Civiltà della valle dell'Indo: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
fix file, replaced: |thumbnail| → |thumb| (3) using AWB |
|||
Riga 63:
== Economia ==
[[File:Coach driver Indus 01.jpg|
L'area di diffusione della civiltà della valle dell'Indo si estende dalla regione delle miniere di [[Lapislazzulo|lapislazzuli]] nella parte settentrionale montuosa dell'odierno [[Afghanistan]] alle coste del [[Mar Arabico]] a sud, e dai pascoli delle alture del [[Belucistan (Pakistan)|Belucistan]] ad ovest ai deserti minerari del [[Cholistan]] e del [[Thar]] verso est. Il cuore del territorio era rappresentato dalle valli fluviali dell'[[Indo]] e dell'antico [[Ghaggar-Hakra (fiume)|Ghaggar-Hakra]], oggi scomparso.
Riga 77:
Sembrerebbe dunque che non trovi applicazione nel caso della civiltà della valle dell'Indo l'ipotesi del "[[dispotismo idraulico]]", secondo la quale lo sviluppo di una civiltà urbana non potrebbe aversi se non per mezzo la produzione di un notevole surplus agricolo, permesso dall'introduzione di sistemi di irrigazione, e a sua volta questi inevitabilmente implichino la presenza di un potere centralizzato e dispotico, che abbia la possibilità di impiegare la forza di lavoro di migliaia di persone. Come già detto manca invece nelle città ogni traccia di un potere regale. Inoltre il tradizionale sistema di coltivazione tuttora usato in Asia permette la produzione di un significativo surplus agricolo per mezzo della coltivazione del [[Riso (alimento)|riso]] a terrazze, realizzato con il lavoro di più generazioni senza implicare forme di lavoro forzato o schiavitù: modalità simili potrebbero aver permesso lo sviluppo urbano della civiltà della valle dell'Indo.
[[File:Indus Valley Diorama - Indian Science and Technology Heritage Gallery - National Science Centre - New Delhi 2014-05-06 0806.JPG|
=== Commercio ===
Riga 90:
== Scrittura ==
{{vedi anche|Scrittura indu}}
[[File:IndusValleySeals.JPG|
Nonostante diversi tentativi i ricercatori non sono ancora stati capaci di decifrare la forma di scrittura utilizzata da questa civiltà: la quasi totalità delle iscrizioni disponibili, sui sigilli o sui vasi di ceramica, non superano infatti i 4 o 5 caratteri, mentre la più lunga iscrizione ne comprende solo 26.
|