
* ''[[Il monello della strada]]'', regia di Carlo Borghesio (1950)
* ''[[Adamo ed Eva (film 1949)|Adamo ed Eva]]'', regia di Mario Mattoli (1950)
* ''[[Io, Amleto]]'', regia di [[Giorgio Simonelli]] ([[1952]])
* ''[[Agenzia matrimoniale (film 1952)|Agenzia matrimoniale]]'', regia di [[Giorgio Pàstina]] (1952)
* ''[[La famiglia Passaguai fa fortuna]]'', regia di [[Aldo Fabrizi]] (1952)
* ''[[Io, mia moglie e la vacca]]'' (''Ma femme, ma vache et moi''), regia di [[Jean-Devaivre]] (1952)
* ''[[Carosello del varietà]]'', regia di [[Aldo Quinti]] e [[Aldo Bonaldi]] (1955)
* ''[[Italia piccola]]'', regia di [[Mario Soldati]] (1957)
* ''[[La cambiale]]'', regia di [[Camillo Mastrocinque]] (1959)
* ''[[I quattro monaci]]'', regia di [[Carlo Ludovico Bragaglia]] (1962)
* ''[[Totò di notte n. 1]]'', regia di [[Mario Amendola]] (1962)
* ''[[Uno strano tipo]]'', regia di [[Lucio Fulci]] (1962)
* ''[[Lo smemorato di Collegno (film)|Lo smemorato di Collegno]]'', regia di [[Sergio Corbucci]] (1962)
* ''[[I 4 tassisti]]'', regia di [[Giorgio Bianchi]] (1963)
* ''[[I quattro moschettieri (film 1963)|I quattro moschettieri]]'', regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1963)
* ''[[Avventura al motel]]'', regia di [[Renato Polselli]] (1963)
* ''[[Il giorno più corto]]'', regia di [[Sergio Corbucci]] (1963)
* ''[[Totò sexy]]'', regia di Mario Amendola (1963)
* ''[[Totò contro i quattro]]'', regia di [[Steno]] (1963)
* ''[[Il monaco di Monza]]'', regia di [[Sergio Corbucci]] (1963)
* ''[[Lisa dagli occhi blu (film)|Lisa dagli occhi blu]]'', regia di [[Bruno Corbucci]] (1969)
* ''[[Nel giorno del Signore]]'', regia di Bruno Corbucci (1970)
* ''[[Il prode Anselmo e il suo scudiero]]'', regia di Bruno Corbucci (1973)
* ''[[Il piatto piange (film)|Il piatto piange]]'', regia di [[Paolo Nuzzi]] (1974)
* ''[[Due sul pianerottolo]]'', regia di Mario Amendola (1976)
 
== Riviste e commedie musicali ==
[[File:Mondoallegrol.jpg|thumb|upright=1.3|La locandina della rivista Mondo allegro 1936]]
* ''Sei solo stasera'', di [[Giovanni Molasso]] ([[1924]]).
* ''Senza complimenti'', di Giovanni Molasso (1924).
* ''Il pupo giallo'', di [[Piero Mazzuccato]] (1924).
* ''Vengo con questa mia'', di Piero Mazzuccato (1924).
* ''Tam-Tam'', di [[Carlo Rota]] ([[1925]]).
* ''Arcobaleno'', di Piero Mazzucato e Carlo Veneziani (1925).
* ''Valigia delle indie'', di Ripp e Bel-Ami (1925).
* ''Paese che vai'', di Erminio Macario ed Enrico M. Chiappo ([[1929]]).
* ''Mondo allegro'', di Bel-Ami ([[1936]])
* ''Il piroscafo giallo'', di Erminio Macario, Ripp e Bel-Ami ([[1937]]).
* ''Amleto, che ne dici?'', di Erminio Macario e Mario Amendola ([[1944]]).
* ''Febbre azzurra'', di Mario Amendola (1944-[[1945|'45]]).
* ''Follie d'Amleto'', di Mario Amendola ([[1946]]) con [[Lia Origoni]].
* ''Le educande di San Babila'', di Mario Amendola ([[1948]]).
* ''Ocklabama'', di Ruggero Maccari e Mario Amendola ([[1949]]).
* ''La bisbetica sognata'', di Enrico Bassano ([[1950]]).
* ''Votate per Venere'', di [[Orio Vergani]] e [[Dino Falconi]] ([[1951]]).
* ''Tutte donne meno io'', di [[Renzo Tarabusi]] ([[1955]]).
* ''L'uomo si conquista la domenica'', di Ruggero Maccari e Mario Amendola (1955).
* ''Non sparate alla cicogna'', di Ruggero Maccari e Mario Amendola ([[1957]]).
* ''E tu, biondina'', di Ruggero Maccari e Mario Amendola (1957).
* ''Chiamate Arturo 777'', di Bruno Corbucci e Giovanni Grimaldi ([[1958]]).
* ''Undici sopra un ramo'' ([[1959]]).
* ''Le 6 mogli di Erminio VIII'', di Mario Amendola e Bruno Corbucci ([[1965]]).<ref>{{cita news|autore=Stampa Sera|titolo=Teatro Alfieri - Ultima settimana di 'Le 6 mogli di Erminio VIII'|pubblicazione=Stampa Sera|anno=1965|numero=275|p=8}}</ref>
* ''Pop al tempo di beat'', di Raffaele Cile e Dino Mazzucco ([[1967]])).
* ''Miserie 'd Monsù Travet'', di [[Vittorio Bersezio]] ([[1970]]).
* ''Bastian contrari'', di Vittorio Bersezio ([[1971]]).
* ''Achille Ciabotto medico condotto'', di Mario Amendola e Bruno Corbucci (1971-[[1972|'72]]).
* ''Carlin Cerutti sarto per tutti'', di Mario Amendola e Bruno Corbucci ([[1974]]).
* ''Due sul pianerottolo'', di Mario Amendola e Bruno Corbucci ([[1975]]-[[1976|'76]]).
* ''Anche le figlie di Maria portano i jeans'', di Mauro Macario ([[1978]]).
* ''Oplà, giochiamo insieme'', di Mauro Macario ([[1979]])
 
