Accordi di Évian: differenze tra le versioni

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== Il contesto storico ==
L'Algeria, sincosì dalcome molti altri paesi del continente africano, fu oggetto delle mire colonialiste della Francia. Già nel 1830, il paese nordafricano era diventato una colonia francese, ema i sentimenti nazionalisti non tardarono ad arrivare. I primi movimenti nazionalisti indipendentisti erano sorti già dopo la [[prima guerra mondiale]]., Nele nel periodo della [[seconda guerra mondiale]], come altrove in Africa, ancor più in Algeria si consolidò il sentimento nazionalista e [[Indipendentismo|indipendentista]]. Nel [[1945]], i primi moti indipendentisti furono repressi duramente dai francesi in  [[Cabilia]]. NelNegli 1954anni vennesuccessivi fondatofiorirono diverse organizzazioni indipendentiste, fra cui si distinse il radicale Comitato Rivoluzionario d'Unione e d'Azione (CRUA), fondato nel 1954, che nello stesso anno decise di passare alle armi, etrasformandosi formò ilnel [[Fronte di Liberazione Nazionale (Algeria)|Fronte di Liberazione Nazionale]] (FLN), avente per obiettivo l'indipendenza algerina, il cui esercito prese il nome di ALN. La [[guerra civile]] esplose il [[1º novembre|primo di novembre]], simultaneamente ad un appello radiofonico al popolo algerino, allargandosi a macchia d'olio dalla Cabilia a tutto il paese.
 
Sin dallodal scoppioprimo dellagiorno guerradel conflitto, gli algerini rivendicarono l'apertura di negoziati senza precondizioni con il 1governo novembrefrancese, 1954aventi come oggetto l'indipendenza del paese. La risposta dell'allora Ministro degli Interni [[François Mitterrand]] fu di netto rifiuto: "L'unica trattativa è la guerra!", dichiarò alla stampa.<ref name=":1" /><ref name=":2" />

gli algerini rivendicavano l'apertura di negoziati senza precondizioni con il governo francese, aventi come oggetto l'indipendenza del paese. La risposta di [[François Mitterrand]], allora Ministro degli Interni, fu di netto rifiuto: "L'unica trattativa è la guerra!", dichiarò alla stampa.<ref name=":1">{{Cita libro|autore=Guy Pervillé|titolo=Les Accords d'Évian (1962) : succès ou échec de la réconciliation franco-algérienne (1954-2012)|annooriginale=2012|editore=Armand Colin|ISBN=978-2-200-28197-7}}</ref><ref name=":2">In realtà tale frase non fu mai pronunciata personalmente, ma la stampa riassunse in quella frase tutta una serie di dichiarazioni fatte in quel momento.</ref> Nonostante ciò, la posizione francese si ammorbidì, e i primi contatti tra i rappresentanti dell'FLN e il governo francese ebbero luogo nel 1956, ma furono interrotti dopo il dirottamento di un aereo marocchino sui cui viaggiavano cinque dirigenti del fronte indipendentista.<ref name=":1" /><ref>{{Cita libro|autore=Aïssa Kasmi|titolo=La main courante: un policier algérien témoigne|data=2008|editore=Dar El Oumma|ISBN=9789961672419}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Jean Lacouture|titolo=Algérie 1962, la guerre est finie|annooriginale=2002|editore=Editions Complexe|ISBN=9782870279359}}</ref>
 
I contatti ripresero verso il 1957, ma nel 1958 si interruppero ancora una volta a causa della caduta della [[Quarta Repubblica francese|Quarta repubblica]] e del ritorno di Charles de Gaulle in politica. Per alcune ragioni politiche (in particolare la presa di coscienza a livello internazionale della questione algerina), de Gaulle dovette gradualmente rivedere le proprie politiche sulla situazione, passando dall'essere un grande sostenitore dell'autorità francese sulla colonia, all'ammettere nel 1959 il principio di autodeterminazione dell'Algeria. Il 14 giugno 1960 parlò di un'"Algeria algerina" durante l'avvio di alcuni colloqui a [[Melun]] con il FLN, destinati poi a fallire. Tuttavia il 4 novembre 1960 la Francia riconobbe il Fronte come un valido interlocutore.