Cacciacarri: differenze tra le versioni
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== Italia ==
[[File:Savoia Cavalleria Centauro.png|thumb|Un centauro del [[Reggimento "Savoia Cavalleria" (3º)|reggimmento Savoia]]]]
Il cacciacarri italiano più conosciuto della seconda guerra mondiale non era un cacciacarri, ma un semovente d'assalto. Infatti il [[75/18 (semovente)|semovente M40/M41]] su scafo [[M13/40]] era nato per supportare le fanterie operando in prima linea, e su questa base era stato fissato il suo armamento, cioè un obice da 75 mm in casamatta. Tuttavia la sua sagoma bassa (185 cm) ed il calibro del suo pezzo gli permisero di ottenere buoni risultati anche contro i carri alleati più potenti con cui si scontrò (notare, comunque, che non fu mai utilizzato contro i carri sovietici), grazie anche alla granata EP (Effetto Pronto, copertura per carica cava). Questo mezzo partecipò alle operazioni militari in Africa a partire dalla [[Battaglia di al Gazala]], poi successivamente sul fronte italiano. Con l'armistizio (8 settembre [[1943]]) i mezzi disponibili furono requisiti dai tedeschi ed utilizzati come ''Sturmgeschütz M42 mit 75/18 (850) (i)'' fino alla fine della guerra.Nel dopoguerra i mezzi superstiti furono presi in carico dall'[[Esercito Italiano]].
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Prima del Semovente 75/18 su M13/40 era stato costruito lo [[L40]], sullo scafo del carro leggero [[L6/40]]. Questo mezzo operò sia in Africa sia in Russia, ma non diede risultati particolarmente brillanti.
Il [[M.41 da 90/53|
Attualmente è in uso il cacciacarri [[Centauro (autoblindo)|Centauro]].
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