== Varietà radiofonici RAI ==
* ''Il mondo con me'', rivista di [[Dino Falconi]] e [[Angelo Frattini]], con Erminio Macario e la Compagnia di rivista di Milano, regia di [[Giulio Scarnicci]], trasmessa il 22 ottobre [[1953]].
 
== Prosa televisiva RAI ==
* ''Carlo Alberto'', farsa con [[Carlo Campanini]], [[Tatiana Farnese]], [[Tonino Micheluzzi]], [[Gilberto Mazzi]], [[Vivi Gioi]], Erminio Macario, [[Linda Sini]], regia di Macario e [[Lino Procacci]], trasmessa il 13 agosto [[1959]].
 
== Discografia Parziale ==
=== 33 giri ===
 
* [[1971]] - [[Le miserie 'd monssù Travet]] ([[Fonit-Cetra|Cetra]], LPB 35039)
* [[1971]] - [[Finestre sul Po]] ([[Fonit-Cetra|Cetra]], LPB 35040)
* [[1973]] - [[Le sei mogli di Erminio VIII]] ([[International Tv Record]], 062) <small>(Dalla trasposizione televisiva della celebre rivista)</small>
 
=== 78 giri ===
 
* [[1937]] - ''[[Vidi il Danubio... (Non era blu)/Cose che capitano...]]'' ([[La voce del padrone]], HN 1258)
* [[1940]] - ''[[Camminando sotto la pioggia/Sempre Pierrot]]'' ([[Fonit-Cetra|Cetra]], GO 20186) <small>(Il lato A è cantato insieme a [[Wanda Osiris]] e [[Carlo Rizzo]])</small>
* [[1941]] - ''[[La gagarella del Biffi Scala/Duar (fa no el bauscia)]]'' ([[La voce del padrone]], HN 1984) <small>(Il lato B è cantato insieme a [[Wanda Osiris]])</small>
* [[1941]] - ''[[Il tamburo della banda D'Affori/La giava del tabacco)]]'' ([[La voce del padrone]], HN 2020)
 
