Guerra d'Algeria: differenze tra le versioni

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Dal punto di vista militare l'azione ebbe successo, costringendo i suoi leader a lasciare Algeri o eseguendo l'arresto dei suoi membri chiave.
Contemporaneamente le truppe francesi agirono contro villaggi sospettati di offrire rifugio ai ribelli attaccandoli con truppe mobili e attacchi aerei (reminiscenza della tattica dei tedeschi contro la [[Resistenza francese]] ed utilizzando le tattiche apprese dai [[Viet Cong|vietcong]] in Indocina) e deportarono forzatamente circa 2 milioni di algerini dalle zone più influenzate dalla guerriglia a zone sotto il controllo del governo.
Tuttavia si ebbero pesanti ripercussioni politiche: alcuni alti ufficiali si rifutaronorifiutarono di eseguire questi metodi, come il generale Jacques Pâris de Bollardière e Paul Teitgen, Segretario generale della polizia di Algeri, e si dimisero. La notizia che per vincere la battaglia di Algeri l'esercito avesse operato con metodi brutali, tra cui il ricorso alla [[tortura]], ebbe così una vasta eco internazionale e pose in questione la stessa presenza francese in Algeria: la repressione della ribellione di una parte della popolazione algerina venne presentata come una guerra coloniale.
 
Nonostante le lamentele dei comandi militari ad Algeri, il governo francese fu per mesi restio ad ammettere che la situazione in Algeria era ormai fuori controllo e che ciò che ufficialmente era stata descritta come un'operazione di pacificazione era degenerata in una grande guerra coloniale. Fino al 1956 la Francia aveva inviato più di 400.000 uomini in Algeria. Sebbene le unità aerotrasportate (paras) e la [[Legione straniera francese|Legione Straniera]] fossero di gran lunga i reparti più efficaci e quindi godessero di grande notorietà, circa 170.000 uomini delle truppe regolari francesi in Algeria erano costituite da reparti algerini, la maggioranza di essi volontari. La Francia inviò anche unità aeree e navali nel teatro degli scontri.