=== 45 giri ===
 
* [[1971]] - ''[[Lady Laura/Uomo solo]]'' ([[Italdisc]], IT 222) <small>(Temi principali tratti da Achille Ciabotto medico condotto)</small>
* [[1973]] - ''[[Turin, Turin/La voce degli anni]]'' ([[Fonit-Cetra|Cetra]], SP 1501) <small>(Il lato B è cantato da [[Loretta Bono]])</small>
* [[1976]] - ''[[Sanremo Sanremo/La recita è finita]]'' ([[RCA Italiana]], TPBO 1201)
* [[1979]] - ''[[Ciao nonnino/Indovina, indovinello]]'' ([[Durium]], Ld Al 8062)
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Erminio Macario, ''Come nasce un comico''. Torino: Tipografia teatrale torinese, [s.d.]
* Erminio Macario, ''Il teatro di Macario''. Torino: Tipografia teatrale torinese, [197.?] – Contiene: ''Finestre sul Po'' ; ''Achille Ciabotto medico condotto'' ; ''Un regolamento di conti'' ; ''Pautasso Antonio esperto di matrimonio''.
* Erminio Macario, ''Macario story''. [s.l. : s. n., dopo 1970] (Torino: Arti Grafiche Garino)
* Erminio Macario [e altri], ''Tutto Macario : il teatro''. Roma: RAITrade, 2007. - Collezione di video in DVD, comprendente:
** ''La felicità 'd Monsù Guma'', regia di [[Massimo Scaglione]]; sceneggiatura di [[Federico Garelli]]; libera rielaborazione e adattamento televisivo di [[Belisario Randone]]. ''Il figlio di Gribuja'', regia di Massimo Scaglione; sceneggiatura da un canovaccio popolare cuneese rielaborato da Massimo Scaglione;
** ''Che quarantotto in casa Ciabotto'' di [[Mario Amendola]], [[Bruno Corbucci]] ed Erminio Macario, regia di [[Vito Molinari]] . ''Le bastonate del servo'', di Erminio Macario
** ''Due sul pianerottolo'' di [[Mario Amendola]], [[Bruno Corbucci]] ed Erminio Macario, regia di [[Vito Molinari]];
** ''Stazione di servizio'' di [[Mario Amendola]], [[Bruno Corbucci]] ed Erminio Macario, regia di [[Vito Molinari]];
** ''Pautasso Antonio esperto di matrimonio'', di [[Mario Amendola]], [[Bruno Corbucci]] ed Erminio Macario;
** ''Il gallo del cortile'', commedia in un atto di [[Mario Amendola]], [[Bruno Corbucci]] ed Erminio Macario;
** ''Achille ciabotto medico condotto'', commedia in due atti di [[Mario Amendola]], [[Bruno Corbucci]] ed Erminio Macario;
** ''Carlin Cerutti sarto per tutti'', di [[Mario Amendola]], [[Bruno Corbucci]] ed Erminio Macario, regia di [[Vito Molinari]]. ''Il cuoco e il segretario'', sceneggiatura di Erminio Macario e Mario Amendola da una farsa di [[Eugène Scribe]]
* Erminio Macario [e altri], ''La rivista di Macario''. Torino: La Stampa, 2005-2006. - Collezione di libri e DVD comprendente:
** ''Macario sono io!'', di Erminio Macario
** ''Febbre azzurra'', di Erminio Macario, [[Mario Amendola]], [[Pasquale Frustaci]]
** ''Oklabama'', di Erminio Macario, [[Ruggero Maccari]], [[Carlo Rizzo]]
** ''E tu biondina'', sceneggiatura di Erminio Macario da una commedia di [[Mario Amendola]] e [[Ruggero Maccari]]. ''Follie d'Amleto'', commedia musicale di Erminio Macario [e altri].
** ''Chiamate Arturo 777'', sceneggiatura di Erminio Macario, [[Bruno Corbucci]], [[Giovanni Grimaldi]]
* Erminio Macario [e altri], ''Tutto Macario: la rivista''. Milano: Fabbri; Roma: RAITrade, 2007 - Collezione di video in DVD, comprendente:
** ''E tu biondina'', regia di Vito Molinari; sceneggiatura di Erminio Macario da una commedia di [[Mario Amendola]] e [[Ruggero Maccari]]; musiche di [[Giovanni D'Anzi]]
** ''Oklabama'', regia di [[Vito Molinari]]; sceneggiatura di Erminio Macario, [[Ruggero Maccari]], [[Carlo Rizzo]]; musiche di Castorina, Di Francesco, Trinca
** ''Febbre azzurra'', commedia musicale di Erminio Macario, [[Mario Amendola]], [[Pasquale Frustaci]], regia di [[Vito Molinari]] . ''Follie d'Amleto'', commedia musicale di Erminio Macario [e altri], regia di [[Vito Molinari]]
** ''Chiamate Arturo 777'', sceneggiatura di [[Bruno Corbucci]], [[Giovanni Grimaldi]], musiche di [[Mario Bertolazzi]], regia di [[Vito Molinari]]
** ''La vedova allegra'' di [[Victor Léon]] e [[Leo Stein (scrittore)|Leo Stein]]; adattamento televisivo di [[Mario Landi]], [[Bruno Corbucci]], Majolo; musiche di [[Franz Lehár]]; regia di Mario Landi
* [[Mauro Macario]], ''Album di Macario : Fotostoria emozionale''. Ivrea: Priuli & Verlucca, 1981
* [[Mauro Macario]], ''Macario, un comico caduto dalla luna''. Milano: Baldini & Castoldi, 1998&nbsp;– ISBN 88-8089-527-3
* [[Mauro Macario]], ''Macario mio padre''. Pasian di Prato: [[Campanotto Editore]], 2007
* [[Mauro Macario]], ''Ballerina di fila''. Reggio Emilia: Aliberti, 2004&nbsp;– ISBN 88-7424-047-3
* Maurizio Ternavasio, ''Macario : Vita di un comico''. Torino: Lindau, 1998
* Le Teche Rai.
 
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.macariocult.it/|Sito dell'Associazione Culturale Erminio Macario}}
* {{cita web|http://www.burcardo.org/fondi/macario.asp|Il Fondo Macario alla Biblioteca Teatrale SIAE e Museo del Burcardo}}
* {{cita web|url=http://www.teche.rai.it/?s=erminio+macario&submit=Cerca|titolo=Erminio Macario dall'archivio RAI}}
* {{Collegamenti cinema}}
* {{Allmovie artista}}
*{{Cinematografo|nome|74966}}
* {{Mymovies|attore|948}}
* {{Discogs|artist|1246704}}
 
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[[Categoria:Conduttori televisivi di Rai 2 degli anni 1970]]